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Indice

  • [1] Testi integrati
  • [2] Verbale di stipula
  • [3] Premessa
  • [4] Validità del contratto
  • [5] Sfera di applicazione
  • [6] PARTE PRIMA – Sistemi di relazioni sindacali
  • [7] TITOLO I – Relazioni sindacali a livello nazionale di settore
  • [8] Art. 1 Esame su quadro socio economico e materie negoziali di settore
  • [9] Art. 2 Esame su quadro socio economico e materie negoziali a livello nazionale di area professionale e/o di area professionale omogenee
  • [10] TITOLO II – Relazioni Sindacali a Livello Decentrato
  • [11] Art. 3 Secondo livello di contrattazione
  • [12] Art. 4 Procedure per la pratica attuazione del secondo livello di contrattazione territoriale
  • [13] Art. 5 Gestione dei licenziamenti individuali a livello decentrato
  • [14] Art. 6 Composizione delle controversie a livello decentrato
  • [15] Art. 7 Collegio arbitrale
  • [16] TITOLO III – Attività sindacale
  • [17] Art. 8 Permessi per attività sindacale
  • [18] Art. 9 Rappresentanze sindacali – Rappresentanze sindacali unitarie
  • [19] Art. 10 Trattenuta sindacale
  • [20] PARTE II – Bilateralità e welfare
  • [21] TITOLO IV – Strumenti Bilaterali Nazionali di Settore
  • [22] Art. 11 Commissione paritetica nazionale
  • [23] Art. 12 Gruppo di lavoro per le parti opportunità
  • [24] Art. 13 Contribuzione alla bilateralità di settore
  • [25] Art. 14 Welfare integrativo per i liberi professionisti
  • [26] Art. 15 Ente bilaterale nazionale di settore (EBIPRO)
  • [27] Art. 16 Cassa di assistenza sanitaria supplementare (CADIPROF)
  • [28] Art. 17 Governance della bilateralità
  • [29] Art. 18 Previdenza complementare
  • [30] TITOLO V – Tutele contrattuali
  • [31] Art. 19 Tutela della dignità della persona sul lavoro
  • [32] Art. 20 Tutela della integrità psicofisica dei lavoratori
  • [33] Art. 21 Tutela della salute e della sicurezza sul lavoro
  • [34] TITOLO VI – Formazione
  • [35] Art. 22 Obiettivi della formazione
  • [36] Art. 23 Formazione continua
  • [37] PARTE TERZA – Disciplina del rapporti di lavoro
  • [38] TITOLO VII – Classificazione del personale
  • [39] Premessa
  • [40] Art. 24 Definizione dei profili professionali
  • [41] TITOLO VII – Assunzione e Durata del Periodo di Prova
  • [42] Art. 25 Assunzione
  • [43] Art. 26 Periodo di prova
  • [44] TITOLO IX – Apprendistato
  • [45] Art. 27 Disciplina dell’apprendistato
  • [46] Art. 28 Disciplina comune dell’apprendistato
  • [47] Art. 29 Apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale
  • [48] Art. 30 Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere
  • [49] Art. 31 Apprendistato di alla formazione e ricerca
  • [50] Art. 32 Apprendistato per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche e per altre esperienze professionali
  • [51] Art. 33 Standard professionali
  • [52] Art. 34 Clausola di salvaguardia e avviso comune in materia di apprendistato
  • [53] TITOLO X – Tempo parziale (Part Time)
  • [54] Premessa
  • [55] Art. 35 Disciplina del rapporto a tempo parziale
  • [56] Art. 36 Durata della prestazione di lavoro a tempo parziale
  • [57] Art. 37 Criteri di computo dei lavoratori a tempo parziale
  • [58] Art. 38 Tutela ed incentivazione del lavoro a tempo parziale
  • [59] Art. 39 Ipotesi di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale
  • [60] Art. 40 Clausole flessibili ed elastiche del rapporto di lavoro a tempo parziale
  • [61] Art. 41 Denuncia patto di prestazione lavorativa in regime di clausole flessibili ed elastiche
  • [62] Art. 42 Lavoro supplementare
  • [63] Art. 43 Principio di non discriminazione e riproporzionamento
  • [64] Art. 44 Quota giornaliera della retribuzione
  • [65] Art. 45 Quota oraria della retribuzione
  • [66] Art. 46 Mensilità supplementari – Tredicesima e quattordicesima
  • [67] Art. 47 Festività
  • [68] Art. 48 Riposi aggiuntivi e permessi retribuiti
  • [69] Art. 49 Ferie
  • [70] Art. 50 Periodo di prova – Periodo di comporto – Termini di preavviso
  • [71] Art. 51 Condizioni di miglior favore
  • [72] TITOLO XI – Contratti a tempo determinato
  • [73] Art. 52 Modalità di impiego
  • [74] Art. 53 Contratto a tempo determinato per sostituzione di lavoratori con diritto alla conservazione del posto
  • [75] Art. 53/BIS – Contratti a termine per studenti universitari o scuole superiori
  • [76] TITOLO XII – Contratto di reimpiego
  • [77] Art. 54 Definizione e modalità di impiego
  • [78] TITOLO XIII – Somministrazione e lavoro intermittente
  • [79] Art. 55 Somministrazione di lavoro
  • [80] Art. 56 Lavoro intermittente
  • [81] TITOLO XIV – Telelavoro e/o lavoro a distanza
  • [82] Art. 57 Definizione
  • [83] Art. 58 Sfera di applicazione
  • [84] Art. 59 Prestazione lavorativa
  • [85] Art. 60 Retribuzione
  • [86] Art. 61 Sistema di comunicazione
  • [87] Art. 62 Riunioni e convocazioni della struttura lavorativa
  • [88] Art. 63 Controlli a distanza
  • [89] Art. 64 Diritti sindacali
  • [90] Art. 65 Organizzazione della struttura lavorativa
  • [91] Art. 66 Diligenza e riservatezza
  • [92] Art. 67 Formazione
  • [93] Art. 68 Diritti di informazione
  • [94] Art. 69 Postazioni di lavoro
  • [95] Art. 70 Interruzioni tecniche
  • [96] Art. 71 Misure di protezione e prevenzione
  • [97] Art. 72 Infortunio
  • [98] TITOLO XV – Orario di lavoro
  • [99] Art. 73 Orario normale settimanale
  • [100] Art. 74 Distribuzione dell’orario settimanale
  • [101] Art. 75 Flessibilità dell’orario
  • [102] Art. 76 Lavoro notturno
  • [103] TITOLO XVI – Lavoro Straordinario
  • [104] Art. 77 Norme generali del lavoro straordinario
  • [105] Art. 78 Maggiorazione del lavoro straordinario
  • [106] TITOLO XVII – Riposo settimanale e festività
  • [107] Art. 79 Riposo settimanale
  • [108] Art. 80 Festività
  • [109] Art. 81 – Festività abolite
  • [110] TITOLO XVIII – Ferie
  • [111] Art. 82 – Misura del periodo di ferie
  • [112] Art. 83 Determinazione del periodo di ferie
  • [113] Art. 84 Normativa retribuzione ferie – normativa per cessazione di rapporto – irrinunciabilità – richiamo lavoratore in ferie
  • [114] TITOLO XIX – Permessi – Congedi – Aspettative – Assenze
  • [115] Art. 85 Permessi e congedi retribuiti
  • [116] Art. 86 Congedi per eventi e cause familiari retribuiti
  • [117] Art. 88 Permessi per donatori di sangue
  • [118] Art. 89 Aspettative per tossicodipendenza e dipendenza da alcool
  • [119] Art. 90 Congedi familiari non retribuiti
  • [120] Art. 91 Giustificazione delle assenze
  • [121] Art. 92 Diritto allo studio
  • [122] TITOLO XX – Tutela della maternità e della paternità
  • [123] Art. 93 Normativa
  • [124] Art. 94 Adozione e/o affidamento
  • [125] Art. 95 Diritto alla conservazione del posto e divieto di licenziamento
  • [126] Art. 96 Astensione dal lavoro e permessi per assistenza al bambino
  • [127] Art. 97 Congedo parentale a ore
  • [128] TITOLO XXI – Trasferte e Trasferimenti
  • [129] Art. 98 Missioni e/o trasferte
  • [130] Art. 99 Trasferimenti
  • [131] TITOLO XXII – Malattie e infortuni
  • [132] Art. 100 Malattia
  • [133] Art. 101 Normativa
  • [134] Art. 102 Obblighi del lavoratore
  • [135] Art. 103 Periodo di comporto per malattia
  • [136] Art. 104 Trattamento economico di malattia
  • [137] Art. 105 Infortunio
  • [138] Art. 106 Trattamento economico di infortunio
  • [139] Art. 107 Quota giornaliera per malattia e infortunio – festività cadenti nel periodo di malattia o infortunio
  • [140] Art. 108 Aspettativa non retribuita per malattia
  • [141] Art. 109 Periodo di comporto – aspettativa non retribuita per infortunio
  • [142] Art. 110 Rinvio alle leggi
  • [143] TITOLO XXIII – Sospensione del lavoro
  • [144] Art. 111 Sospensione
  • [145] TITOLO XXIV – Anzianità di servizio
  • [146] Art. 112 Decorrenza anzianità di servizio
  • [147] Art. 113 Computo anzianità frazione annua
  • [148] TITOLO XXV – Anzianità convenzionate
  • [149] Art. 114 Anzianità convenzionale
  • [150] Titolo XXVI – Passaggi di qualifica
  • [151] Art. 115 Mansioni promiscue
  • [152] Art. 116 Passaggi di livello
  • [153] TITOLO XXVII – Scatti di anzianità
  • [154] Art. 117
  • [155] TITOLO XXVIII – Trattamento economico
  • [156] Art. 118 Normale retribuzione
  • [157] Art. 119 Retribuzione mensile
  • [158] Art. 120 Frazionamento della retribuzione
  • [159] Art. 121 Conglobamento indennità di contingenza ed elemento distinto della retribuzione
  • [160] Art. 122 Aumenti retributivi mensili
  • [161] Art. 123 Minimi tabellari
  • [162] Art. 124 Elemento Nazionale allineamento contrattuale
  • [163] TITOLO XXIX – Mensilità supplementari
  • [164] Art. 125 Tredicesima mensilità
  • [165] Art. 126 Quattordicesima mensilità
  • [166] TITOLO XXX – Risoluzione del rapporto di lavoro
  • [167] Art. 127 Comunicazione del recesso
  • [168] Art. 128 Licenziamento simulato
  • [169] Art. 129 Termini di preavviso
  • [170] Art. 130 Indennità sostitutiva del preavviso
  • [171] Art. 131 Trattamento di fine rapporto
  • [172] Art. 132 Corresponsione del trattamento di fine rapporto
  • [173] Art. 133 Anticipazione del trattamento di fine rapporto
  • [174] Art. 134 Dimissioni
  • [175] Art. 135 Dimissioni per matrimonio
  • [176] TITOLO XXXI – Norme disciplinari
  • [177] Art. 136 Obblighi del prestatore di lavoro
  • [178] Art. 137 Divieti
  • [179] Art. 138 Rispetto orario di lavoro
  • [180] Art. 139 Comunicazione mutamento di domicilio
  • [181] Art. 140 Provvedimenti disciplinari
  • [182] TITOLO XXXII – Condizioni di miglior favore
  • [183] Art. 141 Condizioni di miglior favore
  • [184] TITOLO XXXIII – Archivio contratti
  • [185] Art. 142 Archivio contratti
  • [186] ALLEGATO 1
  • [187] ALLEGATO 2
  • [188] Contratto di apprendistato
  • [189] ALLEGATO B
  • [190] ALLEGATO – Secondo livello di contrattazione
  • [191] ALLEGATO – Telelavoro
  • [192] ALLEGATO – Sostegno al diritto allo studio
  • [193] ALLEGATO – Bilateralità di settore al CCNL di lavoro degli Studi Professionali
  • [194] ALLEGATO – Profilo Professionale di Tecnico-Assistente veterinario
  • [195] ALLEGATO – Accordo per il sostegno al reddito nel settore degli studi professionali
  • [196] ALLEGATO -Statuto FONDOPROFESSIONI
  • [197] ALLEGATO – Statuto E.BI.PRO.
  • [198] ALLEGATO – Statuto CADIPROF
  • [199] ALLEGATO – Protocollo aggiuntivo 27/9/2011 sulla conciliazione ed arbitrato
  • [200] ALLEGATO – Protocollo recupero crediti UNIREC 5/11/2015
  • [201] Art. 1 Principi generali
  • [202] Art. 2 Nuova disciplina delle collaborazioni coordinate e continuative
  • [203] Art. 2/BIS Compenso e criteri di determinazione nelle collaborazioni coordinate e continuative degli operatori telefonici per la tutela del credito
  • [204] Art. 3 Normativa transitoria
  • [205] Art. 4 Durata
  • [206] Verbale di accordo 4/2/2016 – Unirec
  • [207] Art. 1 Definizione e ambito di applicazione delle collaborazioni coordinate e continuative di recupero crediti telefonico
  • [208] Art. 2 Forma
  • [209] Art. 3 Durata
  • [210] Art. 4 Trattamento economico
  • [211] Art. 5 Svolgimento del rapporto
  • [212] Art. 6 Estinzione del contratto e preavviso
  • [213] Art. 7 Clausola interpretativa
  • [214] Verbale di accordo – Detassazione 6/12/2016
  • [215] Accordo territoriale attuativo della detassazione dei premi di produttività
  • [216] Verbale di accordo 3/10/2017
  • [217] Art. 1 Costituzione del Fondo
  • [218] Art. 2 Finalità del Fondo
  • [219] Art. 3 Amministrazione del Fondo
  • [220] Art. 4 Compiti del Comitato amministratore del Fondo
  • [221] Art. 5 Prestazioni
  • [222] Art. 6 Finanziamento
  • [223] Art. 7 Prestazioni: criteri e misure
  • [224] Art 8 Procedura di accesso
  • [225] Art. 9 Criteri di precedenza e turnazione
  • [226] Art. 10 Politiche attive
  • [227] VERBALE DI ACCORDO 27/11/2017
  • [228] Verbale di accordo 11/1/2018 – UNIREC
  • [229] Art. 1 Principi generali
  • [230] Art. 2 Sistemi di gestione delle chiamate (dialing)
  • [231] Art. 3 Modalità applicative: tutela dei lavoratori
  • [232] Art. 4 Durata
  • [233] REGOLAMENTO PER IL SOSTEGNO AL TELELAVORO E SMART WORKING
  • [234] Art. 1 Aspetti Generali
  • [235] Art. 2 Intervento di E.BI.PRO.
  • [236] Art. 3 Modalità di presentazione della domanda ed erogazione del contributo
  • [237] Art. 4 Condizioni generali
  • [238] COD: TLV – MODULO RICHIESTA CONTRIBUTO TELELAVORO
  • [239] Verbale di accordo 12/12/2018
  • [240] VERBALE DI ACCORDO 24/4/2020 –  Protocollo Sicurezza Covid-19
  • [241] 1. Informazione
  • [242] 2. Modalità di ingresso in studio
  • [243] 3. Modalità di accesso di clienti, fornitori e visitatori esterni
  • [244] 4. Pulizia e sanificazione dello studio
  • [245] 5. Precauzioni igieniche personali
  • [246] 6. Dispositivi di protezione individuali
  • [247] 7. Gestione spazi comuni (distributori bevande e snack, aree fumatori etc…)
  • [248] 8. Organizzazione del lavoro
  • [249] 9. Gestione entrata e uscita dei dipendenti
  • [250] 10. Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione
  • [251] 11. Gestione di una persona sintomatica in studio
  • [252] 12. Sorveglianza sanitaria, medico competente/RLS
  • [253] COME LAVORARE IN SICUREZZA NEL PERIODO EMERGENZA COVID-19
  • [254] ALLEGATO

( Dal 01/04/2015 AL 31/03/2018 ) Testo Unico Vigente 24/4/2020

 

[1] Testi integrati

 

– VERBALE DI ACCORDO 24/4/2020 –  Protocollo Sicurezza Covid-19

– VERBALE DI ACCORDO 12/12/2018

– E.BI.PRO. – REGOLAMENTO PER IL SOSTEGNO AL TELELAVORO E SMART WORKING

– VERBALE DI ACCORDO 11/1/2018 – UNIREC

– VERBALE DI ACCORDO 27/11/2017

– VERBALE DI ACCORDO 3/10/2017

– VERBALE DI ACCORDO 6/12/2016 – Detassazione

– VERBALE DI ACCORDO 4/2/2016 – UNIREC

– PROTOCOLLO RECUPERO CREDITI UNIREC 5/11/2015

– CCNL 17/4/2015

 

– Nota redazionale –

 

In data 16/02/2024 è stata sottoscritta l’IPOTESI DI ACCORDO 16/02/2024 che sostituirà integralmente il presente Testo Unico, subordinatamente alla ratifica della assemblea dei lavoratori. Per la relativa consultazione del testo si rimanda alla Sezione Archivi CCNL.

 

[2] Verbale di stipula

 

Il giorno 24/4/2020, tra la CONFPROFESSIONI e la FILCAMS-CGIL, la FISASCAT-CISL, la UILTuCS-UIL visti i CCNL di settore stipulati in data 3/5/2006 e 29/11/2011 si è stipulato iI presente CCNL a valere per i lavoratori degli Studi professionali e delle strutture che svolgono attività professionali.

 

[3] Premessa

 

In considerazione dell’evoluzione delle relazioni sindacali nell’ambito del settore e del mutamento dei modelli organizzativi delle attività professionali con il presente CCNL si intende dare una risposta efficace alle esigenze di un mercato del lavoro in costante cambiamento.

Le parti considerano importante giungere ad una semplificazione contrattuale e della rappresentanza e considerano il presente CCNL, l’unico testo contrattuale di riferimento per i datori di lavoro ed i lavoratori del settore delle attività professionali.

Le parti dopo la proficua e positiva esperienza in materia di bilateralità e di relazioni sindacali, alla contrattazione decentrata, alla quale viene assegnato anche II compito di contribuire alla crescita occupazionale fondata sull’aumento della produttività e allo sviluppo economico.

 

[4] Validità del contratto

 

Il presente Contratto Collettivo di Lavoro ha durata triennale e disciplina, in maniera unitaria e per tutto il territorio nazionale, i rapporti di lavoro dipendente nell’ambito delle attività professionali, anche in forma di studio associato e/o nelle forme societarie consentite dalla legge, nonché i rapporti di lavoro tra gli altri datori di lavoro che svolgono delle altre attività e servizi strumentali e/o funzionali alle stesse, e il relativo personale dipendente.

Alla luce del principio di ultravigenza contrattuale e preso atto che il precedente contratto ha cessato la sua vigenza il 31/3/2015, le parti concordano che la vigenza del presente contratto decorre dal 1/4/2015, sino al 31/3/2018.

Il contratto può essere disdetto da una delle parti contraenti almeno 6 (sei) mesi prima della scadenza a mezzo raccomandata A/R con avviso di ricevimento o altro mezzo idoneo a certificare la ricezione, in caso di mancata disdetta esso si intenderà tacitamente rinnovato di anno in anno.

La parte che avrà data disdetta del contratto dovrà comunicare alle altre parti le sue proposte almeno 6 (sei) mesi prima della scadenza a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento o altro mezzo idoneo a certificare la ricezione.

Il negoziato per il rinnovo ha inizio almeno sei mesi prima della scadenza del contratto. Durante il periodo delle trattative di rinnovo e per un massimo di 7 (sette) mesi dalla data di presentazione della piattaforma le parti contraenti non possono assumere iniziative unilaterali né procedere ad azioni dirette.

Le parti, individueranno durante il periodo di validità del presente contratto collettivo specifiche procedure per garantire e rendere effettiva la tregua sindacale per la fase di rinnovo del CCNL e del secondo livello di contrattazione.

Il presente contratto continuerà a produrre i suoi effetti anche dopo la scadenza di cui sopra fina alla data di decorrenza del successivo accordo di rinnovo.

 

[5] Sfera di applicazione

 

Il Contratto Collettivo di Lavoro si applica a tutte le attività professionali, anche associative, come sopra definite, appartenenti alle professioni di seguito elencate nelle specifiche “Aree”, e alle strutture che svolgono altre attività e servizi strumentali e/o funzionali alle stesse.

 

  1. A) Area professionale Economico – Amministrativa

 

Consulenti del Lavoro, Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Revisori Contabili, altre professioni di valore equivalente ed omogenee all’area professionale non espressamente comprese nella predetta elencazione.

 

  1. B) Area Professionale Giuridica

 

Avvocati, Notai, altre professioni di valore equivalente ed omogenee all’area professionale non espressamente comprese nella predetta elencazione, Agrotecnici, altre professioni di valore equivalente ed omogenee all’area professionale non espressamente comprese nella predetta elencazione.

 

  1. C) Area professionale Tecnica

 

Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti industriali, Geologi, Agronomi e Forestali, Periti agrari, Agrotecnici, altre professioni di valore equivalente ed omogenee all’area professionale non espressamente comprese nella predetta elencazione.

 

  1. D) Area professionale Medico – Sanitaria e Odontoiatrica

 

Medici, Medici Specialisti, Medici Dentisti, Odontoiatri, Medici Veterinari e Psicologici, Operatori Sanitari, abilitati all’esercizio autonomo della professione di cui alla specifica Decretazione Ministeriale, ad esclusione dei Laboratori Odontotecnici, altre professioni di valore equivalente ed omogenee all’area professionale non espressamente comprese nella predetta elencazione.

 

  1. E) Altre attività professionali intellettuali

 

Si tratta di quelle attività non rientranti nelle prime quattro aree, con o senza Albo professionale.

 

Il presente CCNL sostituisce le norme di tutti i precedenti contratti collettivi sottoscritti dalle parti stipulanti fatto salvo quanto previsto In materia di apprendistato per i rapporti già instaurati e ancora disciplinati dalla normativa precedente. Per tutto il periodo della sua validità, il presente CCNL deve essere considerato un complesso normativo unitario e inscindibile. Sono fatte salve le condizioni di miglior favore previste dalla legge e/o dalla contrattazione di secondo livello realizzata nel settore. Alla contrattazione collettiva di secondo livello trovano applicazione le misure di decontribuzione e detassazione previste dalla normativa di legge vigente

Al sistema contrattuale cosi disciplinato corrisponde l’impegno delle parti di rispettare la sfera di applicazione e far rispettare ai propri iscritti, per il periodo di loro validità, il contratto stesso e le norme stipulate in base ai criteri da esso previsti.

Per quanto non previsto dal presente contratto valgono le disposizioni di legge vigenti in materia.

 

– Impegno a verbale –

Considerati gli sviluppi del processo di inclusione operati dalle parti a favore dei lavoratori titolari di rapporti di lavoro non subordinato si ribadisce l’impegno a monitorare l’evoluzione del mercato del lavoro per fornire ulteriori risposte alle esigenze dei citati lavoratori.

 

[6] PARTE PRIMA – Sistemi di relazioni sindacali

 

[7] TITOLO I – Relazioni sindacali a livello nazionale di settore

 

Relazioni sindacali a livello nazionale di Area professionale e/o di Area professionale omogenea

 

[8] Art. 1 Esame su quadro socio economico e materie negoziali di settore

 

Annualmente, di norma entro il primo quadrimestre, Confprofessioni e le OO.SS. di Categoria dei lavoratori si incontreranno al fine di effettuare un esame congiunto della evoluzione normativa e del quadro socio – economico del settore, delle sue dinamiche strutturali, delle prospettive di sviluppa, dei più rilevanti processi di riorganizzazione, di ammodernamento e di innovazione tecnologica.

 

[9] Art. 2 Esame su quadro socio economico e materie negoziali a livello nazionale di area professionale e/o di area professionale omogenee

 

Annualmente, e di norma dopo l’incontro a livello nazionale di settore, le rispettive parti impegnate nella pratica attuazione di questo livello di relazioni sindacali si incontreranno per avviare specifici confronti di approfondimento e di ricerca di possibili iniziative tese al governo della prevedibile evoluzione dei processi di riformo e di sviluppo della “Area professionale e dei riflessi che potranno verificarsi sul settore, cosi come richiamati al precedente art. 1 e nella premessa.

 

[10] TITOLO II – Relazioni Sindacali a Livello Decentrato

 

[11] Art. 3 Secondo livello di contrattazione

 

  1. La contrattazione collettiva decentrata si esercita, a livello regionale, sulle materie e sugli istituti demandati dal presente contratto collettivo e dalla legge.

 

  1. Al secondo livello le Parti firmatarie possono definire intese temporaneamente modificative degli istituti del CCNL riguardanti le modalità di svolgimento della prestazione lavorative, l’orario e l’organizzazione del lavoro, al fine di favorire l’incremento della qualità e produttività del lavoro, di consentire la gestione di crisi settoriali nonché l’emersione, la stabilizzazione e l’incremento dell’occupazione.

 

  1. A questo livello le parti definiranno con specifici accordi e compatibilmente con le esigenze delle strutture lavorative, le modalità di partecipazione a tutte le attività formative avuto riguardo di seguenti criteri: a) le modalità di svolgimento dei percorsi formativi, ivi compresi i percorsi formativi connessi al contratto di apprendistato di cui agli artt. da 27 a 34 del presente CCNL; b) i criteri di partecipazione e individuazione dei lavoratori; c) le modalità di orario dei lavoratori in formazione; d) la definizione di un monte ore annuo di congedi. Tali accordi, potranno essere stipulati anche in raccordo con le Autorità regionali e/o territoriali preposte alla formazione.

In mancanza di accordi di regolamentazione si applicano i criteri indicati al punto 1) lettere a), b) e d) dell’art. 92 del presente CCNL

 

  1. A questo livello, inoltre, le parti potranno costituire strumenti bilaterali quali: a) Ente Bilaterale Regionale, con gli scopi e le modalità previste alla lettera “O” dell’art. 15: b) Commissioni Paritetiche Territoriali per la gestione dei licenziamenti individuali di cui alla legge n. 108 del 1990 e delle controversie individuali o plurime di cui alla legislazione vigente, trasmettendone la composizione all’Ente Bilatera e Nazionale e ove costituito, all’Ente Bilaterale Regionale al quale, se convenuto, potrà anche essere assegnato il compito di gestione di suddette attività; c) Referenti regionali e/o territoriali di Area professionale e/o di Area professionale omogenea e/o di settore e delle rispettive OO.SS. dei lavoratori quali soggetti delegati alla divulgazione e alla promozione/predisposizione di progetti formativi per la formazione continua. I nominativi di tali referenti dovranno essere comunicati al “Fondo e all’Ente Bilaterale Nazionale e, ove costituito, all’Ente Bilaterale Regionale: d) Organismi Paritetici Territoriali (OPT) cosi come previsti dall’Accordo applicativo del D.Lgs n. 81/2008 in materia di salute e sicurezza.

Le parti, in attesa della costituzione degli enti bilaterali territoriali, avvieranno articolazioni dell’Ente Bilaterale Nazionale, a livello territoriale, denominate sportelli, con compiti di promozione e gestione delle prestazioni che il presente ccnl delega alla bilateralità di settore.

Agli sportelli saranno altresì affidate, in particolare e in via sperimentale, quelle di promozione e sostegno all’occupazione giovanile (anche mediante accordi territoriali finalizzati alla diffusione della Garanzia Giovani).

 

  1. Le condizioni per la costituzione degli sportelli ed il finanziamento delle attività sono definite dalle Parti firmatarie secondo quanto previsto da allegato ai presente CCNL.

 

[12] Art. 4 Procedure per la pratica attuazione del secondo livello di contrattazione territoriale

 

Modalità di presentazione della piattaforma

 

Le piattaforme saranno inviate dalle OO.SS. Regionali dei lavoratori alle delegazioni regionali di Confprofessioni, nonché alle OO.SS. Nazionali Filcams-CGIL, Fisascat-CISL, Uiltucs e a Confprofessioni nazionale che invieranno, tramite la commissione costituita tra le parti firmatarie del presente ccnl di cui all’allegato A, osservazioni entro 30 gg dalla ricezione.

Il testo dell’accordo regionale concordato ma non ancora sottoscritto sarà poi inviato alle OO.SS. Nazionali Filcams-CGIL, Fisascat-CISL, Uiltucs e a Confprofessioni nazionale per eventuali osservazioni. Queste ultime dovranno essere inviate, tramite la Commissione di cui al comma precedente, entro 30 gg dalla ricezione del testo stesso.

Il mancato rispetto della procedura prevista dai precedenti commi determina l’inefficacia dell’accordo.

 

[13] Art. 5 Gestione dei licenziamenti individuali a livello decentrato

 

  1. A) Tentativo di conciliazione

 

  1. Per i licenziamenti individuali il tentativo di conciliazione di cui agli art. 410 e seguenti c.p.c. potrà essere esperito tramite le Commissioni di conciliazione istituite presso le Direzioni Provinciali del Lavoro competenti secondo i fori indicati nell’art. 413 c.p.c. e, scelto dal lavoratore licenziato o dal datore di lavoro richiedente tra le Organizzazioni Sindacali dei datori di lavoro e le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori.

 

  1. Entro 15 (quindici) giorni dalla comunicazione del licenziamento ovvero dalla comunicazione dei motivi laddove successiva, il lavoratore o il datore di lavoro può conferire mandato ad una Organizzazione Sindacale, firmataria del presente contratto, di espletare il tentativo di conciliazione. In tal caso l’Organizzazione Sindacale alla quale è stato conferito il mandato ne darà comunicazione ad almeno una contrapposta Organizzazione Sindacale ed alla Direzione Provinciale per l’attivazione del tentativo di conciliazione,

 

  1. Per quanto riguarda la richiesta del tentativo di conciliazione e le fasi successive della procedura si applicano integralmente le disposizioni di cui all’art. 410 e seguenti c.p.c

 

  1. Ove il tentativo di conciliazione previsto dai precedenti commi abbia esito negativo, le parti possono consensualmente definire la controversia mediante arbitrato irrituale con le procedure previste alla successiva lettera B)

 

  1. B) Collegio arbitrale

 

  1. Le parti che hanno esperito il tentativo di conciliazione potranno, entro 20 (venti) giorni dall’esito negativo, conferire consensualmente mandato alle rispettive Organizzazioni Sindacali decentrate per il deferimento della controversia al Collegio Arbitrale. Sarà considerato nullo il mandato rilasciato prima dell’esperimento del tentativo di conciliazione

 

  1. il Collegio Arbitrale dovrà essere costituito entro 10 giorni dal mandato ricevuto e lo stesso dovrà essere composto da due arbitri uno nominato dalle Organizzazioni Sindacali dei datori di Lavoro, uno nominato dalla Organizzazione Sindacale dei Lavoratori alla quale, il dipendente abbia conferito mandato e da un presidente scelto di comune accordo dalle rispettive Organizzazioni.

 

  1. In caso di mancato accordo tra le rispettive Organizzazioni, il presidente verrà sorteggiato da una rosa di nomi congiuntamente concordata.

 

  1. Il presidente, non appena ricevuto ed accettato l’incarico, provvederà a convocare entro 15 (quindici) giorni il Collegio Arbitrale che dovrà esaminare la domanda nonché le eventuali richieste di istruttorie disponendo, anche d’ufficio l’assunzione di tutti i mezzi di prova che riterrà utili ai fini della decisione. Le eventuali deposizioni di testi saranno riassunte in un breve verbale, che essi sottoscriveranno, e le parti potranno chiedere di averne copia vistala dal presidente.

 

  1. Il pronunciamento del Collegio Arbitrale dovrà avvenire entro 60 (sessanta) giorni successivi alla prima convocazione. Tale termine potrà essere prorogato solo su accordo delle parti.

 

  1. Ove i termini di cui al precedente comma 5 siano trascorsi inutilmente ciascuna delle parti può intimare al Collegio, con atto scritto, di depositare il lodo entro 30 (trenta) giorni dalla richiesta. Trascorso tale termine la controversia può essere sottoposta all’Autorità Giudiziaria.

 

[14] Art. 6 Composizione delle controversie a livello decentrato

 

Tentativo di Conciliazione

 

Per tutte le controversie individuali o plurime, comunque non collettive, relative alla integrale applicazione del presente contratto e/o di altri accordi comunque riguardanti i rapporti di lavoro nelle strutture lavorative comprese nella sfera di applicazione del presente CCNL; può essere esperito il tentativo di conciliazione in sede sindacale dove si svolge in modo prevalente il rapporto di lavoro tramite la “Commissione Paritetica Provinciale di Conciliazione che verrà costituita in ogni singola Provincia secondo le norme, le modalità e le procedure previste dal presente accordo.

 

  1. A) Costituzione della Commissione Paritetica Provinciale di Conciliazione

 

La Commissione Paritetica Provinciale di Conciliazione è composta:

 

  1. Per i datori di lavoro, da un rappresentante della Organizzazione Sindacale dei datori di lavoro, aderente ad una delle Confederazioni, firmatarie del presente CCNL, le quali comunicheranno ad ogni singola Direzione Provinciale del Lavoro il nominativo del loro rappresentante, quale delegato competente per territorio;

 

  1. Per i lavoratori, da un rappresentante della Filcams-CGIL o della Fisascat-CISL o della Uiltucs-UIL firmatarie del presente CCNL e competenti per territorio, a cui il dipendente sia iscritto o abbia conferito mandato;

 

  1. L’Organizzazione Sindacale Territoriale alla quale è stato conferito mandato, provvederà a comunicare alla Direzione Provinciale del Lavoro, contestualmente alla richiesta di attivazione della Commissione Paritetica Provinciale di Conciliazione, il nominativo del proprio rappresentante

 

  1. La Commissione Paritetica Provinciale di Conciliazione svolge le sue funzioni presso a sede della Organizzazione Sindacale Territoriale dei datori di lavoro o, ove costituiti, presso la sede dell’Ente Bilaterale Ragionale e dello sportello a cui all’art. 3 in altro luogo stabilito dalle parti. La composizione dei rappresentanti e la Sede della “Commissione sarà stabilita dalle parti a livello territoriale e sarà comunicata all’Ente Bilaterale Nazionale.

 

  1. B) Procedura

 

  1. La parte interessata alla definizione della controversia è tenuta a richiedere il tentativo di conciliazione tramite l’Organizzazione Sindacale alla quale sia iscritta o abbia conferito mandato.

 

  1. L’Organizzazione dei datori di lavoro ovvero l’Organizzazione Sindacale dei lavoratori che rappresenta la parte interessata deve a sua volta denunciare la controversia alla Commissione Paritetica Provinciale di Conciliazione per mezzo di lettera raccomandata A/R, trasmissione a mezzo fax o consegna a mano in duplice copia o altro mezzo idoneo a codificare la data di ricevimento.

 

  1. Ricevuta la comunicazione, la Commissione Paritetica Provinciale di Conciliazione provvederà entro 20 (venti) giorni successivi alla convocazione delle parti fissando il giorno e l’ora in cui sarà esperito il tentativo di conciliazione. ll tentativo di conciliazione deve essere espletata entro il termine di 40 (quaranta) giorni.

 

  1. il termine di 40 (quaranta) giorni di cui al comma precedente decorre dalla data di ricevimento o di presentazione della richiesta da parte della Organizzazione dei datori di Lavoro o della Organizzazione Sindacale a cui il dipendente e/o il collaboratore conferisce mandato

 

  1. La Commissione Paritetica Provinciale di Conciliazione esperisce il tentativo di conciliazione nelle forme previste con proprio regolamento

 

  1. Se la conciliazione ha esito positivo si redige processo verbale di conciliazione sottoscritto dalle parti, che acquista efficacia di titolo esecutivo e che sarà depositata a cura della Commissione presso la Direzione Provinciale del Lavoro competente per territorio.

 

  1. In caso di mancato accordo, si dovrà redigere apposito verbale che dovrà contenere:

 

  1. le questioni della controversia;
  2. le eventuali disposizioni rilevanti da applicarsi con riferimento sia al CCNL sia ad eventuali accordi di secondo livello.
  3. le eventuali disponibilità transattive manifestate dalle parti;
  4. la proposta di definizione della controversia formulata dalla “Commissione” e i motivi del mancato accordo;
  5. la sottoscrizione dei componenti della Commissione paritetica che hanno spento il tentativo di conciliazione:
  6. la sottoscrizione personale delle parti personalmente o dei loro rappresentanti.

 

  1. In caso di richiesta del tentativo di conciliazione per una controversia relativa all’applicazione di una sanzione disciplinare, questa verrà sospesa fino alla conclusione della procedura.

 

  1. Le decisioni assunte dalla Commissione Paritetica Provinciale di Conciliazione non costituiscono interpretazione autentica del presente contratto, che pertanto resta demandata alla Commissione Paritetica Nazionale.

 

[15] Art. 7 Collegio arbitrale

 

1.Ove il tentativo di concitazione di cui al precedente art. 6, non riesca o comunque sia decorso il termine previsto per il suo espletamento e ferma restando la facoltà di adire l’Autorità Giudiziaria,

ciascuna delle parti può promuovere il deferimento della controversia ad un Collegio arbitrale, secondo le norme previste dal presente articolo.

 

  1. A tal fine, è istituito a cura delle rispettive parti competenti per territorio, un Collegio di Arbitrato Provinciale che dovrà pronunciarsi sulle istanze previste al precedente comma II Collegio di Arbitrato competente e quella del luogo in cui è stato promosso il tentativo di conciliazione

 

  1. L’istanza della parte, avente medesimo oggetto e contenuto dell’eventuale precedente tentativo di conciliazione e contenente tutti gli elementi utili a definire le richieste, sarà presentata, attraverso l’Organizzazione Sindacale cui la parte stessa aderisce e/o conferisce mandato, alla Segreteria del Collegio di Arbitrato e contemporaneamente all’altra parte. L’istanza sottoscritta dalla parte promotrice sarà inoltrata, a mezzo raccomandata A/R o raccomandata a mano, entro 30 (trenta) giorni successivi alla conclusione del tentativo di conciliazione. L’altra parte è tenuta a manifestare la propria eventuale adesione al Collegio Arbitrale entro il termine di 15 (quindici) giorni dal ricevimento dell’istanza, con facoltà di presentare contestualmente o fino alla prima udienza uno scritto difensivo. Entrambe le parti possono manifestare la propria volontà di rinunciare alla procedura arbitrale con dichiarazione scritta da recapitare alla Segreteria del Collegio fino al giorno antecedente alla prima udienza,

 

  1. Il Collegio è composto da tre membri, uno dei quali designato dalle Organizzazioni Sindacali dei datori di Lavoro, un altro designato dalla Organizzazione Sindacale dei Lavoratori competente per territorio a cui il dipendente sia iscritto o conferisca mandato, un terzo con funzioni di Presidente, nominato di comune accordo dalle rispettive predette Organizzazioni. II Presidente del Collegio, nominato di comune accordo, dura in carica un anno ed è rinnovabile.

 

  1. I due membri designati in rappresentanza di ciascuna delle parti possono coincidere con coloro che hanno esperito la conciliazione nell’interesse delle parti.

 

  1. In caso di mancato accordo sulla designazione del Presidente del Collegio, quest’ultimo verrà sorteggiato tra i nominativi compresi in una apposita lista di nomi non superiore a sei, preventivamente concordata o, in mancanza di ciò, sarà designato, su richiesta di una o di entrambe le Organizzazioni predette, dal Presidente del Tribunale competente per territorio.

 

  1. Il Presidente del Collegio, ricevuta l’istanza, provvede a fissare entro 15 (quindici) giorni la data di convocazione del Collegio.

 

  1. Il Collegio ha facoltà di procedere, nel rispetto del principio del contraddittorio, ad una fase istruttoria secondo le forme previste dal regolamento arbitrale.

 

  1. Il Collegio emetterà il proprio lodo entro 45 (quarantacinque) giorni dalla data delle prima riunione, salva la facoltà del Presidente di disporre, previa motivazione, una proroga fino ad un massimo di ulteriori 15 (quindici) giorni. Il lodo verrà deposito presso la sede del collegio arbitrale e sarà data tempestiva comunicazione alle parti interessate,

 

  1. I compensi per gli arbitri saranno stabiliti in misura fissa. La Segreteria del Collegio sarà Istituita presso la Sede stabilita dalle rispettive parti competenti per territorio e sarà comunicato all’Ente Bilaterale Nazionale

 

  1. Le parti si danno atto che il Collegio Arbitrale ha natura irrituale e svolge le proprie funzioni sulla base di apposito Regolamento.

 

  1. Il lodo arbitrale acquista efficacia di titolo esecutivo.

 

[16] TITOLO III – Attività sindacale

 

[17] Art. 8 Permessi per attività sindacale

 

Ai lavoratori del settore, per l’esercizio delle attività sindacali, sono concessi permessi retribuiti per un massimo di 8 (otto) ore prò – capite annue fatto salvo quanto previsto dalla legge 300/1970.

Fermo restando quanto sopra stabilito, le parti concordano che per 6 (sei) ore le modalità del loro utilizzo saranno definite nel II livello di contrattazione regionale per le rimanenti 2 (due) ore queste saranno utilizzate per consentire la connessione con i siti delle parti sociali e/o con i siti delle strutture paritetiche/bilaterali, e/o per la consultazione del CCNL, con l’eventuale utilizzo delle attrezzature telematiche aziendali.

Tale diritto dovrà essere esercitato entro il 31 dicembre di ciascun anno e previa autorizzazione del datore di lavoro.

 

[18] Art. 9 Rappresentanze sindacali – Rappresentanze sindacali unitarie

 

Ai fini della costituzione delle Rappresentanze Sindacali Aziendali (RSA) fatta salva l’applicabilità della Legge n. 300 del 1970, nelle strutture lavorative del settore dove sussistano i requisiti dalla stessa legge previsti, le parti concordano che qualora venga avanzata richiesta di costituzione della rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) si farà riferimento allo specifico regolamento che sarà definito nel corso di vigenza del presente CCNL.

 

[19] Art. 10 Trattenuta sindacale

 

Il datore di lavoro provvederà al servizio di esazione dei contributi che i lavoratori addetti al settore intendono versare ai loro rispettivi sindacati di categoria che hanno stipulato il presente CCNL.

Questi ultimi faranno pervenire ai datori di lavoro una comunicazione aggiornata e per iscritto dalla quale risulti:

 

  1. l’elenco nominativo dei lavoratori che hanno conferito tale delega;

 

  1. l’indicazione dell’ammontare del contributo da trattenere e le modalità di versamento alla Organizzazione Sindacale prescelta;

 

A detta comunicazione dovrà essere allegata l’originale della delega rilasciata dal lavoratore alla Organizzazione Sindacale, cosi come riprodotta in “Fac-Simile” e riportata in allegato al presente CCNL.

L’esazione dei contributi per i quali il lavoratore abbia revocato la delega, sarà sospesa contestualmente all’arrivo della comunicazione di revoca al datore di lavoro.

Se la revoca viene inviata direttamente al datore di lavoro, lo stesso ne darà comunicazione alla Organizzazione Sindacale interessata, procedendo nel contempo alla sospensione della trattenuta sindacale.

Resta stabilito che il datore di lavoro non assume e non può assumere responsabilità alcuna di qualsiasi natura in conseguenza delle operazioni di riscossione dei contributi a carico dei lavoratori e che, in diletto d tempestiva ricezione da parie del datore di lavoro della dichiarazione di revoca del lavoratore, quest’ultimo non può reclamare alcun diritto né avanzare rivendicazioni alcuna nei confronti del proprio datore di lavoro, neanche dopo la risoluzione del rapporto di lavoro.

 

[20] PARTE II – Bilateralità e welfare

 

[21] TITOLO IV – Strumenti Bilaterali Nazionali di Settore

 

Le parti hanno concordato di istituire i sotto elencai strumenti bilaterali con gli scopi, i ruoli, la composizione, la sede di lavoro e le procedure di costituzione e di funzionamento così come definiti nei successivi articoli che ad essi fanno riferimento.

Sono strumenti bilaterali nazionali di settore, strumentali alla realizzazione delle finalità del presente CCNL e di quanto ad essi demandato alla legge:

 

  1. A) La Commissione paritetica nazionale;

 

  1. B) Il Gruppo di lavoro per le pari opportunità

 

  1. C) L’Ente Bilaterale Nazionale di settore (E.BI.PRO.)

 

  1. D) Cassa di assistenza sanitaria supplementare (C.A.DI.PROF.)

 

In considerazione della rilevanza strategica degli interventi posti in essere negli anni a favore di tutti coloro che operano nelle strutture professionali le parti firmatane concordano di avviare un processo di rafforzamento e razionalizzazione del sistema bilaterale di settore in attuazione dei principi di efficienza, semplificazione, sostenibilità, trasparenza e sussidiarietà. Per questo scopo concordano di avviare una integrazione funzionale tra gli enti bilaterali del settore per una migliore attuazione degli impegni contrattuali.

Le strutture di Ebipro e Cadiprof in particolare opereranno sinergicamente nell’erogazione delle tutele ai propri iscritti.

 

[22] Art. 11 Commissione paritetica nazionale

 

  1. La Commissione Paritetica Nazionale, costituita presso l’Ente Blaterale Nazionale di Settore, ha il compito di esaminare le controversie collettive relative alla autentica e corretta interpretazione ed integrale applicazione del presente CCNL.

 

  1. La Commissione Paritetica è composta di 12 (dodici) membri di cui 6 (sei) in rappresentanza di Confprofessioni e 6 (sei) in rappresentanza delle Federazioni Sindacali dei lavoratori (due Filcams – CGIL, due Fisascat – CISL e due Uiltucs – UIL), che saranno designati dalle rispettive parti sopra richiamate entro 30 (trenta) giorni dalla firma del presente accordo. Ciascuna rappresentanza potrà revocare e sostituire in qualsiasi momento il proprio membro nella Commissione dandone comunicazione alle altre parti. Per ogni rappresentante potrà essere indicato un supplente e la comunicazione dei membri e del membri supplenti designati dovrà essere trasmessa alla Presidenza dell’Ente Bilaterale Nazionale di Settore.

 

  1. La Commissione Paritetica opererà secondo le procedure e le modalità previste da apposito regolamento o deliberazione.

 

[23] Art. 12 Gruppo di lavoro per le parti opportunità

 

  1. Il Gruppo di lavoro per le pari opportunità, che opererà presso la sede dell’Ente Bilaterale Nazionale di settore, ha il compito di formulare e seguire i progetti di azioni positive volti a garantire la rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono il raggiungimento delle pari opportunità sul lavoro.

 

  1. Il Gruppo di Lavoro per le Pari Opportunità è composto di 6 membri di cui 3 in rappresentanza di Confprofessioni e 3 in rappresentanza delle Federazioni Sindacali dei lavoratori, che saranno designati dalle rispettive parti sopra richiamate, entro 30 (trenta) giorni dalla firma del CCNL. Per ogni rappresentante potrà essere indicato un supplente e la comunicazione dei membri e dei membri supplenti designati dovrà essere trasmessa alla Presidenza dell’Ente Bilaterale Nazionale di settore.

 

  1. I Gruppo di Lavoro per le Pari Opportunità opererà secondo le procedure e le modalità previste da apposito regolamento operativo.

 

[24] Art. 13 Contribuzione alla bilateralità di settore

 

Sono tenuti a contribuire al finanziamento degli enti bilaterali tutti i soggetti ricompresi nella sfera di applicazione prevista dal presente contratto collettivo.

A partire dalla mensilità di aprile 2015, il finanziamento di tutte le attività che vengono esercitate dagli enti bilaterali di settore (CADIPROF EBIPRO), come elencate dal presente CCNL, viene effettuato mediante un contributo unificato di 22 euro, di cui 2 euro a carico del lavoratore, che dovrà essere versato dal datore di lavoro per ciascun lavoratore mediante modello F24 sez. INPS con causale ASSP.

Nella contribuzione sono ricomprese le norme di assistenza a favore di tutti coloro che operano all’interno dello studio professionale datori di lavoro, committenti e lavoratori.

Per i lavoratori assunti a tempo parziale i versamenti di cui sopra saranno comunque dovuti in misura intera in caso di un dipendente con più rapporti part-time, nell’ambito di applicazione del presente CCNL, sarà dovuta una sola iscrizione.

Le medesime condizioni previste per i lavoratori dipendenti si applicano anche ai collaboratori coordinati e continuativi.

Le Parti firmatarie del CCNL convengono di suddividere la citata quota nel seguente modo

 

– 15 euro per 12 mensilità a cadiprof.

 

– 7 euro di cui 2 euro a carico del lavoratore e 5 euro a carico del datore di lavoro, per 12 mensilità ad ebipro. Le modalità di gestione delle risorse per le singole iniziative sono definite dallo specifico accordo allegato al presente ccnl

 

Il datore di lavoro che ometta il versamento delle quote destinate alla bilateralità è tenuto a corrispondere al lavoratore, con la medesima decorrenza di cui sopra, un elemento distinto della retribuzione non assorbibile di importo pari a Euro 32 (trentadue), corrisposto per 14 mensilità e che rientra nella retribuzione di fatto e nella base di calcolo per il trattamento di fine rapporto. L’importo non è riproporzionabile in caso di contratto di lavoro a tempo parziale.

 

[25] Art. 14 Welfare integrativo per i liberi professionisti

 

Le Parti intendono garantire ai liberi professionisti, datori di lavoro e non, forme di assistenza sanitaria integrativa. Per tale finalità verrà costituita una gestione autonoma e separata nell’ambito di ebipro che verrà disciplinata mediante l’allegato di cui all’articolo precedente.

 

[26] Art. 15 Ente bilaterale nazionale di settore (EBIPRO)

 

  1. L’Ente Bilaterale Nazionale di settore costruisce lo Strumento/Struttura al quale le parti intendono assegnare ruoli compiti e funzioni finalizzali ad offrire un sistema plurimo di servizi qualitativi rivolto a tutti gli addetti del Settore (Titolari e Lavoratori che operano nelle Attività Professionali.

 

  1. L Ente Bilaterale Nazionale di settore attua, promuove, concretizza e valorizza:

 

  1. la divulgazione, con le modalità più opportune; delle relazioni sul quadro normativo e socio – economico del settore, delle varie Aree professionali e sulle relative prospettive di sviluppo, anche coordinando indagini, rilevazioni, stime e proiezioni, al fine di fornire alle parti stipulanti il CCNL il supporto necessario alla realizzazione degli incontri di cui aI titolo I artt. 1 e 2.

 

  1. studi e ricerche sulle Aree professionali e/o sull’Area professionale omogenea, circa la consistenza e la tipologia della forza lavoro occupata, l’analisi dei fabbisogni occupazionali e ove richiesto dal Fondoprofessioni, l’analisi dei fabbisogni formativi e professionali, anche predisponendo l’assistenza tecnica per la formazione continua;

 

  1. specifiche convenzioni in materia di formazione qualificazione, riqualificazione professionale, apprendistato e tirocini formativi e di orientamento anche in collaborazione con le istituzioni nazionali, locali, europee e internazionali nonché con Università e con altri organismi orientati ai medesimi scopi;

 

  1. le procedure per attivare – coordinandosi con il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua (FO.NDO PROFESSIONI) di cui all’Accordo Interconfederale del 7/11/2003, sottoscritto tra Consilp-Contprofessioni Confedertecnica, Cipa e Cgil, Cisl, Uil – la realizzazione dei progetti programmati per la formazione continua, operando per ottenere il loro riconoscimento quali crediti formativi e curandone la divulgazione e l’organizzazione con le modalità più idonee;

 

  1. tutte la necessarie attività relative al servizio di registrazione nel Libretto formativo del cittadino, di cui al Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10/10/2005, delle competenze acquisite dai lavoratori del settore attraverso la formazione:

 

  1. specifiche iniziative per l’inserimento giovanile, le tutele sulle materie cosi come richiamate al titolo V del CCNL e quanto demandato e definito dal “Gruppo per le parti opportunità

 

  1. iniziative di fidelizzazione, anche attraverso la corresponsione di quote economiche e/o di borse di studio e di dottorato, nei confronti dei lavoratori occupati con le diverse forme di impiego, che partecipano a corsi di formazione predisposti dal fondo “Fondoprofessioni” o da altri organismi preposti allo scopo, nonché altre iniziative d’intervento di carattere sociale a favore dei suddetti lavoratori,

 

  1. iniziative in merito allo sviluppo dell’organizzazione degli studi professionali finalizzate all’avvio delle procedure di qualità e alla tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro,

 

  1. lo sviluppo e la diffusione di forme integrative nel campo della previdenza e assistenza sanitaria, secondo le intese realizzate tra le parti sociali e secondo gli indirizzi/obbiettivi predisposti dagli strumenti bilaterali allo scopo costituiti dalle parti firmatarie del presente CCNL.

 

  1. studi, ricerche ed iniziative (anche utilizzando le competenze o le possibili sinergie che le professioni del settore consentono) relative alla materia della salute e della sicurezza sul lavoro nell’ambito delle norme stabilite dalla legislazione e dalla contrattazione collettiva, nonché assume funzioni operative in materia, previa specifica intesa tra le parti firmatarie dello specifico Accordo Applicativo al D.Lgs. n. 81 del 2008 allegato al presente CCNL.

 

  1. studi e ricerche, anche ai fini statistici, sulla vigente legislazione sul lavoro e sulla contrattazione del settore, confrontandole con la situazione di altri settori a livello nazionale e con le altre situazioni ed esperienze vigenti nei paesi della Unione Europea;

 

  1. iniziative finalizzate al sostegno temporaneo, anche mediante lo strumento della bilateralità, in aggiunta a quanto corrisposto dal sistema pubblico, del reddito dei lavoratori coinvolti in processi che comportino la cessazione e/o la temporanea sospensione dei rapporti di lavoro, ovvero finanziare corsi di riqualificazione per il personale interessato a tali provvedimenti e politiche attive per favorire il reinserimento dei lavoratori nel mercato del lavoro;

 

  1. la specificità delle “Relazioni sindacali e di lavoro” del settore e le relative esperienze bilaterali,

 

  1. gli adempimenti che le parti a livello di contrattazione collettiva nazionale, decideranno congiuntamente di attribuire all’Ente Bilaterale Nazionale di Settore:

 

  1. le iniziative che rispondano all’esigenza di una costante ottimizzazione delle risorse interne all’Ente Bilaterale Nazionale e per tale finalità, fatto salvo quanto in tema di bilateralità è già costituito ed operativo, può promuovere la costituzione d sportelli territoriali, coordinandone l’attività e verificandone la coerenza con quello Nazionale e con quanto derivante dagli accordi, a tale livello realizzati;

 

  1. l’istituzione di camere arbitrali per la definizione, ai sensi dell’art. 808 ter del codice di procedura civile, delle controversie nelle materie di cui all’art. 409 del medesimo codice

 

  1. la gestione del fondo per il rimborso al lavoratore delle eventuali spese a carico del medesimo per il compenso del presidente del collegio e del proprio arbitro di parte nelle procedure di arbitrato svolte all’Interno della bilaterali del settore;

 

  1. la gestione e il coordinamento di iniziative di assistenza a favore dei professionisti;

 

R.1 il sostegno per la gestione della bilateralità e l’assistenza contrattuale anche mediante la costituzione di una commissione paritetica per il coordinamento e il monitoraggio del mercato del lavoro;

 

R.2 le altre funzioni affidategli dal contratto collettivo e dalla legge;

 

R.3 Il sostegno agli enti bilaterali territoriali e agli sportelli territoriali di cui all’art. 3

 

  1. L’Ente Bilaterale Nazionale di settore ha, inoltre, Il compito di ricevere ed elaborare, anche a fini statistici:

 

S.1 gli accordi di secondo livello di settore;

 

S.2 gli accordi forniti dalle singole strutture professionali e/o dalle varie Aree professionali, relativi alla definizione di intese in materia di “Mercato del Lavoro”, “Flessibilità”, “Regimi di Orario, “Salute e Sicurezza” e “Classificazione”, nonché le intese relative alla “Formazione” e alla “Attività Sindacale”;

 

S.3 i dati forniti dalle organizzazioni internazionali a cui aderiscono i rispettivi sindacati delle attività professionali e dei lavoratori italiani;

 

S.4 le comunicazioni concernenti la nomina dei membri e dei membri supplenti designati dalle rispettive parti quali rappresentanti e componenti gli strumenti bilaterali: “Commissione paritetica razionale” e “Gruppo per Le pari opportunità”, nonché la nomina dei “Referenti regionali” di cu agli artt. 11, 12 e 3 del presente CCNL;

 

 

  1. Gli organi di gestione dell’Ente Bilaterale Nazionale di settore sono composti su base paritetica tra le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro.

 

  1. La costituzione dell’Ente Bilaterale Nazionale potrà, al suo interno, articolarsi in dipartimenti riferibili alle aree professionali di cui alla sfera di applicazione del presente CCNL

 

  1. L’Ente Bilaterale Nazionale è disciplinato dallo Statuto e dal Regolamento. Copia del testo dello Statuto/Regolamento autenticato costituirà allegato al CCNL.

 

[27] Art. 16 Cassa di assistenza sanitaria supplementare (CADIPROF)

 

  1. La “Cassa di Assistenza Sanitaria Supplementare per i lavoratori degli Studi Professionali” denominata “CADI.PROF ” ha il compito di gestire i trattamenti assistenziali sanitari Integrativi delle prestazioni sanitarie pubbliche obbligatorie, nonché il gestire quanto ad essa demandato e previsto dal suo Statuto e dal suo Regolamento

 

  1. Sono soggetti beneficiari delle prestazioni previste dalla Cassa tutti gli addetti con le diverse forme di impiego previste nel presente CCNL.

 

  1. Le quote a carico dei datori di lavoro per l’iscrizione del soggetti beneficiari alla C.A DI.PROF sono quelle indicate dal precedente art. 13 a cui devono essere aggiunte 24 (ventiquattro) Euro “Una Tantum” quale quota di esenzione per ogni soggetto beneficiario. Dette somme rientrano tra quelle previste dall’art. 12 della Legge 153/1969 riformulato dal D.Lgs. 314/1997 e quindi non imponibili sia ai fini fiscali che previdenziali e non influiscono sugli altri Istituti contrattuali (TFR ecc.).

 

  1. Il versamento delle quote è una delle condizioni per esercitare il diritto alle prestazioni previste dal Piano Sanitario per i dipendenti degli Studi Professionali

 

  1. Per ogni soggetto beneficiario il diritto alle prestazioni previste dalla Cassa sorgerà, comunque, dal 1° giorno del quarto mese successivo a quello della data di iscrizione alla “Cassa

 

  1. L’iscrizione e il versamento della quota “Una Tantum” di 24 (ventiquattro) euro e del contributo mensile di cui alla precedente lettera b) dovranno essere effettuati secondo le modalità indicate nel Regolamento CA.DI PROF, presente sul sito www.cadiprof.it.

 

[28] Art. 17 Governance della bilateralità

 

  1. Il sistema di governance della bilateralità è articolato secondo le modalità definite da un apposito accordo tra le parti firmatarie del presente contratto collettivo.

 

[29] Art. 18 Previdenza complementare

 

  1. Premesso che con accordi firmati in data 16/7/2010 e 30/9/2010 il fondo di previdenza complementare PRE.VI.PROF. è confluito nel fondo di previdenza del terziario FON.TE. le parti convengono:

 

  1. a) di lasciare inalterata la contribuzione dovuta alla previdenza complementare che è attualmente pari all’1,55% sulla retribuzione utile per il calcolo del TFR per la quota a carico del datore di lavoro, e dello 0,55% sulla retribuzione utile per il calcolo del TFR come contribuzione minima a carico del lavoratore. II lavoratore può comunque versare, a sua scelta e a suo carico, una percentuale di contribuzione fino a un massimo del 3% della retribuzione utile per il computo del TFR:

 

  1. b) di confermare che, per i lavoratori la cui prima occupazione è iniziata successivamente al 28/4/1993 è prevista la integrale destinazione del trattamento di fine rapporto (T.F.R ) maturando dal momento dell’adesione al fondo di previdenza.

 

  1. c) di confermare che la previdenza complementare dovrà riguardare sia i lavoratori a tempo indeterminato, anche se ad orario parziale, che quelli a tempo determinato con contratto di durata superiore a tre mesi, compresi gli apprendisti,

 

  1. d) che a partire dal 1/1/2011 la quota di iscrizione al fondo di previdenza complementare e le modalità di ripartizione della quota stessa saranno quelle determinate da FON TE

 

  1. Le parti individuano in FON TE il Fondo di riferimento del settore anche per i nuovi iscritti e constatato che l’occupazione dei settore è costituita prevalentemente da giovani e che quindi necessita valorizzare la Previdenza Complementare, confermano l’impegno a ricercare, definire e praticare, anche tramite un’apposita struttura di monitoraggio, azioni di sistema finalizzale alla divulgazione e alla adesione al Fondo FON.TE. Sono comunque fatti salvi eventuali accordi di secondo livello per l’adesione a fondi di previdenza complementare territoriale.

 

[30] TITOLO V – Tutele contrattuali

 

[31] Art. 19 Tutela della dignità della persona sul lavoro

 

Ferma restando l’applicazione di quanto previsto dalla normativa di legge vigente in materia, le parti si impegnano ad elaborare un “Codice di condotta per la tutela della dignità della persona”, quale strumento contrattuale utile sia dal punto di vista sociale che da quello della gestione di eventi indubbiamente caratterizzati da aspetti di grande delicatezza.

 

[32] Art. 20 Tutela della integrità psicofisica dei lavoratori

 

Su tale materia, al fine di migliorare le condizioni di lavoro nel settore, le parti convengono di promuovere la ricerca, l’elaborazione e l’attuazione di tutte le misure idonee a tutelare l’integrità psicofisica dei lavoratori sulla base di quanto previsto dalle norme di legge vigenti nonché dalle buone prassi e da codici di comportamento.

A tale fine è prevista l’attivazione di sportelli informativi sui diritti e sulle tutele dei lavoratori affetti da patologie oncologiche e la possibilità di stipulare convenzioni con organizzazioni no profit o strutture sanitaria pubbliche e/o private per garantire una serie di servizi previdenziali e sociali gratuiti per i malati oncologici e le famiglie assistite

 

[33] Art. 21 Tutela della salute e della sicurezza sul lavoro

 

Nel confermare che tale materia rientra tra i campi di elaborazione e negoziazione previsti a livello di area professionale e/o di area professionale omogenea le parti rinviano allo specifico accordo, allegato al presente contratto, l’applicazione del D.Lgs. n. 81/2008

 

[34] TITOLO VI – Formazione

 

[35] Art. 22 Obiettivi della formazione

 

Le parti hanno convenuto sulla necessità di realizzare una politica attiva della formazione, finalizzata al conseguimento dei seguenti obiettivi:

 

  1. aggiornare e migliorare il livello professionale degli addetti occupati nel settore e più in generale attivare un processo di valorizzazione dalle risorse umane;

 

  1. adeguare l’offerta di prestazione lavorativa alle richieste degli Studi professionali e/o delle società di servizi professionali operanti nel settore;

 

  1. migliorare il livello di servizio e di qualità offerto dagli Studi professionali e/o dalle società di servizi professionali al fine ottimizzare la produttività ed elevare il livello di competitività;

 

  1. rispondere anche attraverso la definizione di crediti formativi, alle istanze di cambiamento dei profili, delle competenze e delle conoscenze professionali derivanti sia da processi di innovazione tecnologica che da quanto legislativamente potrà essere innovato in tema di profili professionali, in particolare quelli attinenti all’area socio/sanitaria;

 

  1. rispondere all’esigenza di formazione sui principi generali e sulle problematiche delle attività professionali nonché sul loro ruolo nell’ambito dell’economia e della società italiana ed europea,

 

  1. promuovere esperienze di alternanza scuola/università/lavoro negli studi professionali per avvicinare i giovani al settore, incoraggiare la propensione all’attività professionale e tornare adeguatamente i futuri dipendenti e collaboratori.

 

  1. incoraggiare tra gli addetti occupati nel settore il conseguimento del titolo di scuola secondaria superiore se non posseduta, anche tramite convenzioni con istituti scolastici;

 

  1. rispondere all’esigenza di formazione, tramite la predisposizione di specifici progetti con eventuali fondi dedicati, per i lavoratori occupati nel settore con contratti di inserimento/reinserimento e, ove consentita dalla legislazione e/o da norme contrattuali anche tramite la predisposizione di specifici progetti a favore di occupati e di addetti al settore con rapporto di.

 

– apprendistato,

 

– collaborazione coordinata e continuativa;

 

– collaborazione a progetto;

 

– partila IVA in monocommittenza:

 

– formazione/lavoro quali: stage e praticantato;

 

  1. Aggiornare la formazione riguardante il mondo del lavoro e le sue regolamentazioni, nonché la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro:

 

  1. incrementare i livelli occupazionali, superando altresì le maggiori difficoltà di accesso al lavoro presenti nelle aree del Mezzogiorno e per alcune fasce sociali più deboli;

 

  1. conoscere almeno una lingua dell’Unione Europea in aggiunta alla lingua madre

 

[36] Art. 23 Formazione continua

 

Le parti hanno convenuto:

 

1) che alcuni degli interventi di formazione continua, in particolare quelli più frequentemente richiesti dai datori di lavoro e dai lavoratori dell’Area professionale Tecnica e dell’Area professionale Sanitaria saranno relativi alla tematica: “Ambiente e Sicurezza”;

 

2) di fornire le linee guida operative affinché gli Enti Bilaterali, ed in particolare EBlPRO, possano svolgere la propria azione in un quadro complessivo condiviso dalle parti sociali, in armonia con quanto previsto dal CCNL per i dipendenti degli Studi professionali;

 

3) che agli Enti Blaterali Regionali, all’atto della loro costituzione ed effettiva messa a regime, potranno essere assegnate le attività e le analisi dei fabbisogni formativi e quelle di monitoraggio e di verifica qualitativa dei risultati formativi

 

4) che le intese (Settoriali – Territoriali – di Area professionale – di Area professionale omogenea – di Area dei Servizi Vari – di singolo studio) relative alla presentazione di piani formativi coerenti con gli orientamenti/obiettivi del CCNL, saranno sottoscritte dalle OO.SS. dei lavoratori, firmatarie del CCNL e potranno essere totalizzate avvalendosi dello schema di accordo allegato che farà parte della documentazione che il “Fondo”, in occasione della pubblicazione dei bandi, richiederà ai soggetti proponenti Piani/Progetti formativi;

 

5) che la partecipazione degli addetti al Settore ai progetti formativi recepiti e/o predisposti dal “Fondo sia regolata anche applicando i criteri indicati al punto li lettere a), b), c), d), del successivo art. 92 e al punto 3) (E.C.M.) delle stesso art. 92

 

[37] PARTE TERZA – Disciplina del rapporti di lavoro

 

[38] TITOLO VII – Classificazione del personale

 

[39] Premessa

 

In coerenza con il modello di Struttura Contrattuale definito dal presente CCNL le parti hanno convenuto sull’opportunità di definire l’istituto della Classificazione del personale ritenuto strumento idoneo e funzionale per una gestione più flessibile ed efficiente della organizzazione interna di uno studio professionale.

Le parti prendono atto che i processi di trasformazione ed innovazione tecnologica ed organizzativa da un lato, e l’evoluzione delle dinamiche formative e professionali dall’altro hanno comportato in presenza nel comparto di sempre nuovi e più articolati profili professionali, per i quali si rende necessario provvedere ad una revisione della precedente classificazione, in favore di una normativa che meglio rappresenti il quadro contrattuale e formativo del lavoro nel settore degli studi professionali.

Le parti riconoscono che il settore degli Studi professionali è un segmento molto importante per il mercato del lavoro nazionale e costituisce lo sbocco professionale privilegiato per sempre più numerosi corsi di laurea breve cui non corrisponde un’adeguata domanda di lavoro.

Consapevoli infine, della necessità di una sempre maggiore collaborazione tra il titolare dello studio professionale ed i propri dipendenti e dell’importanza delle risorse umane del Comparto per una migliore e più efficiente funzionalità degli studi professionali, le parti si impegnano ad investire nella formazione e nella crescita professionale dei lavoratori, dichiarando il loro impegno a predisporre specifici progetti di formazione da sottoporre a “Fondoprofessioni”

 

[40] Art. 24 Definizione dei profili professionali

 

Nell’ottica di rendere l’istituto della classificazione del personale uno strumento più dinamico e più rispondente alla sempre maggiore complessità organizzativa degli studi professionali, le parti hanno convenuto di inquadrare i lavoratori cui si applica il presente CCNL in una classificazione articolata su cinque Aree – Area economica/amministrativa, Area giuridica, Area tecnica, Area medico-sanitaria ed odontoiatrica. Altre attività professionali intellettuali – e su otto livelli classificatori e retributivi ivi compresa la categoria “Quadri”, per ciascuno dei quali si fornisce sia una declaratoria che tipizza con precisione la tipologia di mansioni svolte dal lavoratore in rapporto al suo livello formativo, sia un elenco non tassativo né esaustivo, di esemplificazioni dei profili professionali rientranti in quel livello. I requisiti indispensabili derivanti dalle caratteristiche e dai presupposti professionali indicati nelle declaratorie o dai contenuti professionali specificati nelle esemplificazioni dei profili consentono, per analogo, di inquadrare ulteriori figure professionali non indicate nel testo.

I lavoratori cui si applica il presente CCNL sono classificati come segue ed in ogni caso in base all’Area di appartenenza;

 

  1. A) AREA ECONOMICA/AMMINISTRATIVA

 

Quadri

 

Ai sensi e per gli effetti di cui alla legge 13/5/1985 n. 190, appartengono alla categoria “Quadri” i lavoratori che svolgono mansioni direttive o di elevata responsabilità, con carattere continuativo, in assoluta autonomia operativa e con poteri di discrezionalità decisionale e responsabilità gestionale anche nella conduzione e nel coordinamento di risorse umane ed economiche, prevalentemente in studi professionali di notevoli dimensioni, in loro sedi decentrate, o in loro comparti di particolare complessità operativa. Appartengono alla stessa categoria anche i lavoratori che, per competenze personali e conoscenze acquisite, siano in grado di garantire l’attuazione di progetti di rilevante importanza per lo sviluppo e l’attuazione degli obiettivi dello studio professionale.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Responsabile CED (Centro elaborazione dati); Responsabile sedi decentrate dello studio professionale; Responsabile di un settore specifico dello studio professionale.

 

Livello Primo (I)

 

Appartengono al Livello primo i lavoratori che, muniti di diploma di laurea o di diploma di scuola media superiore nello specifico settore di competenza dello studio ed in possesso di approfondite conoscenze tecniche e pratiche, esplicano mansioni di concetto caratterizzate da alto contenuto professionale, con poteri di discrezionalità decisionale, nel proprio ambito di competenza, e con responsabilità di direzione esecutiva su settori o progetti predeterminati dallo studio professionale.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Responsabile servizio amministrativo e contabile; Esperto di sviluppo organizzativo.

 

Livello Secondo (II)

 

Appartengono al Livello secondo I lavoratori che, muniti di diploma di laurea o di diploma di scuola media superiore nello specifico settore di competenza dello studio ed in possesso di approfondite conoscenze tecniche e pratiche, svolgono mansioni di concetto caratterizzate da alto contenuto professionale ed autonomia di iniziativa nell’ambito delle direttive ricevute dal titolare dello studio professionale, con funzioni di coordinamento e controllo sull’attività di altri lavoratori. Appartengono allo stesso livello i lavoratori che operano nell’ambito amministrativo, assicurando la corretta gestione amministrativa e contabile (raccolta ed analisi di dati per la redazione ed il controllo dei corrispondenti documenti) nonché i lavoratori che su incarico del titolare dello studio curano gli aspetti organizzativi della struttura assicurando il buon funzionamento della struttura occupandosi della gestione della location, delle forniture, dei servizi utilizzati in studio e della contrattualistica.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Analista CED (Centro elaborazione dati); Analista di costi aziendali; Responsabile dell’ufficio; Collaboratore di studio addetto alla redazione dei bilanci (lavoratore che dal bilancio di verifica compie autonomamente tutte le rettifiche necessarie per la redazione del bilancio di esercizio civilistico e fiscale e relative relazioni illustrative) Office manager.

 

Livello Terzo Super (III Super)

 

Appartengono al Livello terzo super i lavoratori che, in possesso di specifiche conoscenze teoriche e pratiche ed in condizioni di autonomia operativa nell’ambito delle proprie mansioni, sulla base di istruzioni ricevute ed applicando procedure operativamente complesse relative al sistema contabile/amministrativo adottato nell’ambito dello specifico campo di competenza, svolgono mansioni di concetto o attività polivalenti di natura tecnica/amministrativa nell’ambito di procedure e processi di lavoro definiti, anche utilizzando nell’attività di competenza i sistemi informatici allo scopo predisposti ed operanti secondo le procedure stabilite dal titolare dello studio professionale. Appartengono al livello terzo super i lavoratori che in possesso di specifiche competenze in campo informatico svolgono in condizioni di autonomia la gestione dell’hardware e del software di studio, l’attività di aggiornamento dei gestionali utilizzati. Appartengono allo stesso livello i lavoratori con funzioni di controllo esecutivo sull’attività di altri lavoratori operativamente impegnati nell’utilizzo di strumenti e di sistemi informatici.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Addetto a pratiche doganali e valutarie; Contabile/impiegato amministrativo preposto allo svolgimento di mansioni quali: rilevare, riscontrare, imputare, contabilizzare dati e chiudere conti – elaborare situazioni contabili ed effettuare operazioni anche funzionali a bilanci preventivi o consuntivi – evidenziare posizioni irregolari e gestire i conseguenti interventi operativi; Addetto al settore paghe preposto allo svolgimento di mansioni quali: rilevare, riscontrare, imputare, contabilizzare dati ed effettuare chiusure e denunce periodiche – elaborare le relative dichiarazioni annuali; Addetto alla gestione hardware e software.

 

Livello Terzo (III)

 

Appartengono al Livello Terzo i lavoratori che, nell’ambito di direttive ed istruzioni ricevute dal titolare dello studio professionale, svolgono attività che comportano l’utilizzo di strumenti e di particolari sistemi informatici per i quali è richiesto il possesso di specifiche conoscenze ed esperienze tecnico/amministrative professionali comunque acquisite o mansioni di concetto operativamente autonome, ivi compresi il coordinamento esecutivo dell’attività di altri lavoratori e la gestione dei rapporti con la clientela. Appartengono, inoltre, al Livello Terzo i lavoratori che per conto del titolare dello studio si occupano di gestire l’agenda personale, scrivere verbali, testi in genere, gestire e organizzare riunioni, viaggi e trasferte.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Contabile di concetto; Segretario di concetto, eventualmente addetto ai rapporti con la clientela o alla amministrazione del personale interno in forma autonoma e completa; Collaboratore indagini e ricerche documenti presso pubblici Uffici; Assistente di direzione.

 

Livello Quarto Super (IV Super)

 

Appartengono al Livello quarto super i lavoratori che svolgono mansioni d’ordine ed attività con autonomia esecutiva, che richiedono specifiche conoscenze e particolari capacità tecniche e pratiche comunque acquisite.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Addetto alla compilazione di libri unici del lavoro, calcolo dei contributi, predisposizione e invio della relativa modulistica; Addetto a scritture contabili in partita doppia; Segretario con cumulo di mansioni esclusivamente d’ordine, anche con incarico di curare i rapporti con la clientela.

 

Livello Quarto (IV)

 

Appartengono al Livello quarto i lavoratori che svolgono esclusivamente mansioni d’ordine con adeguate conoscenze tecniche e pratiche comunque acquisite.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Operatore informatico; Centralinista; Segretario d’ordine; Contabile d’ordine; Archivista – schedarista; Addetto alla compilazione di scritture elementari e/o semplificate; Autista; Addetto al disbrigo di ordinarie ed elementari commissioni presso Enti e Uffici sia pubblici che privati.

 

Livello Quinto (V)

 

Appartengono al Livello quinto i lavoratori che svolgono esclusivamente mansioni che comportino il possesso di semplici conoscenze pratiche di carattere standardizzato e comunque ausiliario.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Addetto alle pulizie; Fattorino; Usciere; Custode.

 

 

  1. B) AREA GIURIDICA

 

Quadri

 

Ai sensi e per gli effetti di cui alla legge 13/5/1985 n. 190, appartengono alla categoria “Quadri” i lavoratori che svolgono mansioni direttive o di elevata responsabilità, con carattere continuativo, in assoluta autonomia operativa e con poteri di discrezionalità decisionale e responsabilità gestionale anche nella conduzione e nel coordinamento di risorse umane ed economiche, prevalentemente in studi professionali di notevoli dimensioni, in loro sedi decentrate, o in loro comparti di particolare complessità operativa. Appartengono alla stessa categoria anche i lavoratori che, per competenze personali e conoscenze acquisite, siano in grado di garantire l’attuazione di progetti di rilevante importanza per lo sviluppo e l’attuazione degli obiettivi dello studio professionale.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Responsabile sedi decentrate dello studio professionale; Responsabile di un settore specifico dello studio professionale.

 

Livello Primo (I)

 

Appartengono al Livello primo i lavoratori che, muniti di diploma di laurea o di diploma di scuola media superiore nello specifico settore di competenza dello studio ed in possesso di approfondite conoscenze tecniche e pratiche, esplicano mansioni direttive e di concetto caratterizzate da alto contenuto professionale, con poteri di iniziativa e di discrezionalità decisionale, nel proprio ambito di competenza, e con responsabilità di direzione esecutiva sull’intera attività della struttura lavorativa, ovvero su rilevanti settori o progetti predeterminati dallo studio professionale.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Responsabile e coordinatore team di segreteria; Esperto di sviluppo organizzativo.

 

Livello Secondo (II)

 

Appartengono al Livello secondo i lavoratori che, muniti di diploma di laurea o di diploma di scuola media superiore nello specifico settore di competenza dello studio ed in possesso di approfondite conoscenze tecniche e pratiche, svolgono mansioni di concetto caratterizzate da alto contenuto professionale ed autonomia di iniziativa nell’ambito delle direttive ricevute dal titolare dello studio professionale, con funzioni di coordinamento e controllo sull’attività di altri lavoratori. Appartengono allo stesso livello i lavoratori che operano nell’ambito amministrativo, assicurando la corretta gestione amministrativa e contabile (raccolta ed analisi di dati per la redazione ed il controllo dei corrispondenti documenti).

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Assistente addetto alla gestione, organizzazione e pianificazione delle udienze; Responsabile della pianificazione e gestione dell’agenda e delle trasferte; Responsabile dei rapporti con sedi distaccate ed Autorità estere, con buona conoscenza di una o più lingue straniere.

 

Livello Terzo Super (III Super)

 

Appartengono al Livello terzo super i lavoratori che, in possesso di specifiche conoscenze teoriche e pratiche ed in condizioni di autonomia operativa nell’ambito delle proprie mansioni, sulla base di istruzioni ricevute ed applicando procedure operativamente complesse relative al sistema contabile/amministrativo adottato nell’ambito dello specifico campo di competenza, svolgono mansioni di concetto o attività polivalenti di natura tecnica/amministrativa nell’ambito di procedure e processi di lavoro definiti, anche utilizzando nell’attività di competenza i sistemi informatici allo scopo predisposti ed operanti secondo le procedure stabilite dal titolare dello studio professionale. Appartengono allo stesso livello i lavoratori con funzioni di controllo esecutivo sull’attività di altri lavoratori operativamente impegnati nell’utilizzo di strumenti e di sistemi informatici.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Segretario di concetto con funzione di assistenza nella preparazione degli atti, nella raccolta di informazioni e nella ricerca in autonomia di precedenti giurisprudenziali; Responsabile della gestione degli adempimenti per la certificazione della qualità e della documentazione di supporto; Responsabile della gestione del repertorio; Contabile o segretario di concetto che svolge le seguenti mansioni: controllo delle imposte e tasse da riscuotere – pratiche di assunzione e tenuta libri paga – gestione contabile e amministrativa dello studio (prima nota e fatturazione, incassi e versamenti, amministrazione, contabilità e rapporti con le banche) – controllo imposte, tasse, diritti e bolli corrisposti ai pubblici uffici (Agenzie delle Entrate, Agenzie del Territorio, Camere di Commercio) successivamente all’invio telematico degli atti (Adempimento Unico e Fedra) – cura della Cassa Cambiali.

 

Livello Terzo (III)

 

Appartengono al Livello Terzo i lavoratori che, nell’ambito di direttive ed istruzioni ricevute dal titolare dello studio e/o dell’attività professionale, svolgono attività che comportano l’utilizzo di strumenti e di particolari sistemi informatici per i quali è richiesto il possesso di specifiche conoscenze ed esperienze tecnico/amministrative professionali comunque acquisite o mansioni di concetto operativamente autonome, ivi compresi il coordinamento esecutivo dell’attività di altri lavoratori e la gestione dei rapporti con la clientela.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Segretario addetto alla predisposizione e controllo di parcelle e pagamenti, nonché alla gestione del report periodico della attività di billing; Addetto alle ricerche ipotecarie e catastali; Addetto alla tenuta e controllo pratiche ed agli adempimenti in materia di privacy e/o antiriciclaggio; Segretario con conoscenza di una o più lingue straniere addetto alla redazione e traduzione di lettere e atti legali; Segretario di concetto con ottima conoscenza degli strumenti informatici e gestionali aziendali unita alla capacità di lettura ed analisi della documentazione giuridica o contabile.

 

Livello Quarto Super (IV Super)

 

Appartengono al Livello quarto super i lavoratori che svolgono mansioni d’ordine ed attività con autonomia esecutiva, che richiedono specifiche conoscenze e particolari capacità tecniche e pratiche comunque acquisite.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Segretario unico con cumulo di mansioni esclusivamente d’ordine, con conoscenza dei principali strumenti informatici, addetto alla gestione dei rapporti con la clientela; Segretario addetto in maniera prevalente o esclusiva alle attività di cancelleria e di notifica presso uffici giudiziari; Addetto alla attività telematica dello studio (es. visure catastali – ispezioni ipotecarie – spedizioni telematiche); Contabile d’ordine; Segretario d’ordine.

 

Livello Quarto (IV)

 

Appartengono al Livello quarto i lavoratori che svolgono esclusivamente mansioni d’ordine con adeguate conoscenze tecniche e pratiche comunque acquisite.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Centralinista; Addetto di segreteria con mansioni di redazione di documenti e lettere con contenuti standard sulla base di modelli predisposti, accoglienza clienti e filtro chiamate; Archivista-schedarista; Addetto al disbrigo di ordinarie ed elementari commissioni presso Enti ed Uffici, sia pubblici (Tribunale – Archivio Notarile – Comune – Agenzia delle Entrate) che privati; Autista; Addetto alla segreteria con i seguenti compiti: fotocopiare atti e documenti – predisporre spedizioni postali – ordinare ed acquistare marche da bollo – archiviare e curare la regolare tenuta delle pratiche in archivio – smistare posta e fax.

 

Livello Quinto (V)

 

Appartengono al Livello quinto i lavoratori che svolgono esclusivamente mansioni che comportino il possesso di semplici conoscenze pratiche di carattere standardizzato e comunque ausiliario.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Addetto alle pulizie; Fattorino; Usciere; Custode.

 

– Dichiarazione a verbale –

Considerata la peculiare tipologia di lavoro svolta dai dipendenti degli studi notarili e legali, le Parti hanno convenuto di avviare i necessari confronti, così come previsto dall’art. 2, punto 5, del presente CCNL allo scopo di addivenire entro 6 (sei) mesi dalla stipula del presente CCNL alla definizione di idonei profili professionali e di funzionali percorsi sia sul versante formativo che su quello dello sviluppo professionale.

 

 

  1. C) AREA TECNICA

 

Quadri

 

Ai sensi e per gli effetti di cui alla legge 13/5/1985 n. 190, appartengono alla categoria “Quadri” i lavoratori che, iscritti nell’Albo dell’Ordine professionale di competenza, svolgono mansioni direttive o di elevata responsabilità, con carattere continuativo, in assoluta autonomia operativa e con poteri di discrezionalità decisionale e responsabilità gestionale anche nella conduzione e nel coordinamento di risorse umane ed economiche, prevalentemente in studi professionali di notevoli dimensioni, in loro sedi decentrate, o in loro comparti di particolare complessità operativa. Appartengono alla stessa categoria anche i lavoratori che, per competenze personali e conoscenze acquisite, siano in grado di garantire l’attuazione di progetti di rilevante importanza per lo sviluppo e l’attuazione degli obiettivi dello studio professionale.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Responsabile di cantiere; Responsabile di cantiere architettonico; Responsabile sedi decentrate dello studio professionale; Diagnosta del patrimonio geologico che, attraverso l’uso delle ultime tecnologie, studia la sua composizione morfologica e concorda con altri tecnici le strategie di intervento; Diagnosta del patrimonio culturale che, attraverso l’uso delle ultime tecnologie, studia la composizione morfologica del bene da restaurare e concorda con altri tecnici le strategie di intervento; Responsabili tecnici e commerciali, respnsabili amministrativi e del personale di sedi distaccate, di sezioni specialistiche; responsabili tecnici con autonomia economica di progetti completi in fase di progettazione e di esecuzione; responsabili della stesura dei contratti e della liquidazione dei lavori.

 

Livello Primo (I)

 

Appartengono al Livello primo i lavoratori che, muniti di diploma di laurea o di diploma di scuola media superiore nello specifico settore di competenza dello studio, iscritti nell’Albo dell’Ordine professionale di competenza ed in possesso di approfondite conoscenze tecniche e pratiche, esplicano mansioni di concetto caratterizzate da alto contenuto professionale, con poteri di discrezionalità decisionale, nel proprio ambito di competenza, e con responsabilità di direzione esecutiva su settori o progetti predeterminati dallo studio professionale. Appartengono allo stesso livello i lavoratori che svolgono attività inerenti alla elaborazione ed alla ottimizzazione dei progetti tecnici e/o economici, alla conservazione del patrimonio culturale e a progetti relativi ad ampliamenti e/o potenziamenti di impianti e/o strutture controllandone lo sviluppo ed i risultati.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Referente di progetto (edilizio, architettonico, geologico); Coordinatore capo commessa; Tecnico della conservazione e manutenzione degli edifici storici che studia i dati relativi ai materiali costitutivi, alle tecniche di esecuzione e allo stato di conservazione degli edifici storici. Referente di progetto e di realizzazione in qualunque ambito specialistico (geologico, strutturale, architettonico, restauro, impiantistico, sicurezza, acustica, risparmio energetico, impatto ambientale, e quant’altro).

 

Livello Secondo (II)

 

Appartengono al Livello secondo i lavoratori che, muniti di diploma di laurea o di diploma di scuola media superiore nello specifico settore di competenza dello studio, iscritti nell’Albo dell’Ordine professionale di competenza ed in possesso di approfondite conoscenze tecniche e pratiche, svolgono mansioni di concetto caratterizzate da alto contenuto professionale ed autonomia di iniziativa nell’ambito delle direttive ricevute dal titolare dello studio professionale, con funzioni di coordinamento e controllo sull’attività di altri lavoratori. Appartengono allo stesso livello i lavoratori che operano nell’ambito amministrativo, assicurando la corretta gestione amministrativa e contabile (raccolta ed analisi di dati per la redazione ed il controllo dei corrispondenti documenti).

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Progettista; Progettista disegnatore anche su CAD; Capo verificatore impianti, installazioni e manufatti; Responsabile della prevenzione; Responsabile della contrattualistica; Responsabile hardware e software; Collaudatore – Certificatore; Preparatore e docente dei corsi di formazione del personale aziendale e dei clienti anche in materia di sicurezza del lavoro; Esperto di servizi educativi delle istituzioni culturali e del territorio, con incarico di organizzare corsi di aggiornamento e seminari sull’arte e tenere contatti con le Istituzioni per la valorizzazione dei beni culturali; Capo laboratorio settore geologico; Capo missione geologica; Rilevatore settore geologico; Responsabile di cantiere di indagini e prospezioni geologiche; Analista di materiali geologici; Rilevatore topografico anche con metodologie GIS (Geographic Information System); Analista CED; Analista costi aziendali; Responsabile della gestione degli adempimenti per la certificazione della qualità e della documentazione di supporto; Capo ufficio tecnico o amministrativo; Responsabile economato; Tecnico responsabile sistemi di prevenzione e sicurezza sul lavoro; responsabile software ed hardware;

 

Livello Terzo Super (III Super)

 

Appartengono al Livello terzo super i lavoratori che, in possesso di specifiche conoscenze teoriche e pratiche ed in condizioni di autonomia operativa nell’ambito delle proprie mansioni, sulla base di istruzioni ricevute ed applicando procedure operativamente complesse relative al sistema contabile/amministrativo adottato nell’ambito dello specifico campo di competenza, svolgono mansioni di concetto o attività polivalenti di natura tecnica/amministrativa nell’ambito di procedure e processi di lavoro definiti, anche utilizzando nell’attività di competenza i sistemi informatici allo scopo predisposti ed operanti secondo le procedure stabilite dal titolare dello studio professionale. Appartengono allo stesso livello i lavoratori con funzioni di controllo esecutivo sull’attività di altri lavoratori operativamente impegnati nell’utilizzo di strumenti e di sistemi informatici.

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Addetto all’elaborazione di computi tecnicoestimativi, capitolati e contratti d’appalto; Assistente alla progettazione e di cantiere in tutti gli ambiti specialistici; Tecnico di laboratorio; Tecnico prospettore, esperto nell’utilizzo di strumentazioni geologiche; Addetto all’organizzazione della movimentazione ed alla catalogazione delle opere d’arte.

 

Livello Terzo (III)

 

Appartengono al Livello Terzo i lavoratori che, nell’ambito di direttive ed istruzioni ricevute dal titolare dello studio professionale, svolgono attività che comportano l’utilizzo di strumenti e di particolari sistemi informatici per i quali è richiesto il possesso di specifiche conoscenze ed esperienze tecnico/amministrative professionali comunque acquisite o mansioni di concetto operativamente autonome, ivi compresi il coordinamento esecutivo dell’attività di altri lavoratori e la gestione dei rapporti con la clientela.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Disegnatore, anche su CAD, non progettista, con mansioni di rilevamento e/o sviluppo di particolari esecutivi; Programmatore e/o sistemista meccanografico ed informatico; Assistente verificatore di impianti, installazioni e manufatti; Assistente collaudatore; Assistente di cantiere; Gestore rete dati e CED; Contabile di concetto; Segretario di concetto; Segretario di concetto, con mansioni di traduzione in/da lingue straniere testi tecnici e corrispondenza; Segretario unico con cumulo di mansioni di concetto e d’ordine eventualmente addetto ai rapporti con la clientela o alla amministrazione del personale in forma autonoma e completa; Assistente docente di corsi di formazione del personale aziendale e dei clienti, anche in materia di sicurezza sul lavoro.

 

Livello Quarto Super (IV super)

 

Appartengono al Livello quarto super i lavoratori che svolgono mansioni d’ordine ed attività con autonomia esecutiva, che richiedono specifiche conoscenze e particolari capacità tecniche e pratiche comunque acquisite.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Segretario unico con cumulo di mansioni esclusivamente d’ordine, con buona conoscenza dei principali strumenti informatici e con incarico di curare i rapporti con la clientela; Addetto alla attività telematica dello studio (es. visure catastali – ispezioni ipotecarie – spedizioni telematiche); Contabile d’ordine con cumulo di mansioni; Addetto al controllo della qualità.

 

Livello Quarto (IV)

 

Appartengono al Livello quarto i lavoratori che svolgono esclusivamente mansioni d’ordine con adeguate conoscenze tecniche e pratiche comunque acquisite.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Operatore informatico; Centralinista; Segretario d’ordine; Contabile d’ordine; Perforatore e/o verificatore di schede; Disegnatore, anche su CAD, non progettista, con mansioni di aiuto, rilevamento e/o disegno di particolari esecutivi; Archivista – schedarista; Addetto alla compilazione di scritture elementari e/o semplificate di registri e repertori obbligatori; Autista; Addetto al disbrigo di ordinarie ed elementari commissioni presso Enti e Uffici sia pubblici che privati.

 

Livello Quinto (V)

 

Appartengono al Livello quinto i lavoratori che svolgono esclusivamente mansioni che comportino il possesso di semplici conoscenze pratiche di carattere standardizzato e comunque ausiliario.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Addetto alle pulizie; Fattorino; Usciere; Custode; Porta stadia; Addetto alle fotocopie.

 

 

  1. D) AREA MEDICO-SANITARIA ED ODONTOIATRICA

 

Quadri

 

Ai sensi e per gli effetti di cui alla legge 13/5/1985 n. 190, appartengono alla categoria “Quadri” i lavoratori che, iscritti nell’Albo dell’Ordine professionale di competenza, svolgono mansioni direttive o di elevata responsabilità, con carattere continuativo, in assoluta autonomia operativa e con poteri di discrezionalità decisionale e responsabilità gestionale anche nella conduzione e nel coordinamento di risorse umane ed economiche, prevalentemente in studi professionali di notevoli dimensioni, in loro sedi decentrate, o in loro comparti di particolare complessità operativa. Appartengono alla stessa categoria anche i lavoratori che, per competenze personali e conoscenze acquisite, siano in grado di garantire l’attuazione di progetti di rilevante importanza per lo sviluppo e l’attuazione degli obiettivi dello studio professionale.

 

A titolo esemplificativo a questa categoria, suddivisa in quattro fasce, appartengono:

 

Quadri fascia A

 

Direttore sanitario nelle strutture polispecialistiche;

 

Quadri fascia B

 

Direttore laboratorio analisi collegato allo studio professionale – Direttore sanitario di struttura monospecialistica; Direttore tecnico di branca sanitaria – Direttore amministrativo (Affari generali – Organizzazione interna – Organizzazione sviluppo e marketing) – Responsabile di un settore specifico dello studio professionale; Professionista in possesso di specializzazione deputato alla gestione in autonomia di un determinato comparto dello studio professionale o di un settore parallelo e sussidiario all’attività espletata dal titolare dello studio; Responsabile sedi decentrate dello studio professionale.

 

Quadri fascia C

 

Pneumologo – Angiologo – Neurologo – Urologo – Cardiologo – Oculista – Ortopedico – Gastroenterologo – Dietologo – Otoiatra – Allergologo – Radiologo – Biologo specialista – Ematologo – Ginecologo – Dermatologo – Endocrinologo – Geriatra – Infettologo – Medico dello sport – Medico del lavoro – Medico fisico e riabilitatore – Medico internista – Medico Legale e delle assicurazioni – Medico nucleare – Microbiologo e Virologo – Nefrologo – Oncologo – Patologo clinico – Pediatra – Psichiatra – Reumatologo – Radioterapista – Endoscopista – Anatomo Patologo – Odontoiatra- Medico dentista – Genetica medica – Chiropratico – Psicologo.

 

Quadri fascia D

 

Laureati privi di specializzazione che hanno completato il percorso formativo con l’ordinamento universitario ante riforma.

 

Livello Primo (I)

 

Appartengono al Livello primo i lavoratori che, muniti di diploma di laurea nello specifico settore di competenza dello studio, iscritti nell’Albo dell’Ordine professionale di competenza ed in possesso di approfondite conoscenze tecniche e pratiche, esplicano mansioni di concetto caratterizzate da alto contenuto professionale, con poteri di discrezionalità decisionale, nel proprio ambito di competenza, e con responsabilità di direzione esecutiva su settori o progetti predeterminati dallo studio professionale.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Coordinatore team di laboratorio; Esperto di sviluppo organizzativo, Responsabile e Coordinatore team di segreteria – Analista C.E.D. (Centro elaborazione dati), Professionista in possesso di specializzazione deputato alla gestione in autonomia esecutiva di un determinato comparto dello studio professionale o di un settore parallelo e sussidiario all’attività espletata dal titolare dello studio; Responsabile servizio amministrativo; Esperto di sviluppo organizzativo.

 

Livello Secondo (II)

 

Appartengono al Livello secondo i lavoratori che, muniti di diploma di laurea o di diploma di scuola media superiore nello specifico settore di competenza dello studio ed in possesso di approfondite conoscenze tecniche e pratiche, svolgono mansioni di concetto caratterizzate da alto contenuto professionale ed autonomia di iniziativa nell’ambito delle direttive ricevute dal titolare dello studio professionale, con funzioni di coordinamento e controllo sull’attività di altri lavoratori. Appartengono allo stesso livello gli operatori tecnici sanitari ed i lavoratori che operano nell’ambito amministrativo, assicurando la corretta gestione amministrativa e contabile (raccolta ed analisi di dati per la redazione ed il controllo dei corrispondenti documenti).

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questo livello: Segretario di direzione con mansioni di concetto, Programmatore informatico, Operatore Tecnico Sanitario con diploma universitario e/o profilo professionale di cui alla decretazione ministeriale e/o con riconoscimento regionale derivante dalle disposizioni emanate in forza dell’Accordo Conferenza Stato – Regioni del 16/2/2004 e del 10/2/2011 sulla applicazione dell’art. 4 comma 2, della legge 42/1999 e rientranti nelle seguenti classi di lauree:

 

– Classe delle lauree in Professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria Ostetrica

Ostetrica Infermiere, Infermiere generale, Infermiere generale pediatrico – Infermiere pediatrico – Ostetrica/o sanitario;

 

– Classe delle lauree in professioni sanitarie della riabilitazione

Educatore professionale, Fisioterapista, Logopedista, Podologo, Ortottista assistente di oftalmologia, Tecnico della riabilitazione psichiatrica, Terapista della Neuro e Psicomotricità della età evolutiva, Terapista occupazionale.

 

– Classi delle lauree in professioni sanitarie tecniche

Igienista dentale, dietista, Tecnico diagnostico per laboratorio biomedico, Tecnico audioprotesista, Tecnico Audiometrista, Tecnico dell’educazione e della riabilitazione psichiatrica e sociale, Tecnico di fisiopatologia circolatoria e perfusione cardiovascolare, tecnico di neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, Tecnico di neuro fisiopatologia, Tecnico ortopedico, Tecnico sanitario di laboratorio biomedico, Tecnico sanitario di radiologia medica, Tecnico sanitario di radiologia medica per immagini e radioterapista, Tecnico sanitario dietista.

 

– Classi delle lauree in professioni sanitario della prevenzione

Assistente sanitario, Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.

 

Livello Terzo Super (III Super)

 

Appartengono al Livello terzo super i lavoratori che, in possesso di specifiche conoscenze teoriche e pratiche ed in condizioni di autonomia operativa nell’ambito delle proprie mansioni, sulla base di istruzioni ricevute ed applicando procedure operativamente complesse relative al sistema contabile/amministrativo adottato nell’ambito dello specifico campo di competenza, svolgono mansioni di concetto o attività polivalenti di natura tecnica/amministrativa nell’ambito di procedure e processi di lavoro definiti, anche utilizzando nell’attività di competenza i sistemi informatici allo scopo predisposti ed operanti secondo le procedure stabilite dal titolare dello studio professionale. Appartengono allo stesso livello i lavoratori con funzioni di controllo esecutivo sull’attività di altri lavoratori operativamente impegnati nell’utilizzo di strumenti e di sistemi informatici.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Assistente di studio medico di famiglia, con funzioni di coordinamento dell’attività di altri lavoratori e con esperienza lavorativa almeno triennale nello svolgimento delle mansioni indicate nel profilo professionale relativo al livello quarto super; tecnico veterinario con esperienza lavorativa almeno triennale; Puericultrice; Coadiutore amministrativo esperto; Addetto al marketing ed ai rapporti con fornitori ed Enti; Operatore professionale sanitario; Tecnico ortopedico, Odontotecnico, Ottico; Massaggiatore, Educatore professionale; Personale dell’assistenza sociale; Capo ufficio tecnico o amministrativo.

 

Livello Terzo (III)

 

Appartengono al Livello Terzo i lavoratori che, nell’ambito di direttive ed istruzioni ricevute dal titolare dello studio professionale, svolgono attività che comportano l’utilizzo di strumenti e di particolari sistemi informatici per i quali è richiesto il possesso di specifiche conoscenze ed esperienze tecnico/amministrative professionali comunque acquisite o mansioni di concetto operativamente autonome, ivi compresi il coordinamento esecutivo dell’attività di altri lavoratori e la gestione dei rapporti con la clientela.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Assistente di studio medico di famiglia con esperienza lavorativa di almeno diciotto mesi nello svolgimento delle mansioni indicate nel profilo professionale relativo al livello quarto super; Tecnico veterinario con esperienza lavorativa di almeno diciotto mesi; Assistente di studio odontoiatrico (ASO); Assistente di studio odontoiatrico (ASO) con esperienza di almeno ventiquattro mesi nello svolgimento delle mansioni di cui al livello IV Super; Segretario unico che svolga, in piena autonomia e sulla scorta di particolari esperienze, mansioni promiscue di concetto e d’ordine; Contabile di concetto; Segretario di concetto; Segretario unico eventualmente addetto ai rapporti con la clientela o alla amministrazione del personale in forma autonoma e completa.

 

Livello Quarto Super (IV Super)

 

Appartengono al Livello quarto super i lavoratori che svolgono mansioni d’ordine ed attività con autonomia esecutiva, che richiedono specifiche conoscenze e particolari capacità tecniche e pratiche acquisite per alcune figure professionali anche tramite specifici percorsi formativi.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Assistente di studio medico di famiglia che in base a percorsi formativi specifici svolge abilmente le seguenti mansioni: ricezione ed accoglienza dei pazienti – gestione e trattamento dei dati amministrativo-contabili, rapporto con i fornitori, approvvigionamento controllo e manutenzione attrezzature e materiali da consumo – pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro – gestione, trattamento ed elaborazione dei dati clinici anche con tecnologia informatica – gestione agende, appuntamenti e sala di attesa – prenotazione visite ed esami, creazione liste e gestione richiami dei pazienti – assistenza al medico nella emissione e invio di ricette e nella predisposizione ed invio di certificati e dati ai soggetti interessati – assistenza alle attività valutative, educative e cliniche del medico, anche con somministrazione di scale di valutazione, rilievo di parametri biologici ed esecuzione sotto supervisione di esami strumentali non invasivi; Assistente di studio odontoiatrico (ASO); Assistente di studio odontoiatrico (ASO) con esperienza di almeno ventiquattro mesi nello svolgimento delle mansioni di cui al livello IV; Infermiere generico; tecnico veterinario; segretario con cumulo di mansioni esclusivamente d’ordine che cura i contatti informativi con la clientela.

 

– Dichiarazione a verbale –

Il lavoratore inquadrato al quarto livello dovrà essere riqualificato al livello IV super come assistente di studio medico di famiglia qualora abbia iniziato il percorso formativo specifico previsto dal Verbale di Accordo sul Percorso Formativo Specifico dell’Assistente di Studio Medico di Famiglia del 25/10/2012 e abbia iniziato a svolgere le relative mansioni da almeno tre mesi

 

Livello Quarto (IV)

 

Appartengono al Livello quarto i lavoratori che svolgono esclusivamente mansioni d’ordine con adeguate conoscenze tecniche e pratiche comunque acquisite.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Addetto alla accettazione clienti, registrazione dati, consegna referti clinici; Collaboratore di studio che svolge attività di supporto materiale all’esecuzione della prestazione propria del professionista; Assistente di studio odontoiatrico (ASO); Collaboratore di settore odontoiatrico che sotto la responsabilità e le direttive dell’odontoiatra svolge funzioni di supporto alle attività tipiche e caratteristiche del medesimo; Centralinista; Segretario d’ordine; Contabile d’ordine; Archivista – schedarista; Addetto alla compilazione di scritture elementari e/o semplificate di registri e repertori obbligatori; Addetto al disbrigo di ordinarie ed elementari commissioni presso Enti e Uffici sia pubblici che privati; Tosatore; Autista; Personale ausiliario addetto alla gestione dei rifiuti speciali e magazzinaggio.

 

Livello Quinto (V)

 

Appartengono al Livello quinto i lavoratori che svolgono esclusivamente mansioni che comportino il possesso di semplici conoscenze pratiche di carattere standardizzato e comunque ausiliario.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Addetto alle pulizie; Fattorino; Usciere; Custode.

 

– Dichiarazione a verbale –

Tenuto conto del riconoscimento da parte del Ministero della salute del profilo professionale dell’assistente di studio odontoiatrico (ASO) quale profilo di attenzione sanitaria già trasmesso per il suo recepimento alla Conferenza Stato Regioni;

Tenuto altresì conto che tale riconoscimento deriva da quanto definito con lo specifico protocollo stipulato tra Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil e Andi il 9/1/2001;

Le Parti hanno convenuto di avviare i necessari confronti al fine di addivenire entro 6 mesi dalla stipula del presente CCNL alla individuazione e definizione di idonei percorsi sul versante formativo e di sviluppo professionale per tale figura.

 

 

  1. E) ALTRE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI

 

Quadri

 

Ai sensi e per gli effetti di cui alla legge 13/5/1985 n. 190, appartengono alla categoria “Quadri” i lavoratori che svolgono mansioni direttive o di elevata responsabilità, con carattere continuativo, in assoluta autonomia operativa e con poteri di discrezionalità decisionale e responsabilità gestionale anche nella conduzione e nel coordinamento di risorse umane ed economiche, prevalentemente in studi professionali di notevoli dimensioni, in loro sedi decentrate, o in loro comparti di particolare complessità operativa. Appartengono alla stessa categoria anche i lavoratori che, per competenze personali e conoscenze acquisite, siano in grado di garantire l’attuazione di progetti di rilevante importanza per lo sviluppo e l’attuazione degli obiettivi dello studio professionale.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Responsabile CED (Centro elaborazione dati); Responsabile sedi decentrate dello studio professionale; Responsabile di un settore specifico dello studio professionale; Professionista in possesso di specializzazione deputato alla gestione in autonomia di un determinato comparto dello studio professionale o di un settore parallelo e sussidiario all’attività espletata dal titolare dello studio; Manager di area; Coordinatore operatività e processi nell’ambito della tutela del credito.

 

Livello Primo (I)

 

Appartengono al Livello primo i lavoratori che, muniti di diploma di laurea o di diploma di scuola media superiore nello specifico settore di competenza dello studio ed in possesso di approfondite conoscenze tecniche e pratiche, esplicano mansioni di concetto caratterizzate da alto contenuto professionale, con poteri di discrezionalità decisionale, nel proprio ambito di competenza, e con responsabilità di direzione esecutiva su settori o progetti predeterminati dallo studio professionale.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Responsabile servizio amministrativo e contabile; Esperto di sviluppo organizzativo; Responsabile e coordinatore team di segreteria; Responsabile di prodotto nel settore della tutela del credito; Responsabile di area, di settore, di filiale nel settore del recupero crediti; Responsabile di linea, coordinatore di area produttiva di phone colletction e di home collection, Coordinatore d’area gestione incassi.

 

Livello Secondo (II)

 

Appartengono al Livello secondo i lavoratori che, muniti di diploma di laurea o di diploma di scuola media superiore nello specifico settore di competenza dello studio ed in possesso di approfondite conoscenze tecniche e pratiche, svolgono mansioni di concetto caratterizzate da alto contenuto professionale ed autonomia di iniziativa nell’ambito delle direttive ricevute dal titolare dello studio professionale, con funzioni di coordinamento e controllo sull’attività di altri lavoratori. Appartengono allo stesso livello i lavoratori che operano nell’ambito amministrativo, assicurando la corretta gestione amministrativa e contabile (raccolta ed analisi di dati per la redazione ed il controllo dei corrispondenti documenti).

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Analista CED (Centro elaborazione dati); Responsabile della pianificazione e gestione dell’agenda e delle trasferte; Programmatore informatico; Responsabile dei rapporti con sedi distaccate ed Autorità estere, con buona conoscenza di una o più lingue stranere; Operatore professionale sanitario; Personale infermieristico; Coordinatore di settore di phone collection e di home collection; Coordinatore gestione incassi; Supervisore business analisys nell’ambito della tutela del credito.

 

Livello Terzo Super (III Super)

 

Appartengono al Livello terzo super i lavoratori che, in possesso di specifiche conoscenze teoriche e pratiche ed in condizioni di autonomia operativa nell’ambito delle proprie mansioni, sulla base di istruzioni ricevute ed applicando procedure operativamente complesse relative al sistema contabile/amministrativo adottato nell’ambito dello specifico campo di competenza, svolgono mansioni di concetto o attività polivalenti di natura tecnica/amministrativa nell’ambito di procedure e processi di lavoro definiti, anche utilizzando nell’attività di competenza i sistemi informatici allo scopo predisposti ed operanti secondo le procedure stabilite dal titolare dello studio professionale. Appartengono allo stesso livello i lavoratori con funzioni di controllo esecutivo sull’attività di altri lavoratori operativamente impegnati nell’utilizzo di strumenti e di sistemi informatici.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Addetto a pratiche ed adempimenti burocratici; Contabile/impiegato amministrativo; Responsabile della gestione degli adempimenti per la certificazione della qualità e della documentazione di supporto; Coadiutore amministrativo esperto; Addetto al marketing ed ai rapporti con fornitori ed Enti; Docente di corsi di formazione del personale aziendale e dei clienti, anche in materia di sicurezza sul lavoro; Responsabile gestione mandati; Supervisore di controllo processi in phone o in home collection; Supervisore gestione incassi; Addetto business anlisys nell’ambito della tutela del credito.

 

Livello Terzo (III)

 

Appartengono al Livello Terzo i lavoratori che, nell’ambito di direttive ed istruzioni ricevute dal titolare dello studio professionale, svolgono attività che comportano l’utilizzo di strumenti e di particolari sistemi informatici per i quali è richiesto il possesso di specifiche conoscenze ed esperienze tecnico/amministrative professionali comunque acquisite o mansioni di concetto operativamente autonome, ivi compresi il coordinamento esecutivo dell’attività di altri lavoratori e la gestione dei rapporti con la clientela.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Contabile di concetto; Segretario di concetto, eventualmente addetto ai rapporti con la clientela o alla amministrazione del personale interno in forma autonoma e completa; Collaboratore indagini e ricerche documenti presso pubblici Uffici; Segretario addetto alla predisposizione e controllo di parcelle e pagamenti; Addetto alla tenuta e controllo pratiche ed agli adempimenti in materia di privacy e/o antiriciclaggio; Segretario con conoscenza di una o più lingue straniere addetto alla redazione e traduzione di lettere e documenti; Segretario di concetto con ottima conoscenza degli strumenti informatici e gestionali aziendali e/o di studio professionale unita alla capacità di lettura ed analisi della documentazione giuridica o contabile; Assistente docente di corsi di formazione del personale aziendale e dei clienti, anche in materia di sicurezza sul lavoro; Addetto gestione prodotto nel settore della tutela del credito; Addetto gestione incassi; Supervisore in phone ed home collection.

 

Livello Quarto Super (IV Super)

 

Appartengono al Livello quarto super i lavoratori che svolgono mansioni d’ordine ed attività con autonomia esecutiva, che richiedono specifiche conoscenze e particolari capacità tecniche e pratiche comunque acquisite.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Segretario con cumulo di mansioni esclusivamente d’ordine, con conoscenza dei principali strumenti informatici, anche con incarico di curare i rapporti con la clientela; Contabile d’ordine; Segretario d’ordine; Addetto al controllo della qualità; Addetto gestione mandati nel settore della tutela del credito; operatore gestione incassi.

 

Livello Quarto (IV)

 

Appartengono al Livello quarto i lavoratori che svolgono esclusivamente mansioni d’ordine con adeguate conoscenze tecniche e pratiche comunque acquisite.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Addetto di segreteria con mansioni di redazione di documenti e lettere, accoglienza clienti e filtro chiamate; Operatore informatico; Centralinista; Segretario d’ordine; Contabile d’ordine; Operatore per la tutela del credito; Assistente gestione mandati; Archivista – schedarista; Addetto alla accettazione clienti, registrazione dati, consegna documenti; Autista; Addetto al disbrigo di ordinarie ed elementari commissioni presso Enti e Uffici sia pubblici che privati.

 

Livello Quinto (V)

 

Appartengono al Livello quinto i lavoratori che svolgono esclusivamente mansioni che comportino possesso di semplici conoscenze pratiche di carattere standardizzato e comunque ausiliario.

 

A titolo esemplificativo, appartengono a questa categoria: Addetto alle pulizie; Fattorino; Usciere; Custode.

 

– Dichiarazione a verbale –

Le parti convengono di incontrarsi periodicamente presso la Commissione paritetica nazionale per approfondire aspetti nuovi in materia di profili professionali che dovessero emergere e di recepire eventuali nuovi profili anche in vigenza del presente CCNL.

 

Articolo modificato dal Verbale di accordo 12/12/2018

 

[41] TITOLO VII – Assunzione e Durata del Periodo di Prova

 

[42] Art. 25 Assunzione

 

Prima della sua assunzione il lavoratore dovrà presentare la relativa documentazione completa (p.e. dati personali, curriculum ed esperienze lavorative e/o formative, altri documenti utili per l’assunzione). Per la fase di svolgimento del rapporto, dovrà presentare e firmare le dichiarazioni previste dalla normativa vigente. II datore di lavoro è tenuto a rilasciare ricevuta dei documenti ritirati.

 

1) L’assunzione del personale sarà effettuata secondo le norme di legge in vigore

 

2) L’assunzione dovrà risultare da atto scritto contenente, oltre il riferimento specifico all’applicazione del presente contratto, le seguenti indicazioni:

 

  1. a) l’identità delle parti;

 

  1. b) il luogo di lavoro o in mancanza di un luogo fisso o predeterminato, l’indicazione che l’occupazione avviene in luoghi diversi; la sede o il domicilio del datore di lavoro;

 

  1. c) la data di inizio del rapporto;

 

  1. d) la durala del rapporto con la precisazione se e a tempo determinato o Indeterminato;

 

  1. e) la durata del periodo di prova:

 

  1. f) l’inquadramento, il livello e la qualifica, oppure le caratteristiche o la descrizione sommaria del lavoro;

 

  1. g) l’importo iniziale della retribuitone e i relativi elementi costitutivi; il periodò d: pagamento;

 

  1. h) la durata delle ferie retribuite o la modalità di determinazione e di fruizione delle ferie,

 

  1. l) l orario di lavoro;

 

  1. j) I termini di preavviso in caso di recesso

 

  1. k) informativa per la bilateralità, indicando i siti di Cadiprof, Fonte, Fondoprofessioni e Ente Bilaterale Nazionale di Settore (EBIPRO)

 

L’informazione relativa alla durata della prova, alla retribuzione, alla durata delle ferie, all’orario di lavoro e al termine di preavviso può essere sostituita mediante il rinvio al presente contratto collettivo

 

[43] Art. 26 Periodo di prova

 

La durata massima del periodo di prova non potrà superare i seguenti limiti

 

Livello Periodo di prova
Qualifica Quadri e I Livello 180 giorni di calendario
II, III Super e III Livello 120 giorni di calendario
IV Super e IV Livello 90 giorni di calendario
V Livello 60 giorni di calendario

 

Durante il periodo di prova la retribuzione del lavoratore non potrà essere inferiore ai minimo contrattuale stabilito per la qualifica ed il livello attribuito al lavoratore stesso.

Nel corso del periodo di prova il rapporto di lavoro potrà essere risolto in qualsiasi momento da una parte e dall’altra senza preavviso, con diritto al trattamento di fine rapporto ed ai ratei delle mensilità supplementari e delle ferie.

Trascorso il periodo di prova senza che nessuna delle parti abbia dato regolare disdetta, l’assunzione del lavoratore si intenderà confermata ed il periodo stesso sarà computato nell’anzianità di servizio.

 

[44] TITOLO IX – Apprendistato

 

[45] Art. 27 Disciplina dell’apprendistato

 

L’apprendistato è disciplinato, nelle sue quattro articolazioni tipologiche dal D.Lgs. n. 167/2011 e dalla normativa contenuta nel presente titolo.

 

[46] Art. 28 Disciplina comune dell’apprendistato

 

La disciplina comune si applica a tutte le tipologie di apprendistato contenute nel presente titolo

 

  1. Contratto di apprendistato

 

L assunzione dovrà avvenire con un contratto di apprendistato redatto in forma scritta. A tal fine potrà essere utilizzato come riferimento lo schema di contratto al seguito allegato con annesso il fac-simile di progetto formativo individuale. Il contratto dovrà essere integrato con eventuali indicazioni richieste dalla normativa nazionale oppure regionale.

L’informazione relativa alla durata del periodo di prova, alla retribuzione, alla durata delle ferie, all’orario di lavoro può essere sostituita mediante il rinvio al presente contratto collettivo.

I periodi di apprendistato svolti in precedenza presso altri datori di lavoro, per lo stesso profilo professionale saranno computati ai fini del completamento del periodo prescritto dal presente CCNL purché l’addestramento si riferisca alle stesse specifiche mansioni e non sia intercorsa, tra un periodo e l’altro, una interruzione superiore a 12 mesi.

E’possibile la stipulazione di un contratto di apprendistato a tempo parziale purché la percentuale di part time non sia inferiore al 60% (sessanta) e senza diminuzione delle ore di formazione previste.

 

  1. Periodo di prova e risoluzione del rapporto

 

La durata massima del periodo di prova per tutte le tipologie di apprendistato è determinata dalle parti contrattuali, in ragione della durata del contratto, del profilo professionale e del livello di inquadramento finale in ogni caso non può eccedere i 60 (sessanta) giorni di lavoro effettivo per i lavoratori che saranno inquadrati ai livelli IV e IV/S al termine del periodo di apprendistato e di 90 (novanta) giorni di lavoro effettivo per i restanti livelli e qualifiche, durante i quali è reciproco il diritto di risolvere il rapporto senza preavviso, con la corresponsione di tutti gli istituti contrattuali, compreso il trattamento di fine rapporto, in base ai criteri di maturazione previsti dal presente CCNL.

Compiuto il periodo di prova, l’assunzione dell’apprendista diviene definitiva.

E’ vietato il recesso durante il periodo di formazione in assenza di giusta causa oppure giustificato motivo. Per il licenziamento privo di giustificazione trovano applicazione le sanzioni previste dalla normativa vigente.

II datore di lavoro e il lavoratore possono recedere dal rapporto allo scadere del periodo di apprendistato ai sensi dell’art. 2118 c.c.. Qualora tale recesso non intervenga, il rapporto di lavoro prosegue senza soluzione di continuità.

 

  1. Retribuzione

 

E’ vietata la retribuzione a cottimo dell’apprendista per tutte le tipologie di apprendistato la retribuzione dell’apprendista e stabilita in misura percentualizzata rispetto ai parametri retributivi previsti dal presente CCNL al Titolo XXVIII, art. 123 cosi come indicata nell’allegato B, tenuto conto del monte ore formativo e dall’anzianità di servizio

 

  1. Tutor

 

E’ necessaria ;a presenza di un tutor interno per l’apprendistato che dovrà essere individuato all’avvio dell’attività formativa ed avrà il compito di seguire l’attuazione del programma formativo oggetto del contratto di apprendistato, nel rispetto delle previsioni contenute nel presente accordo.

Il tutor per l’apprendistato, il nominativo del quale dovrà essere indicato nel contratto di apprendistato, può essere il titolare dello studio professionale, un altro professionista della struttura professionale oppure una persona diversa dalle prime ma a tal fine delegata, in quest’ultimo caso, il tutor sarà necessariamente un soggetto che ricopre la qualifica professionale individuata nel piano formativo e che possiede competenze adeguate ed un livello di inquadramento pari o superiore a quelle che l’apprendista conseguirà alla fine del periodo di apprendistato.

Alla fine di ogni anno di apprendistato è previsto un colloquio tra il tutor e l’apprendista per verificare l’attuazione del piano formativo, lo sviluppo delle capacità professionali e personali del lavoratore, le difficoltà eventualmente incontrate nell’esecuzione del contratto di apprendistato, eventuali miglioramenti da adottarsi nel restante periodo di apprendistato, etc.

 

  1. Registrazione della formazione

 

La formazione dovrà essere registrata sul libretto formativo del cittadino. La registrazione della formazione erogata dallo studio professionale, in assenza del libretto formativo del cittadino, potrà avvenire a cura del datore di lavoro anche attraverso supporti informatici tracciabili e fogli firma. A tal fine potrà essere utilizzato come riferimento il format di registro di seguito allegato. In assenza del libretto formativo del cittadino, la predetta certificazione sulla formazione svolta, varrà anche ai fini dell’attestazione sul percorso formativo. In ogni caso il datore di lavoro dovrà conservare, per le verifiche eventualmente fatte da parte degli organi di controllo tutta la documentazione (in particolare quella delle ore di formazione), a dimostrazione dell’avvenuta formazione dell’apprendista (iscrizione o attestazioni per la partecipazione a corsi esterni, documenti contabili, fogli presenza, documentazione per la formazione interna etc.).

 

  1. Percentuale di conferma

 

Per poter assumere lavoratori apprendisti con il contratto di apprendistato professionalizzante e di mestiere il datore di lavoro deve aver mantenuto in servizio almeno il 20%, per le strutture sotto i 50 dipendenti e il 50%, per quelle sopra i 50 dipendenti, dei lavoratori il cui contratto di apprendistato sia venuto a scadere nei 18 mesi precedenti, a tal fine non si computano i lavoratori che si siano dimessi, quelli licenziati per giusta causa o giustificato motivo e i contratti risolti nel corso o al termine del periodo di prova.

La disposizione di cui al comma che precede non trova applicazione quando, nei diciotto mesi precedenti all’assunzione del lavoratore, sia venuto a scadere un solo contratto o qualora il datore di lavoro abbia alle proprie dipendenze un numero di lavoratori dipendenti non superiore a 3. Inoltre la disciplina della percentuale di conferma non trova applicazione per le altre tipologie di apprendistato.

 

  1. Finanziamento

 

Nell’ambito delle nuove competenze assegnate, Fondoprofessioni concorrerà al finanziamento dei percorsi formativi degli apprendisti fatto salvo l’obbligo formativo in capo al datore di lavoro. A tal fine le parti adegueranno il regolamento di Fondoprofessioni per le nuove attività e competenze previste entro 3 mesi dalla data di stipulazione del presente CCNL. Per finanziare le nuove attività formative da parte di Fondoprofessioni potrà, inoltre, essere introdotta una nuova percentuale di contribuzione su base volontaria; le parti si impegnano a tal fine di incontrarsi per definire le relative modalità e entità della contribuzione

 

  1. Requisiti e capacità formativa

 

Le parti riconoscono che qualora tutor dell’apprendista sia il professionista questo è già in possesso delle necessarie competenze professionali, poiché soggetto abilitato per legge all’esercizio di una Professione ed obbligato alla formazione professionale continua.

Per tutte le tipologie di apprendistato lo studio professionale e/o l’impresa di servizi potranno altresì avvalersi per l’erogazione della formazione, trasversale di base o professionalizzante di strutture esterne accreditate per la formazione continua, secondo la normativa regionale vigente, presso le Regione o Provincia autonoma in cui queste hanno la propria sede oppure di strutture riconosciute da parte dell’Ente bilaterale E.BI.PRO o da Fondoprofessioni.

 

  1. Anzianità aziendale e prolungamento del periodo di apprendistato

 

Il periodo di apprendistato si computa ai fini dell’anzianità aziendale e di servizio.

In caso di malattia, infortunio, maternità e paternità, aspettative per motivi familiari o personali documentati, superiore a trenta giorni di calendario è possibile prolungare il periodo di apprendistato per una durata pari al periodo dell’evento. Il prolungamento dovrà essere comunicato per iscritto all’apprendista con indicazione del nuovo termine del periodo formativo.

 

  1. Trattamento malattie ed infortuni

 

Il relativo trattamento economico e normativo per gli apprendisti e lo stesso previsto per tutti i lavoratori dipendenti non apprendisti

 

[47] Art. 29 Apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale

 

Le parti firmatarie del presente CCNL, auspicando un maggiore e migliore utilizzo del contratto di apprendistato di primo livello, quale canale di inserimento dei giovani nel settore e quale strumento per un’efficace attuazione della Garanzia Giovani manifestano la propria disponibilità ad eventuali sperimentazioni che il Ministero del lavoro e delle Politiche sociali o le singole Regioni intendano promuovere nell’ambito della normativa vigente.

E’ demandata alla contrattazione nazionale o di secondo livello la sottoscrizione di accordi che rendano operativa tale tipologia contrattuale e la determinazione delle modalità di erogazione della formazione aziendale e/o presso lo studio professionale, nel rispetto degli standard generali fissati dalle singole Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano. In assenza di essi trova applicazione la normativa relativa all’apprendistato professionalizzante in quanto compatibile ed eccezion fatta per gli aspetti relativi alla retribuzione.

L’erogazione della formazione dovrà avvenire con modalità coerenti rispetto alle finalità formative e dovrà essere svolta m modo da permettere l’efficacia dell’intervento formativo medesimo.

 

[48] Art. 30 Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere

 

  1. A) Piano formativo

 

I contenuti formativi del piano formativo sono di natura professionalizzante.

Qualora, ai sensi del D.Lgs. 167/2011, sussista l’obbligo di effettuare la formazione trasversale di base perché offerta delle Regioni ai datori di lavoro, per i contenuti e la durata della stessa si rinvia a quanto previsto dalle stesse, secondo le linee guida adottate in Conferenza Stato-Regioni per l’apprendistato professionalizzante del 20/2/2014.

 

  1. B) Durata e percorso formativo

 

La durata della formazione e del contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere e il percorso formativo dell’apprendista sono definiti in relazione alla qualifica professionale e al livello d’inquadramento previsto dal presente CCNL nell’allegato B (tabella 2) che fa parte integrante del presente CCNL. L’apprendistato professionalizzante e di mestiere non è ammesso per le qualifiche del livello V. La durata minima del contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere e di trenta mesi e la durata massima di trentasei mesi.

L’erogazione della formazione, sia trasversale di base che professionalizzante, dovrà avvenire con modalità coerenti rispetto alle finalità formative e dovrà essere svolta in modo da permettere l’efficacia dell’Intervento formativo medesimo.

Le attività formative svolte presso più datori di lavoro, cosi come quelle svolte presso strutture di formazione accreditate, si cumulano ai fini dell’assolvimento degli obblighi formativi nella misura in cui sono inerenti al nuovo contratto di apprendistato e al profilo professionale.

Le ore di formazione trasversale di base e quelle professionalizzanti sono comprese nell’orario normale di lavoro.

Le parti firmatarie del presente CCNL manifestano la propria disponibilità a delegare alla contrattazione di secondo livello la disciplina della formazione finalizzata all’acquisizione di competenze di base e trasversali cosi come disciplinata dalle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano. La delega riguarda solamente l’integrazione di quanto previsto dal vigente CCNL.

 

  1. C) Modalità per l’erogazione della formazione

 

La formazione può essere svolta anche in aula, nonché n modalità e-learning ed in tal caso l’attività di accompagnamento potrà essere svolta in modalità virtuale e con strumento di teleaffiancamento o video-comunicazione da remoto. L’attività formativa, svolta all’interno dello studio professionale e/o imprese di servizi, dovrà comunque garantire l’erogazione della formazione ed avere risorse umane idonee per poter trasferire le conoscenze e competenze richieste dal piano formativo, assicurandone lo svolgimento in ambienti e strutture idonee a tale scopo, anche per quanto riguarda le attrezzature tecniche.

 

  1. D) Formazione professionalizzante e di mestiere

 

La formazione professionalizzante dovrà fornire per ogni singolo profilo professionale le seguenti competenze:

 

– la conoscenza dei servizi e delle attività di consulenza dello studio professionale e/o dell’impresa di servizi;

 

– la conoscenza delle basi tecniche e teoriche della professionalità e delle attività seguite, nonché la loro concreta applicazione all’interno dello studio professionale e/o della società di servizi;

 

– conoscere e saper utilizzare le tecniche e i metodi di lavoro dello studio professionale e della società di servizi.

 

– conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le tecnologie di lavoro (p.e. software, le attrezzature e i diversi strumenti di lavoro, le nuove tecnologie di telecomunicazione etc.);

 

– conoscenze specifiche di eventuali seconde o terze lingue che sono richieste nel contesto e nell’attività dello studio professionale,

 

– la conoscenza e l’utilizzo delle misure di sicurezza individuali e di tutela ambientale specifiche del settore.

 

Il modello di piano formativo individuale è allegato al presente contratto

 

[49] Art. 31 Apprendistato di alla formazione e ricerca

 

  1. A) Durata e percorso formativo

 

La durata della formazione del contratto di apprendistato e il percorso formativo dell’apprendista sono definiti in relazione al percorso previsto per l’acquisizione del titolo, dottorato di ricerca (banco di concorso e regolamento universitario) o diploma da conseguire. Al fine di consentire un adeguato inserimento nella realtà professionale di riferimento, la durata del contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca può essere prorogata per un periodo massimo di 12 mesi. In ogni caso la durata può essere ridotta in caso di crediti formativi o esperienze professionali riconosciute dagli istituti scolastici e universitari o dall’università nell’ambito del bando e del regolamento per il dottorato di ricerca. L’apprendistato di alta formazione e di ricerca non è ammesso per le qualifiche del Livello III, IV, IV/S e V.

L’erogazione della formazione dovrà avvenire con modalità coerenti rispetto alle finalità formative e dovrà essere svolta in modo da permettere l’efficacia dell’intervento formativo medesimo. Le ore di formazione, la loro articolazione e le modalità di erogazione del percorso formativo sono quelli definiti nei percorsi stabiliti dall’istituzione scolastica o universitaria e saranno inseriti nel piano formativo.

Qualora l’apprendista accumuli un notevole ritardo nel proprio percorso formativo può essere previsto, in via sperimentale, nell’ambito di quanto eventualmente già disciplinato dai singoli percorsi formativi degli istituti scolastici e universitari, la conversione dell’apprendistato di alta formazione e ricerca in un contratto di apprendistato professionalizzante.

Le parti firmatarie del presente CCNL manifestano la propria disponibilità ad eventuali sperimentazioni che il Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, le Università, le altre Istituzioni formative o le singole Regioni e Province Autonome intendano promuovere nell’ambito dell’apprendistato in percorsi di alla formazione e di ricerca.

E’ delegato alla contrattazione di secondo livello la disciplina di quanto previsto dall’art. 5, comma 2, del D.Lgs. n. 167/2011.

 

[50] Art. 32 Apprendistato per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche e per altre esperienze professionali

 

L’art. 5, comma 1, del D.Lgs. n. 167/2011 introduce la possibilità di svolgere il periodo di praticandato per l’accesso alle professioni ordinistiche anche con un rapporto di apprendistato.

Le parti definiscono il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche come l’attività che deve essere obbligatoriamente svolta presso un professionista abilitato secondo la disciplina del rispettivo Ordine a Collegio di appartenenza prima di essere ammessi a sostenere gli esami di abilitazione all’esercizio della professione.

Il periodo di praticantato ai fini dell’accesso alle professioni ordinistiche ha la funzione di consentire al praticante l’acquisizione di conoscenze culturali e professionali, nonché di apprendere i fondamenti pratici e deontologici della professione, e ciò non solo al fine di prepararsi adeguatamente per l’esame di abilitazione, ma anche per garantire comunque la piena e corretta preparazione professionale e deontologica dell’aspirante professionista anche attraverso un’attività lavorativa all’interno dello studio professionale.

Le parti pertanto convengono, in considerazione del carattere innovativo di questa tipologia di apprendistato, di riunirsi entro tre mesi dalla sottoscrizione del presente accordo e disciplinare in modo compiuto tale istituto. Potranno comunque essere avviate sperimentazioni a livello territoriale, anche in riferimento alle buone pratiche già realizzate.

 

[51] Art. 33 Standard professionali

 

Gli standard professionali per l’apprendistato professionalizzante e l’apprendistato di ricerca sono quelli di cui all’art. 24 del presente CCNL.

Le parti si impegnano a ridefinire e adeguare gli standard professionali qualora questo dovesse rendersi necessario a seguito di modifiche della normativa in materia di apprendistato, di specifiche indicazioni amministrative, dell’evoluzione del settore eppure di intese interconfederali.

 

[52] Art. 34 Clausola di salvaguardia e avviso comune in materia di apprendistato

 

Tutti i rapporti di apprendistato di cui alla L. n. 196/1997 e al D.Lgs. n. 276/2003 già stipulati e ancora in corso alla data di firma del presente CCNL, continuano ad essere disciplinati dal trattamento economico e normativo precedente. Inoltre, si applicherà, laddove previsto, la disciplina e il trattamento economico e normativo precedente per i nuovi contratti di apprendistato eventualmente stipulati durante il periodo di transizione previsto dall’art. 7. comma 7. D.Lgs. n. 167/2011.

Le parti firmatarie del presente CCNL si impegnano a pervenire, a livello di contrattazione territoriale, a specifici accordi con le istituzioni regionali al fine di promuovere la corretta applicazione della normativa in materia di apprendistato e di armonizzazione la disciplina vigente alle peculiarità e alle caratteristiche del settore.

 

[53] TITOLO X – Tempo parziale (Part Time)

 

[54] Premessa

 

Le parti, nel ritenere che il rapporto di lavoro a tempo parziale possa essere mezzo idoneo ad agevolare l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, ne confermano la sua funzione, tesa a consentire il raccordo fra i flussi di attività dalle strutture lavorative con la composizione degli organici oltre che come risposta ad esigenze dei lavoratori anche già occupati.

Per tali scopi, le parti hanno convenuto di aggiornare in disciplina contrattuale nell’intento di garantire ai lavoratori a Tempo Parziale idonee tutele ed un corretto ed equo regime economico/normativo, cosi come definito dagli articoli di cui al presente Titolo.

 

[55] Art. 35 Disciplina del rapporto a tempo parziale

 

Il rapporto a tempo parziale sarà disciplinato secondo i seguenti principi:

 

  1. a) Volontà delle parti.

 

  1. b) Reversibilità della prestazione da tempo parziale a tempo pieno in relazione alle esigenze della struttura lavorativa e quanto sia compatibile con le mansioni svolte e/o da svolgere, fermo restando la volontarietà delle parti;

 

  1. c) Priorità del passaggio da tempo pieno a tempo parziale o viceversa dei lavoratori già in forza rispetto ad eventuali nuove assunzioni, per le stesse mansioni;

 

  1. d) Applicabilità delle norme del presente CCNL In quanto compatibili con la natura del rapporto stesso;

 

  1. e) Volontarietà delle parti in caso di modifica dell’articolazione dell’orario concordate.

 

[56] Art. 36 Durata della prestazione di lavoro a tempo parziale

 

La durata e le modalità della prestazione lavorativa a tempo parziale sarà fissata fra datore di lavoro e lavoratore.

In caso di nuove assunzioni a tempo parziale, I lavoratori già in forza con orarlo di lavoro a tempo parziale, occupati nello stesso profilo professionale, avranno priorità di accesso alla posizione, integrando il proprio orario con le esigenze del datore di lavoro sopravvenute.

Il trattamento economico e normativo del lavoratore assunto a tempo parziale, si determina sulla base del rapporto fra orario settimanale o mensile ridotto ed il corrispondente orario intero previsto dal presente contratto, secondo i criteri di proporzionalità all’entità della prestazione lavorativa.

Diverse modalità relative alla durata della prestazione lavorativa; potranno essere definite da specifici accordi stipulati a livello di Area Professionale e/o di Area Professionale Omogenea, di cui all’art. 2 del presente CCNL nell’ambito del II livello di contrattazione Regionale.

 

[57] Art. 37 Criteri di computo dei lavoratori a tempo parziale

 

In tutte le ipotesi in cui per disposizione di legge o per una corretta interpretazione e applicazione del CCNL, si renda necessario l’accertamento della consistenza dell’organico, i lavoratori a tempo parziale sono computati nel numero complessivo dei dipendenti in proporzione all’orario svolto, rapportato al tempo pieno cosi come definito dal presente contratto, con arrotondamento all’unità della frazione di orario superiore alla metà di quello pieno.

Ai soli fini dell’applicabilità della disciplina di cui al titolo III Attività Sindacale, della Legge 20/5/1970, n. 300. I lavoratori a tempo parziale si computano come unità intere quale che sia la durata della loro prestazione lavorativa.

 

[58] Art. 38 Tutela ed incentivazione del lavoro a tempo parziale

 

Le parti hanno convenuto sull’opportunità di disciplinare contrattualmente le seguenti norme:

 

  1. II rifiuto di un lavoratore di trasformare il proprio rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale, o il proprio rapporto di lavoro a tempo parziale in rapporto a tempo pieno non costituisce motivo di provvedimento disciplinare e/o di giustificato motivo di licenziamento.

 

  1. Al rapporto di lavoro a tempo parziale risultante dalla trasformazione si applica la disciplina di cui al presente CCNL

 

  1. Al lavoratore che alla data di assunzione, o in data successiva, abbia in corso l’instaurazione d più rapporti rii lavoro a tempo parziale non potranno essere richièste prestazioni di lavoro supplementare di cui al successivo art. 42. Il rifiuto di tali prestazioni da parte del suddetto lavoratore non costituisce motivo di provvedimento disciplinare e/o di giustificato motivo di licenziamento.

 

  1. Priorità nel passaggio da tempo parziale a tempo pieno o viceversa dei lavoratori già in forza rispetto ad eventuali nuove assunzioni, per le stesse mansioni.

 

[59] Art. 39 Ipotesi di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale

 

  1. I lavoratori affetti da patologie oncologiche, ai sensi dell’art. 12 bis del D.Lgs. n. 61/2000 e altre patologie invalidanti, per i quali residui una ridotta capacita lavorativa, anche a causa degli effetti invalidanti di terapie salvavita, accertata da una commissione medica istituita presso l’azienda unità sanitaria locale territorialmente competente, hanno diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo piene in lavoro a tempo parziale verticale od orizzontale. Il rapporto di lavoro a tempo parziale deve essere trasformato nuovamente in rapporto di lavoro a tempo pieno a richiesta del lavoratore

Restano in ogni caso salve disposizioni più favorevoli per il prestatore di lavoro

 

1 – bis Ai sensi dell’art. 12 bis, comma 2, del D.Lgs. n. 61/2000 in caso di patologie oncologiche riguardanti il coniuge, i figli o i genitori del lavoratore o della lavoratrice, nonché nel casi in cui il lavoratore o la lavoratrice assista una persona convivente con totale e permanente inabilità lavorativa che assuma connotazione di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 5/2/1992, n. 104, alla quale è stata riconosciuta una percentuale di invalidità pari al 100%, con necessità di assistenza continua in quanto non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, ai sensi di quanto previsto dalla tabella di cui al decreto del ministro della sanità 5/2/1992, pubblicato nel supplemento ordinano alla Gazzetta Ufficiale n. 47 del 26/2/1992 é riconosciuta la priorità della trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale

 

  1. I genitori di portatori di handicap grave, comprovato dai Servizi Sanitari competenti per territorio, che richiedano il passaggio a tempo parziale, hanno diritto di precedenza rispetto agli altri lavoratori

 

[60] Art. 40 Clausole flessibili ed elastiche del rapporto di lavoro a tempo parziale

 

  1. I contratti di lavoro a tempo parziale hanno la facoltà di prevedere clausole flessibili, in ordine alla sola collocazione temporale della prestazione lavorativa. Limitatamente al part-time verticale o misto, possono essere altresì previste le clausole elastiche, relative alla variazione in aumento della prestazione lavorativa.

 

  1. La disponibilità allo svolgimento del rapporto di lavoro a tempo parziale ai sensi del precedente punto I) richiede il consenso del lavoratore formalizzato attraverso un patto scritto, anche contestuale alla stipula del contratto di lavoro.

 

  1. Nel patto scritto, o accordo, devono essere indicate le ragioni di carattere tecnico, organizzativo, produttivo e sostitutivo che autorizzano all’applicazione delle clausole flessibili od elastiche, la data di stipulazione, le modalità della prestazione a fronte delle quali il datore di lavorò può variare detta collocazione, rispetto a quella inizialmente concordata con il lavoratore. Nell’accordo dovrà essere indicata, inoltre, la possibilità di denuncia di cui al successivo art. 41 delle modalità di esercizio della stessa nonché di quanto previsto al successivo punto 4).

 

  1. II rifiuto da parte del lavoratore di stipulare il patto di cui al precedente punto 2) e l’esercizio da parte dello stesso del diritto di ripensamento di cui al sotto citato art. 41, non può integrare in nessun caso gli estremi del provvedimento disciplinare e di giustificato motivo di licenziamento.

 

  1. La variazione temporale della prestazione lavorativa di cui al punto 1), è ammessa esclusivamente quando il rapporto di lavoro a tempo parziale sia stipulato a tempo indeterminato e, nel caso di assunzione a termine, limitatamente a quelle previste dagli artt. 53 e 54 del presente CCNL.

 

  1. L’esercizio da parte del datore di lavoro del potere di variare la collocazione temporale della prestazione lavorativa a tempo parziale comporla a favore del lavoratore un preavviso di almeno 3 (tre) giorni lavorativi.

 

Lo svolgimento delle ore lavorative richieste in regime di clausola flessibile comportano a favore del lavoratore, il diritto ad una maggiorazione della retribuzione oraria globale di fatto dell’intera prestazione, nella misura del 10 per cento limitatamente alla durata della variazione.

Lo svolgimento delle ore lavorative richieste in regime di clausola elastica, comportano a favore del lavoratore, il diritto ad una maggiorazione della retribuzione oraria globale di fatto dell’intera prestazione, nella misura prevista da lavoro supplementare cosi come previsto dal successivo art. 42.

 

[61] Art. 41 Denuncia patto di prestazione lavorativa in regime di clausole flessibili ed elastiche

 

  1. Durante il corso di svolgimento del rapporto di lavoro a tempo parziale il lavoratore potrà denunciare il patto di cui al punto 2) del precedente art. 40, accompagnando alla denuncia l’indicazione di una delle seguenti documentate ragioni:

 

  1. a) Esigenze di carattere familiare, rientranti nelle casistiche di cui alle leggi 53/2000 e L. 104/1992

 

  1. b) Esigenze di tutela della salute certificata dal competente Servizio Sanitario Pubblico

 

  1. c) Esigenze di studio o di formazione:

 

  1. d) Necessità di attendere ad altra attività subordinata o autonoma;

 

  1. La denuncia, in forma scritta, potrà essere effettuata quando siano decorsi almeno cinque mesi dalla data di stipulazione del patto e dovrà essere altresì accompagnata da un preavviso di un mese in favore del datore di lavoro. II datore di lavoro ha facoltà di rinunciare al preavviso.

 

  1. A seguito della denuncia di cui al procedente punto 1) viene meno la facoltà del datore di lavoro di variare la collocazione temporale della prestazione lavorativa inizialmente concordata.

 

  1. Successivamente alla denuncia, nel corso di svolgimento del rapporto di lavoro è fatta salva la possibilità di stipulare un nuovo patto scritto in materia di collocazione temporale elastica e flessibile della prestazione lavorativa a tempo parziale osservandosi le disposizioni del precedente art. 40.

 

[62] Art. 42 Lavoro supplementare

 

  1. Per lavoro supplementare si intende quello corrispondente alle prestazioni lavorative svolte oltre l’orario di lavoro concordato tra le parti nel contratto individuale ed entro il limite del tempo pieno.

 

  1. Solo previo consenso del lavoratore, sono autorizzate prestazioni di lavoro supplementare rispetto a quello individuale concordato

 

Le ore di lavoro supplementare verranno retribuite con la quota oraria della retribuzione di fatto e la maggiorazione forfetaria convenzionalmente determinata nella misura del 40%, da calcolare sulla suddetta quota oraria della retribuzione. Fatto salvo l’utilizzo dell’istituto della banca ore di cui all’art. 76.

 

  1. Tale maggiorazione, non rientra nella retribuzione di cui al Titolo XXVIII (Trattamento Economico) ed esclude il computo della retribuzione del lavoro supplementare su ogni Istituto differito, secondo i principi a le finalità previste dagli artt. 3 e 4 del D.Lgs. 61/2000.

 

  1. II lavoratore a tempo parziale ha facoltà di richiedere il consolidamento nel proprio orario di lavoro, in tutto o in parte, del lavoro supplementare svolto in via non meramente occasionale nel corso del semestre precedente.

 

  1. II rifiuto da parte del lavoratore di svolgere lavoro supplementare non costituisce motivo di provvedimento disciplinare e/o di giustificato motivo di licenziamento

 

[63] Art. 43 Principio di non discriminazione e riproporzionamento

 

Il lavoratore a tempo parziale deve beneficiare dei medesimi diritti previsti per il lavoratore a tempo pieno, ad esclusione della Quota Economica a carico dei datori di lavoro per l’Assistenza Sanitaria Supplementare, che dovrà essere versata alla “Cassa” (C.A. DI. PROF) per l’intero importo, cosi come previsto all’art. 19 del presente CCNL.

Il riproporzionamento del trattamento economico e normativo del lavoratore assunto a tempo parziale si determina sulla base del rapporto fra orario settimanale o mensile ridotto ed il corrispettivo orario intero previsto dal presente CCNL, fatte salve le integrazioni di cui alle specifiche normative, cosi come definite ai successivi articoli del presente Titolo.

 

[64] Art. 44 Quota giornaliera della retribuzione

 

Fermo restando che, eccettuate le prestazioni occasionali o saltuarie, la retribuzione sia normale che di fatto dei lavoratori assunti a tempo parziale è in misura fissa mensile, la quota giornaliera di essa si ottiene, in tutti i casi, dividendo l’importo mensile cosi come determinato dai “Minimi Tabellari”, cosi come previsti dal presente CCNL, per il divisore convenzionale 26. Per malattia ed infortunio si ottiene applicando i criteri adottati dall’INPS e dall’INAIL

 

[65] Art. 45 Quota oraria della retribuzione

 

Per i lavoratori a tempo parziale la quota oraria della retribuzione si ottiene dividendo la retribuzione mensile che sarebbe spettata in caso di svolgimento del rapporto a tempo pieno per il divisore convenzionale orario fissato in 170,

 

[66] Art. 46 Mensilità supplementari – Tredicesima e quattordicesima

 

Per i lavoratori a tempo parziale, in caso di trasformazione del rapporto nel corso dell’anno l’importo della tredicesima e del premio ferie è determinato per dodicesimi, riproporzionando ciascuno di essi sulla base dei criteri previsti dai precedenti artt. 43 e 44 del presente CCNL (Computo frazione annua anzianità)

Ogni dodicesimo è calcolato sulla base della retribuzione mensile, di cui di “Minimi Tabellari e Scatti di Anzianità” cosi come previsti dal presente CCNL e spettante all’atto della corresponsione.

 

[67] Art. 47 Festività

 

Ferme restando quanto previsto al Titolo XVII (Riposo settimanale e festività) in caso di coincidenza di una delle festività di cui alla L. 5/3/1977, n. 54, con la modifica di cui al D.P.R. 28/12/1985. n. 792, con la domenica, in aggiunta alla retribuzione mensile sarà corrisposta ai lavoratori occupati a tempo parziale un ulteriore importo pari alla quota giornaliera della retribuzione di cui al precedente art. 43.

 

[68] Art. 48 Riposi aggiuntivi e permessi retribuiti

 

Il numero delle ore di riduzione dell’orario annuo, di cui al Titolo XV (Orario di Lavoro) si determinano utilizzando i criteri previsti ai precedenti articoli 43, 44 e 45.

Resta salvo, per i lavoratori a tempo parziale, quanto previsto al Titolo XIX (Permessi – Congedi – Aspettative – Assenze)

 

[69] Art. 49 Ferie

 

Conformemente a quanto previsto al Titolo XVIII (Ferie) di cui al presente CCNL, i lavoratori a tempo parziale hanno diritto a un periodo di ferie annuali nella misura di 26 giorni lavorativi (22 giorni in caso di “settimana corta”) fermo restando che la settimana lavorativa quale che sia la distribuzione dell’orario d lavoro settimanale – e comunque considerata di sei giorni lavorativi dal Lunedì al Sabato agli effetti del computo delle ferie.

La retribuzione va commisurata alla prestazione di lavoro ordinario riferita al periodo di maturazione delle ferie.

Nel sole caso di prestazione lavorativa di tipo Verticale e/o “Misto” configurata come alternanza di mesi lavorati a tempo pieno con altri non lavorati, in alternativa a quanto previsto al comma procedente, il periodo di ferie sarà calcolato proporzionalmente in relazione ai mesi lavorati nel periodo di maturazione, con corresponsione della retribuzione intera.

 

[70] Art. 50 Periodo di prova – Periodo di comporto – Termini di preavviso

 

Il periodo di prova, di comporto ed i termini di preavviso per i lavoratori occupati a tempo parziale, hanno la stessa durata di quelli previsti per i lavoratori a tempo pieno e si calcolano in giorni di calendario indipendentemente dalla durata e dall’articolazione della prestazione lavorativa cosi come definiti dal presente CCNL.

I termini di preavviso decorrono dal primo e dal sedicesimo giorno di ciascun mese.

 

[71] Art. 51 Condizioni di miglior favore

 

Restano confermate eventuali condizioni di miglior favore, anche di sede operativa di lavoro, in atto con riferimento al alla materia di cui al presente Titolo.

 

[72] TITOLO XI – Contratti a tempo determinato

 

[73] Art. 52 Modalità di impiego

 

Ferme restando le disposizioni legislative in materia, ai lavoratori con contratto a tempo determinato spettano tutti i trattamenti previsti dal presente contratto collettivo ed ogni altro trattamento in atto nella struttura, che siano compatibili con la natura del contratto a termine, in proporzione al periodo lavorativo prestato.

L’apposizione del termine al contratto deve essere formalizzata nel contratto individuale di lavoro scritto.

La durata massima del rapporto di lavoro concluso fra un datore di lavoro o utilizzatore e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione, sia nella forma del contratto a tempo determinato, sia nell’ambito di un contratto di somministrazione a tempo determinato, è fissata in 36 mesi, comprensiva di eventuali proroghe.

In relazione alle mansioni per la quale il contratto è stato inizialmente stipulato, sono ammissibili complessivamente un massimo di 5 proroghe.

Ai sensi dell’art. 5, comma 3, secondo periodo, del D.Lgs. n. 368/2001, i rapporti di lavoro a tempo determinato possono essere rinnovati senza soluzione di continuità.

In relazione al numero di contratti a termine attivabili, i datori di lavoro devono attenersi ai seguenti criteri:

 

– Le strutture che occupano fino a 5 dipendenti a tempo indeterminato possono assumere fino a 3 lavoratori a termine.

 

– Le strutture che occupano da 6 a 15 dipendenti non possono eccedere il 50% arrotondato al numero intero superiore (es. per 7 dipendenti, fino a 4 lavoratori a termine) del numero dei lavoratori a tempo indeterminato

 

– Le strutture che occupano un numero di dipendenti superiore a 15 non possono eccedere, arrotondato al numero intero superiore (es. per 16 dipendenti, fino a 6 lavoratori), il limite del 30% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato Il numero dei lavoratori a tempo indeterminato da utilizzare come base di calcolo per stabilire il limite di ricorso al lavoro a termine è quello esistente al momento dell’assunzione dei lavoratori a termine.

 

Detti limiti non si applicano alle seguenti ipotesi: a) nella fase di avvio di nuove attività per i primi 18 mesi elevabili a 24 mesi dalla contrattazione territoriale; b) per ragioni di carattere sostitutivo; c) con lavoratori di età superiore a 55 anni.

I lavoratori assunti in ottemperanza del presente articolo avranno titolo preferenziale per il passaggio da tempo determinato a tempo indeterminato in caso di nuove assunzioni, con le stesse mansioni, alle condizioni previste dal D.Lgs. 368/2001.

A tal fine i datori di lavoro devono attenersi alla seguente graduatoria:

 

– lavoratori ai quali il contratto a tempo determinato è scaduto negli ultimi 6 (sei) mesi con precedenza al lavoratore che ha terminato il rapporto da più tempo;

 

– lavoratori ai quali il contratto a tempo determinato è scaduto in un periodo superiore agli ultimi 6 mesi con precedenza al lavoratore che ha terminato il rapporto da più tempo;

 

I lavoratori assunti con più di un contratto a termine dallo stesso datore di lavoro, avranno titolo preferenziale per ulteriori assunzioni a tempo determinato, per lo svolgimento delle medesime mansioni, nei dodici mesi successivi dalla cessazione dell’ultimo contratto. Tale diritto deve essere esercitato dal lavoratore entro tre mesi dalla cessazione dell’ultimo rapporto.

 

Il diritto di precedenza deve essere richiamato nel contratto di lavoro individuale.

Le parti, nell’ambito della propria autonomia contrattuale, convengono che la durata del contratto a termine può essere stipulato in deroga a quanto disposto dal primo periodo dell’art. 5, comma 4bis, del D.Lgs. n. 368/2001 per un ulteriore periodo non superiore a otto mesi, elevabile a dodici mesi mediante la contrattazione territoriale.

 

[74] Art. 53 Contratto a tempo determinato per sostituzione di lavoratori con diritto alla conservazione del posto

 

Per la sostituzione di lavoratori assenti con diritto alla conservazione del posto e per l’intero periodo della loro assenza, il datore di lavoro potrà assumere con contratta a tempo determinato.

In caso di necessità organizzative la lavoratrice/ore potrà essere affiancata dalla sostituta/o per un periodo non superiore a 90 (novanta) giorni di calendario, sia prima dell’assenza che al momento del rientro.

In caso di sostituzione di lavoratrice/ore di cui sia programmata l’assenza derivante da una o più aspettative e/o congedi previsti dall’art. 4 del D.Lgs. del 26/3/2001, n. 151, oltre alla possibilità di affiancamento cosi come indicato al comma precedente, il contratto potrà essere prorogato fino alla scadenza del diritto della lavoratrice/ore sostituita/o di poter usufruire dei permessi giornalieri/orari previsti per l’allattamento

Per le lavoratrici il congedo di maternità di cui all’art. 16, comma 1, del testo unico di cui al D.Lgs. 26/3/2001 n, 151, e successive modificazioni intervenuto nell’esecuzione di un contratto a termine presso la stessa azienda, concorre a determinare il periodo di attività lavorativa utile a conseguire il diritto di precedenza di cui all’art. 52, del presente CCNL. Alle medesime lavoratrici è altresì riconosciuto, con le stesse modalità di cui al presente comma, il diritto di precedenza anche nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi, con riferimento allo mansioni già espletate in esecuzione dei precedenti rapporti a termine

 

[75] Art. 53/BIS – Contratti a termine per studenti universitari o scuole superiori

 

Al fine di integrare le conoscenze teoriche fornite dal sistema universitario con esperienze pratiche acquisite direttamente sul posto di lavoro durante il periodo delle ferie. i datori di lavoro, che applicano integralmente il presente CCNL, in alternativa al tirocini formativi e di orientamento, potranno stipulare contratti a termine, della durata non inferiore a 6 settimane e non superiore a 14 settimane di effettive lavoro con giovani studenti che frequentino corsi di studi universitari o scuole superiori.

I giovani saranno impiegati prioritariamente in setter di inserimento corrispondenti al corso da loro frequentato, tuttavia, laddove il corso non sia rapportabile alle attività espletate negli Studi Professionali, il giovane sarà inserito in quei settori dove possa acquisire esperienze riferite ad un intero processo di attività o a più attività interconnesse riferite ad uno o più settori. Il datore di lavoro richiederà in ogni caso al giovane da assumere la presentazione di idoneo documento a dimostrazione della scuola e della classe frequentata La documentazione può essere presentata anche tramite autocertificazione.

I datori di lavoro si impegnano a far conseguire ai giovani una idonea conoscenza delle mansioni alle quali saranno adibiti come momento formativo sul lavoro e pratico/integrativo delle conoscenze acquisite durante il corso di studio o comunque riferite all’organizzazione dello studio professionale ed ai processi lavorativi complessivi, evitando in ogni caso lavori privi di qualsiasi contenuto formativo e/o comunque ripetitivi

Le parti demandano alla contrattazione di secondo livello la definizione delle modalità attuative per l’applicazione di quanto previsto dal presente articolo.

 

[76] TITOLO XII – Contratto di reimpiego

 

[77] Art. 54 Definizione e modalità di impiego

 

Per la vigenza del presente CCNL, in considerazione del perdurare della crisi economica e della necessità di dotare il settore di strumenti per favorire l’occupazione stabile, vista anche l’assenza di adeguate misure a sostegno del reddito, è consentito il ricorso ad uno speciale regime di assunzione a tempo indeterminato per l’inserimento di over 50 e di soggetti inoccupati e disoccupati di lunga durata ai sensi dell’art. 1 lettere d) ed e) del D.Lgs. n. 297/2002, il cui stato dovrà essere certificato da idonea documentazione (stato di disoccupazione), con esclusione dei soggetti che rientrano nel campo di applicazione dell’apprendistato

Al fine di garantire un percorso di reimpiego è possibile retribuire i lavoratori di cui al comma 1 con un salario di ingresso pari alla retribuzione fino a due livelli immediatamente inferiori per i primi 18 mesi dalla data di assunzione, e di un livello por i successivi 12 mesi rispetto a quello di inquadramento

Il presente istituto non è applicabile ai lavoratori inquadrali al V livello.

Al fine di promuovere l’accrescimento delle competenze del lavoratore assunto con contratto di lavoro di reimpiego, le parti attraverso Fondoprofessioni e la bilateralità potranno verificare specifici percorsi formativi.

 

[78] TITOLO XIII – Somministrazione e lavoro intermittente

 

[79] Art. 55 Somministrazione di lavoro

 

Per il contratto di somministrazione di lavoro a tempo determinato oppure indeterminato trovano applicazione le norme di legge artt. 20 – 28. D.Lgs. n. 276/2003).

 

[80] Art. 56 Lavoro intermittente

 

Definizione e modalità di impiego del lavoro intermittente

 

Per il contratto di lavoro intermittente trovano applicazione gli artt. 33 – 40. D Lgs. n 276 del 2003.

Premessa che l’art. 34 D.Lgs. 276/2003 dispone che il contratto di lavoro intermittente può essere concluso per lo svolgimento di prestazioni di carattere discontinuo o intermittente, secondo le esigenze individuate dai contralti collettivi stipulati da associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale, le parti concordano che in ogni caso, il contratto di lavoro Intermittente può essere stipulato per periodi con una particolare intensità lavorativa, come lo sono a titolo esemplificativo le seguenti attività lavorative:

 

– Dichiarazioni annuali nell’area professionale economica amministrativa e nelle altre attività professionali;

 

– Archiviazione documenti per tutte le aree professionali;

 

– Informatizzazione del sistema o di documenti per tutte le aree professionali;

 

Il contratto di lavoro intermittente deve essere stipulato in forma scritta e deve contenere, in aggiunta a quanto previsto dall’art. 25, almeno i seguente elementi:

 

  1. a) l’indicazione della durata e dello ipotesi, oggettive o soggettive, previste dall’art. 34, D.Lgs 276/2003 o dal presente CCNL che consentano la stipulazione del contratto:

 

  1. b) il luogo e la modalità della disponibilità, eventualmente garantita dal lavoratore, e del relativo preavviso di chiamata del lavoratore che in ogni caso non può essere inferiore a un giorno lavorativo;

 

  1. c) il trattamento economico e normativo spettante al lavoratore per la prestazione eseguita e la relativa indennità di disponibilità, ove prevista;

 

  1. d) indicazione delle forme e modalità, con cui II datore di lavoro è legittimato a richiedere l’esecuzione della prestazione di lavoro, nonché delle modalità di rilevazione della prestazione;

 

  1. e) i tempi o le modalità di pagamento della retribuzione e della indennità di disponibilità;

 

  1. f) le eventuali misure di sicurezza specifiche necessarie in relazione al tipo di attività dedotta in contratto.

 

La retribuzione corrisposta al lavoratore intermittente per la prestazione effettuata e su base oraria e si ottiene dividendo per 170 la retribuzione base di cui al Titolo XXVIII del presente CCNL La retribuzione oraria deve comunque essere nel rispetto del trattamento minimo previsto dal CCNL. Alla retribuzione oraria possono essere aggiunti e pagati direttamente nel mese di effettuazione della prestazione lavorativa, in proporzione, i ratei delle mensilità aggiuntive, le ferie e i permessi retribuiti. II trattamento di fine rapporto segue la disciplina di cui agli artt. 131. 132 e 133 del CCNL Studi professionali.

 

Indennità di disponibilità.

 

Questa spetta esclusivamente ai lavoratori che garantiscono la disponibilità al datore di lavoro in attesa della loro utilizzazione e non è legata a una prestazione lavorativa. Il valore minimo dall’indennità di disponibilità viene determinata nella misura del 30% della retribuzione. La base di calcolo è costituita dalla normale retribuzione di cui all’art. 118 del presente CCNL e dai ratei di mensilità aggiuntive.

 

[81] TITOLO XIV – Telelavoro e/o lavoro a distanza

 

[82] Art. 57 Definizione

 

Il telelavoro rappresenta una variazione delle modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, le cui tradizionali dimensioni di spazio e tempo in virtù dell’adozione di strumenti di lavoro informatici e/o telematici risultano modificate e che sono caratterizzate da: la delocalizzazione della prestazione rispetto alla organizzazione datoriale; l’utilizzo di una tecnologia tale da consentire al dipendente il collegamento con l’organizzazione cui la prestazione stessa inerisce: il legame, di natura subordinata, con l’azienda.

A mero titolo esemplificativo, si elencano alcune possibili tipologie di telelavoro

 

  1. Telelavoro mobile;

 

  1. Hoteling. ovvero una postazione di telelavoro di riferimento della struttura lavorativa per i lavoratori che per le loro mansioni svolgono la loro attività prevalentemente presso realtà esterne.

 

[83] Art. 58 Sfera di applicazione

 

Il presente Istituto si applica ai lavoratori del Settore il cui rapporto di lavoro sia regolato dal presente CCNL

 

[84] Art. 59 Prestazione lavorativa

 

I rapporti di telelavoro possono essere instaurati ex novo oppure trasformati rispetto ai rapporti in essere svolti nei locali fisici della struttura lavorativa

Resta inteso che il telelavoratore è in organico presso la struttura lavorativa di origine, ovvero, in caso di instaurazione ex novo, presso l’unità lavorativa indicala nella lettera di assunzione.

I rapporti di Telelavoro saranno disciplinati secondo i seguenti principi.

 

  1. Volontarietà delle parti;

 

  1. Possibilità di reversibilità del rapporto, trascorso un periodo di tempo da definire in caso di trasformazione, ferma restando la volontarietà delle Parti;

 

  1. Pari opportunità rispetto a progressioni di carriera, iniziative formative ed altre occasioni che si determino nella struttura lavorativa;

 

  1. Definizione delle condizioni relative alla prestazione da espletarsi In regime di telelavoro, quali la determinazione dell’orario (parziale totale o senza vincoli), nel rispetto dei limiti di legge o di contratto;

 

  1. Garanzia del mantenimento dello stesso impegno professionale, ossia di analoghi livelli qualitativi dell’attività svolta nella struttura lavorativa, da parte del singolo lavoratore;

 

  1. Esplicitazione dei legami funzionali e gerarchici che vengono mantenuti e/o modificati rispetto i quanto esistente nella struttura lavorativa, ivi compresi i rientri nei locali della stessa:

 

  1. Assunzione da parte del datore di lavoro dei costi della strumentazione di lavoro informatica e/o telematica salvo che il talelavoratore non faccia uso di strumenti propri ritenuti idonei. L’Ente Bilaterale Nazionale, compatibilmente con i fondi a disposizione, può contribuire al co-finanziamento delle spese sostenute dal datore di lavoro e/o del lavoratore come da allegato C;

 

  1. Inviolabilità del domicilio del lavoratore, salvo gli accessi strettamente necessari per I’allestimento della postazione e l’adempimento degli obblighi che gravano sul datore;

 

  1. Inapplicabilità a telelavoratore delle norme sull’orario di lavoro, e degli altri istituii direttamente correlati allo svolgimento della prestazione in un luogo di pertinenza del datore di lavoro.

 

Gli agenti della Instaurazione e/c trasformazione della nuova modalità di lavoro sono rispettivamente il datore di lavoro ed il lavoratore. II lavoratore che ne faccia richiesta o conferisca mandato, potrà essere assistito dalla R.S.U./R S A., o in caso d sua assenza, dalla struttura territoriale di una delle Organizzazioni Sindacali firmatarie del presente CCNL.

Le modalità pratiche ai espletamento della prestazione lavorativa tramite telelavoro concordate tra le Parti dovranno risultare da atto scritto, costituente l’accordo di inizio e/o trasformazione della modalità di lavoro.

Tale accordo è condizione necessaria per l’instaurazione o trasformazione del Telelavoro.

 

[85] Art. 60 Retribuzione

 

Le Parti convengono che la retribuzione per il Telelavoratore è quella prevista dal presente CCNL.

 

[86] Art. 61 Sistema di comunicazione

 

E’ fatto obbligo a ciascun telelavoratore – salvo patto contrario espresso – di rendersi disponibile in una fascia oraria giornaliera, settimanale o mensile, da concordarsi a livello individuale o di unità lavorativa, per la ricezioni di eventuali comunicazioni da parte del datore di lavoro. In caso di motivata impossibilità, il lavoratore è tenuto a darne comunicazione al datore di lavoro anche per via telematica.

In caso di riunioni programmate dal datore di lavoro per l’aggiornamento tecnico/organizzativo, il telelavoratore dovrà rendersi disponibile, previo preavviso di almeno un giorno, per il tempo strettamente necessario per lo svolgimento della riunione stessa. Resta inteso che il tempo dedicato alla riunione è considerato a tutti gli effetti attività lavorativa.

 

[87] Art. 62 Riunioni e convocazioni della struttura lavorativa

 

In caso di riunioni programmate dal datore di lavoro per l’aggiornamento tecnico/organizzativo, il telelavoratore dovrà rendersi disponibile per il tempo strettamente necessario per lo svolgimento della riunione stessa. Resta inteso che il tempo dedicato alla riunione è considerato a tutti gli effetti attività lavorativa.

 

[88] Art. 63 Controlli a distanza

 

Le Parti convengono che i dati raccolti per la valutazione sulle prestazioni del singolo lavoratore anche a mezzo ai sistemi informatici e/o telematici, non costituiscono violazione dell’art. 4 della legge n 300/1970 e delle norme contrattuali in vigore in quanto funzionali allo svolgimento del rapporto.

Il datore di lavoro e tenuto ad illustrare preventivamente al talelavoratore Ie modalità di funzionamento e le eventuali variazioni di software di valutazione del lavoro svolto, in modo di garantire la trasparenza dei controlli.

Eventuali visite di controllo del datore di lavoro o di suoi sostituti dovranno essere concordate conti Telelavoratore, con congruo anticipo rispetto all’effettuazione.

 

[89] Art. 64 Diritti sindacali

 

A lavoratori che espletino telelavoro viene riconosciuto il diritto di accesso all’attività sindacale che si svolge nella struttura lavorativa, tramite l’istituzione di una bacheca elettronica, o altro sistema di connessione a cura del datore di lavoro Tale diritto e finalizzato a consentire ai talelavoratori di accedere alle informazioni ai interesse sindacale e lavorativo, ivi compresi i dibattiti di natura sindacale in corso nella struttura lavorativa.

L’ammontare delle ore di assemblea non sarà inferiore a quanto definito dal vigente CCNL.

 

[90] Art. 65 Organizzazione della struttura lavorativa

 

Le Parti si danno atto che il telelavoro, nella configurazione prospettata, rappresenta una mera modifica del luogo di adempimento della prestazione lavorativa, non incidendo sull’inserimento del lavoratore nell’organizzazione della struttura lavorativa e sul conseguente assoggettamento al potere direttivo e disciplinare del datore di lavoro.

 

[91] Art. 66 Diligenza e riservatezza

 

Il telelavoratore è tenuto a prestare la propria opera con diligenza e riservatezza, attenendosi alle istruzioni ricevute dal datore di lavoro. Il telelavoratore non può eseguire lavoro per conto proprio o per terzi In concorrenza con l’attività svolta dal datore di lavoro da cui dipende.

 

[92] Art. 67 Formazione

 

Le Parti, nel concordare circa la necessità di garantire l’integrale parità di trattamento in materia di interventi formativi, si Impegnano affinché siano poste in essere iniziative tendenti a salvaguardare un adeguato livello di professionalità e di socializzazione degli addetti al telelavoro. A tale scopo Fondoprofessioni adotterà specifiche iniziative nei confronti di tali lavoratori.

 

[93] Art. 68 Diritti di informazione

 

Il datore di lavoro e tenuto ad organizzare i propri flussi di comunicazione in modo da garantire una informazione rapida, efficace e completa a lutti i lavoratori per offrire pari condizioni a coloro i quali sono meno presenti nella struttura lavorativa.

Anche al fini di quanto previsto dall’art. 7 della legge 300/1970, il datore di lavoro provvederà ad inviare al domicilio di ciascun telelavoratore copia del CCNL applicato, considerando con ciò assolto I’obbligo di pubblicità.

Eventuali comunicazioni, anche di natura sindacai, ai sensi e per gli effetti delle norme di legge e contrattuali vigenti in materia potranno essere effettuate, oltre che con i sistemi tradizionali, anche con supporti telematici/informatici

 

[94] Art. 69 Postazioni di lavoro

 

Salvo che il telelavoratore non faccia uso di strumenti propri ritenuti idonei, il datore di lavoro provvede alla installazione – in comodato d’uso ex art. 1803 c.c. e seguenti, salvo diversa pattuizione – di una postazione di telelavoro idonea alle esigenze dell’attività lavorativa L’Ente Bilaterale Nazionale, compatibilmente con i fondi a disposizione, può contribuire al co-finanziamento delle spese sostenute dal datore di lavoro e/o del lavoratore.

La scelta e l’acquisizione dell’attrezzatura sono di competenza del datore di lavoro di concerto, ove contribuisca al co-finanziamento, con l’Ente Bilaterale Nazionale.

Salvo patto contrario, le spese connesse all’installazione e gestione della postazione di Telelavoro presso il domicilio del lavoratore sono a carico dell’azienda.

 

[95] Art. 70 Interruzioni tecniche

 

Interruzioni nel circuito telematico o eventuali fermi macchina dovuti a guasti o cause accidentali e comunque non imputabili ai lavoratori, saranno considerati a carico del datore di lavoro, che provvederà ad intervenire perché il guasto sia riparate. Qualora il guasto non sia riparabile in tempi ragionevoli, è facoltà del datore di lavoro definire il rientro del lavoratore nella struttura lavorativa, limitatamente al tempo necessario per ripristinare il sistema.

 

[96] Art. 71 Misure di protezione e prevenzione

 

In ottemperanza a quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni, saranno consentite, previa richiesta, visite da parte del responsabile di prevenzione e protezione della struttura lavorativa e da parte del delegato alla sicurezza par verificare la corretta applicatone delle disposizioni in materia di sicurezza, relativamente alla postazione di lavoro e alle attrezzature tecniche ad essa collegate.

Ciascun addetto al telelavoro è tenuto ad utilizzare con diligenza la postazione di lavoro nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti, a non manomettere gli impianti e a non consentire ad altri l’utilizzo degli stessi.

In ogni caso, ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre persone in prossimità del suo spazio lavorativo, conformemente alla sua formazione e alle istruzioni relative ai mezzi e agli strumenti di lavoro utilizzati.

In datore di lavoro è sollevato da ogni responsabilità qualora il lavoratore non si attenga alle suddette disposizioni.

Il datore di lavoro procederà alla stipula di una apposita convenzione per l’assicurazione dei locali in cui si svolge la prestazione di telelavoro, nonché della persona e dei terzi che fisicamente vi accedono.

In caso di telelavoro con postazione fissa è previsto che sia installato un personal computer con video fisso o comunque con monitor a matrice attiva.

I lavoratori dovranno essere informati sul corretto uso degli strumenti. Si fa rinvio, in tal senso all’accordo applicativo del D.Lgs. 81/2008 allegato al presente CCNL.

 

[97] Art. 72 Infortunio

 

Le Parti convengono di svolgere un’azione congiunta nei confronti dell’INAIL e delle istituzioni preposte al fine di esaminare e definire le conseguenze derivanti dallo svolgimento del Telelavoro nei locali domestici

 

[98] TITOLO XV – Orario di lavoro

 

[99] Art. 73 Orario normale settimanale

 

La durata normale dell’orario di lavoro è fissata in 40 ore settimanali. Per orario di lavoro s’intende quanto disposto dall’art. 1, comma 2, del D.Lgs. 8/4/2003, n. 66.

Qualora il lavoratore sia comandato per lavoro fiori della sede ove egli presta normalmente servizio e non abbia necessità di recarsi prima presso la sede lavorativa, l’orario di lavoro decorrerà dal momento in cui raggiungerà tale luogo.

In tale ipotesi, ove gli venga richiesto di rientrare in sede alla fine della giornata lavorativa, il lavoro cesserà tanto tempo prima della fine del normale orario di lavoro, quanto è strettamente necessario al lavoratore, in rapporto alla distanza e ai mezzo di locomozione, per raggiungere la sede.

Le spese di trasporto, vitto e pernottamento saranno rimborsate dal datore di lavoro secondo le norme contenute nell’art. 98 del presente CCNL.

 

[100] Art. 74 Distribuzione dell’orario settimanale

 

L’orario settimanale di lavoro è distribuito su cinque o sei giornate; in questo ultimo caso la cessazione dell’attività lavorativa avverrà, di norma, entro le ore 13 del Sabato.

In considerazione dell’estrema variabilità delle esigenze dei Professionisti aderenti al presente contratto, i regimi dell’orario di lavoro potranno assumere, con diverse riduzioni dell’orario annuo, specifiche articolazioni alternative così come sotto elencate ai punti A) e B).

 

  1. Orario settimanale su 5 (cinque) giorni

 

Tale forma di articolazione dell’orario settimanale, fatta salva la normale durata di 40 (quaranta) ore, si realizza attraverso la prestazione di 5 (cinque) giornate lavorative di 8 (otto) ore, da effettuarsi nei giorni dal Lunedì al Venerdì.

In questo caso la riduzione dell’orario di lavoro sarà pari a 40 (quaranta) ore annue, usufruibili dai lavoratori mediante permessi retribuiti, della durata di otto o quattro ore, da collocarsi in periodi da concordare con il datore di lavoro.

 

  1. Orario di lavoro su 6 (sei) giorni

 

Tale forma di articolazione si realizza attraverso la durata dell’orario settimanale pari a 40 (quaranta) ore,

fermo restando che la cessazione dell’attività lavorativa avverrà di norma entro le ore 13 (tredici) del Sabato.

In questo caso la riduzione dell’orario di lavoro sarà pari a 66 (sessantasei) ore annue, usufruibili dai lavoratori mediante permessi retribuiti, della durata di giornata intera o mezza giornata, da collocarsi in periodi da concordare con il datore di lavoro.

Limitatamente alla vigenza contrattuale, ai lavoratori che saranno assunti successivamente alla data di entrata in vigore del presente Contratto i permessi di cui alle lettere A e B saranno maturati nella misura del 50% a partire dal dodicesimo mese successivo all’assunzione e nella misura del 75% a partire dal ventiquattresimo mese dalla data di assunzione fino al trentaseiesimo mese; nella misura del 100% per i mesi successivi.

Con riferimento ai lavoratori assunti con contratto di reimpiego di cui all’art. 54, i permessi di cui alle lettere A e B saranno maturati nella misura del 50% a partire dal sesto mese successivo all’assunzione e nella misura del 75% a partire dal dodicesimo mese dalla data di assunzione fino al diciottesimo mese; nella misura del 100% per i mesi successivi.

I permessi non fruiti entro l’anno di maturazione decadranno e saranno pagati con la retribuzione di fatto in atto al momento della scadenza, ovvero potranno essere fruiti in epoca successiva e comunque non oltre il 31 luglio dell’anno successivo.

In caso di prestazione lavorativa ridotta nel corso dell’anno di calendario, al lavoratore verrà corrisposto un dodicesimo dei permessi di cui al presente articolo per ogni mese intero di servizio prestato, non computandosi a tal fine, i periodi in cui non è dovuta, a carico del datore di lavoro, retribuzione secondo norma di legge e di contratto.

 

– Dichiarazione a Verbale –

Le parti si danno atto che rientrano nei casi di cui all’ultimo comma del presente articolo; l’assenza facoltativa post-partum, i permessi e le aspettative non retribuiti anche se indennizzati da istituti assistenziali o previdenziali, la malattia e l’infortunio limitatamente ai periodi durante i quali non è posta a carico del datore di lavoro alcuna integrazione retributiva.

 

[101] Art. 75 Flessibilità dell’orario

 

Per far fronte alle variazioni dell’intensità di attività nelle strutture lavorative, l’orario normale settimanale di lavoro potrà essere calcolato con riferimento alla durata media delle prestazioni lavorative rese nel corso di sei mesi. Nel caso del superamento dell’orario normale, saranno dunque riconosciute al lavoratore le equivalenti compensazioni.

Ai lavoratori che superino l’orario normale di lavoro, fermo restando le compensazioni equivalenti di cui al comma precedente, è riconosciuto un incremento dei permessi retribuiti, nella misura seguente:

 

  1. a) in caso di superamento dell’orario di lavoro fino a 44 (quarantaquattro) ore settimanali, un incremento pari a 30 (trenta) minuti per ciascuna settimana di superamento dell’orario normale;

 

  1. b) in caso di superamento dell’orario di lavoro oltre 44 (quarantaquattro) ore settimanali e fino a 48 (quarantotto) ore settimanali, un incremento del monte ore di permessi retribuiti pari a 60 (sessanta) minuti per ciascuna settimana di superamento dell’orario settimanale contrattuale.

 

I lavoratori interessati alla flessibilità dell’orario percepiranno la retribuzione relativa all’orario settimanale contrattuale, sia nei periodi di superamento che in quelli di corrispondente riduzione dell’orario settimanale contrattuale.

Resta inteso che, per quanto riguarda il lavoro straordinario, nel caso di ricorso a regime di orario plurisettimanale, esso decorre dalla prima ora successiva all’orario definito in regime di flessibilità per ciascuna settimana.

Ai fini dell’applicazione della flessibilità dell’orario di cui al presente articolo, per anno si intende il periodo di 12 (dodici) mesi seguenti la data di avvio del programma annuale di flessibilità.

In caso di mancata fruizione dell’incremento del monte ore annuo dei permessi retribuiti, derivanti dall’applicazione del regime di flessibilità, le ore risultanti maturate saranno pagate con la maggiorazione prevista per le ore di straordinario e saranno liquidate entro e non oltre il sesto mese successivo a quello corrispondente il termine del programma annuale di flessibilità.

Le ore risultanti maturate di cui sopra, non potranno essere assorbite da altri trattamenti in materia di riduzione dell’orario, di permessi ed eventuali altre riduzioni in atto nella struttura lavorativa.

 

– Dichiarazione congiunta –

Le parti in considerazione del carattere di importanza che nel Settore assume la disciplina di cui all’art. 75 “Flessibilità dell’Orario, concordano sulla opportunità che, nell’ambito del confronto a livello di Area Professionale e/o a livello di Area Professionale Omogenea, vengano ricercate e possibilmente definite specifiche modalità di applicazione del su citato art. 75 che permettano l’istituzione della “Banca delle Ore” quale funzionale strumento in cui possano essere depositate, in tutto o in parte, anche le ore spettanti e derivanti da altre norme contrattuali, prevedendo, per la loro fruizione, una apposita regolamentazione.

Accordi territoriali e/o di studio professionale e/o aziendale attraverso le rappresentanze sindacali aziendali (RSA), se costituite, oppure con le organizzazioni sindacali firmatarie del presente CCNL, possono prevedere diverse modalità in materia di flessibilità di orario di lavoro.

 

[102] Art. 76 Lavoro notturno

 

Le parti, visto il D.Lgs. n. 66/2003, tenuto conto delle caratteristiche strutturali del Settore, hanno concordato sulla opportunità che tale materia venga disciplinata a livello di Area Professionale e/o a livello di Area Professionale Omogenea oppure dalla contrattazione di secondo livello, sulla base di quanto il su citato Decreto delega alle parti sociali.

Pertanto, nell’ambito del confronto a livello sopra richiamato, potranno essere definiti specifici accordi in materia di lavoro notturno che, fatti salvi gli obblighi inerenti ai controlli medici preventivi e periodici di cui all’art. 14 del D.Lgs. n. 66/2003, potranno disciplinare, con apposite norme, tematiche, quali:

 

Definizione di lavoro notturno – Limitazioni al lavoro notturno – Durata della prestazione – Trasferimento al lavoro diurno – Riduzione dell’orario di lavoro e Maggiorazione retributiva – Rapporti sindacali – Doveri di informazione – Misure di protezione personale e collettiva.

E’ in ogni caso vietato adibire al lavoro notturno:

 

  1. a) le donne, dalle ore 24 alle ore 6, nel periodo che intercorre tra l’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino;

 

  1. b) i minori, per un periodo di almeno 12 ore consecutive comprendente l’intervallo tra le ore 22 e le 6 o tra le ore 23 e le 7, salvo quanto previsto dall’art. 17 del D.Lgs. n. 977/1967.

Non sono inoltre tenuti al lavoro notturno:

 

  1. A) i lavoratori affetti da patologie oncologiche per i quali, ai sensi di legge, residui una ridotta capacità lavorativa;

 

  1. B) la lavoratrice madre, anche adottiva o affidataria, di un figlio di età inferiore a tre anni o, in alternativa, il lavoratore padre convivente con la stessa;

 

  1. C) la lavoratrice o il lavoratore che sia l’unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore a dodici anni;

 

  1. D) la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge 5/2/1992, n. 104 e successive modificazioni.

 

[103] TITOLO XVI – Lavoro Straordinario

 

[104] Art. 77 Norme generali del lavoro straordinario

 

Le mansioni di ciascun lavoratore devono essere svolte durante il normale orario di lavoro fissato dal presente contratto.

Ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, è facoltà del datore di lavoro richiedere prestazioni di lavoro straordinario a carattere individuale entro il limite massimo di 200 ore annue, fermo restando il carattere di eccezionalità delle stesse.

L’eventuale rifiuto del lavoratore ad effettuare prestazioni di lavoro straordinario deve essere giustificato.

Il lavoratore non può compiere lavoro straordinario ove non sia autorizzato dal datore di lavoro o da chi ne fa le veci.

 

[105] Art. 78 Maggiorazione del lavoro straordinario

 

Le ore di lavoro straordinario, intendendosi come tali quelle eccedenti l’orario normale di lavoro previsto dal presente contratto, verranno retribuite con la quota oraria della normale retribuzione di cui al successivo Titolo XXVIII (Trattamento Economico) e di eventuali super – minimi con le seguenti maggiorazioni da calcolare sulla quota oraria della normale retribuzione.

 

– 15% (quindici per cento) per le ore di lavoro eccedenti gli orari di lavoro settimanali di cui al precedente art. 74 lettere A) e B) e le otto ore giornaliere di cui alla lettera A) dello stesso articolo.

 

– 30% (trenta per cento) per le ore di lavoro straordinario prestate nei giorni festivi.

 

– 30% (trenta per cento) per le ore di lavoro prestate la notte, intendendosi per tali quelle effettuate dalle ore 22 alle ore 6 del mattino, sempre che non si tratti di turni regolari di servizio e/o di orario di lavoro prestato con le modalità di cui all’art. 76.

 

– 50% (cinquanta per cento) nel caso di lavoro straordinario notturno festivo.

 

La liquidazione del lavoro straordinario dovrà essere effettuata entro e non oltre il mese successivo a quello in cui il lavoro è stato prestato.

 

[106] TITOLO XVII – Riposo settimanale e festività

 

[107] Art. 79 Riposo settimanale

 

Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale nei modi previsti dalle vigenti disposizioni di legge, alle quali il presente contratto fa esplicito riferimento.

 

[108] Art. 80 Festività

 

Le festività che dovranno essere retribuite sono quelle sotto indicate:

 

Festività Nazionali

 

  1. 25 Aprile – Ricorrenza della Liberazione

 

  1. 1° Maggio – Festa dei lavoratori

 

  1. 2 Giugno – Festa della Repubblica

 

Festività infrasettimanali

 

  1. Il 1° giorno dell’anno

 

  1. Il 6 Gennaio – l’Epifania

 

  1. Il giorno del Lunedì di Pasqua

 

  1. Il 15 Agosto – festa dell’Assunzione

 

  1. Il 1° Novembre – Ognissanti

 

  1. L’8 Dicembre – Immacolata Concezione

 

  1. Il 25 Dicembre – Natale

 

  1. Il 26 Dicembre – S. Stefano

 

  1. La solennità del Patrono del luogo ove si svolge il lavoro

 

  1. In relazione alla norma di cui al primo comma del presente articolo nessuna riduzione o trattenuta sarà operata sulla normale retribuzione ai lavoratori in conseguenza della mancata prestazione di lavoro nei giorni sopra indicati.

 

  1. Nulla è dovuto ad alcun titolo al prestatore d’opera – qualunque sia la misura e il sistema di retribuzione – nel caso che la festività ricorra in un periodo di sospensione della retribuzione e dal servizio in conseguenza di provvedimenti disciplinari o di assenza ingiustificata e comunque derivante da ogni altra causa imputabile al lavoratore stesso.

 

  1. In caso di coincidenza di una delle festività sopra elencate con una domenica o altra festività, in aggiunta alla normale retribuzione sarà corrisposta ai lavoratori un ulteriore importo pari alla retribuzione giornaliera comprensiva di ogni elemento accessorio.

 

  1. Per la festività civile del 4 Novembre la cui celebrazione è stata spostata alla prima domenica del mese, ai sensi dell’art. 1, secondo comma, della Legge 5/3/1977, n. 54, il lavoratore beneficerà del trattamento previsto al comma precedente.
  2. Le ore di lavoro, a qualsiasi titolo richieste, prestate nei giorni festivi indicati nel presente articolo, dovranno essere compensate come lavoro straordinario festivo nella misura e con le modalità previste agli artt. 77 e 78 del precedente Titolo XVI del presente contratto.

 

  1. Le ore di lavoro prestate nei giorni di riposo settimanale danno diritto ai lavoratori di godere il riposo compensativo nel giorno successivo, avuto riguardo alle disposizioni di legge in materia, e quindi per tali ore sarà corrisposta la relativa sola maggiorazione.

 

[109] Art. 81 – Festività abolite

 

Il trattamento previsto dal presente articolo si riferisce ai giorni di festività infrasettimanali abolite dal

combinato disposto della Legge 5/3/1977, n. 54, e del DPR 28/12/1985, n. 792, e cioè:

 

  1. 19 Marzo S. Giuseppe

 

  1. Il giorno dell’Ascensione

 

  1. Il giorno del Corpus Domini

 

  1. Il 29 Giugno SS. Pietro e Paolo

 

In coerenza con quanto previsto all’articolo 74 lettere A) e B), i lavoratori potranno richiedere, in aggiunta a quelli previsti dal presente contratto, altrettanti giorni di ferie e/o permessi retribuiti, della durata di 8 (otto) ore o inferiori, da fruire in periodi da concordare con il datore di lavoro.

In alternativa al lavoratore che non usufruirà dei suddetti permessi dovrà essere corrisposta, in aggiunta alla normale retribuzione mensile, un importo pari alla retribuzione normale giornaliera comprensiva di ogni elemento accessorio.

Nel caso in cui le suddette festività abolite coincidano con la domenica, ai lavoratori spetterà lo stesso trattamento di cui al precedente articolo 80 lettera C) La normativa del presente articolo si applica anche nei confronti di quei lavoratori che in occasione delle predette ex festività abolite fossero in assenza retribuita per uno o più casi previsti dal presente contratto (ad esempio:ferie; congedo matrimoniale; malattia ecc.), fermo restando che in ogni caso i lavoratori non potranno comunque percepire un trattamento globalmente superiore a quello che avrebbero percepito in occasione delle altre festività di cui al precedente articolo 80.

 

[110] TITOLO XVIII – Ferie

 

[111] Art. 82 – Misura del periodo di ferie

 

  1. A decorrere dall’1/7/1992 il personale di cui al presente contratto avrà diritto ad un periodo di ferie annue nella misura di 26 (ventisei) giorni lavorativi, comprensivi delle giornate di sabato se l’orario è distribuito su 6 (sei) giorni. In caso di regime di “settimana corta”, dal lunedì al venerdì, il periodo di ferie annuali è pari a 22 (ventidue) giorni lavorativi.

 

  1. Il decorso delle ferie resta interrotto nel caso di sopravvenienza, durante il periodo stesso, di malattia regolarmente denunciata e riconosciuta dalle strutture sanitarie pubbliche competenti per territorio.

 

[112] Art. 83 Determinazione del periodo di ferie

 

  1. E’ facoltà del datore di lavoro stabilire il periodo delle ferie di norma da maggio a ottobre, in funzione delle esigenze della struttura lavorativa e sentiti i lavoratori, e secondo i principi del D.Lgs. 66/2003 in materia.

 

[113] Art. 84 Normativa retribuzione ferie – normativa per cessazione di rapporto – irrinunciabilità – richiamo lavoratore in ferie

 

  1. Durante il periodo di ferie decorre a favore del lavoratore la normale retribuzione di fatto.

 

  1. In caso di licenziamento o di dimissioni, spetteranno al lavoratore tanti dodicesimi del periodo di ferie al quale ha diritto quanti sono i mesi di effettivo servizio prestato per l’anno di competenza, così come previsto dall’art. 120.

 

  1. Le ferie non possono essere concesse durante il periodo di preavviso di licenziamento.

 

  1. Le ferie sono irrinunciabili, e pertanto nessuna indennità è dovuta al lavoratore che spontaneamente si presenti in servizio durante il turno di ferie assegnatogli.

 

  1. Per ragioni di servizio il datore di lavoro potrà richiamare il lavoratore prima del termine del periodo di ferie, fermo restando il diritto del lavoratore a completare detto periodo in epoca successiva, e il diritto al rimborso delle spese necessarie sia per l’anticipato rientro, sia per tornare eventualmente al luogo dal quale il dipendente sia stato richiamato.

 

[114] TITOLO XIX – Permessi – Congedi – Aspettative – Assenze

 

[115] Art. 85 Permessi e congedi retribuiti

 

Fatta salva la normativa che in materia di permessi retribuiti è prevista al precedente art. 74, sono concessi a tutti i dipendenti del Settore permessi e/o congedi familiari retribuiti nelle misure e per le motivazioni sotto indicate:

 

  1. Giorni 15 (quindici) di calendario per contrarre matrimonio, con decorrenza dal terzo giorno antecedente la celebrazione del matrimonio stesso.

 

  1. Giorni 3 (tre) lavorativi per natalità e lutti famigliari fino al terzo grado di parentela. In tali casi il godimento dovrà avvenire entro 7 (sette) giorni dall’evento.

 

Ai fini del riconoscimento dei diritti su esposti il lavoratore ha l’obbligo di esibire al datore di lavoro regolare documentazione.

Durante tali periodi il lavoratore è considerato ad ogni effetto in attività di servizio, conservando il diritto alla retribuzione normalmente percepita.

 

[116] Art. 86 Congedi per eventi e cause familiari retribuiti

 

La lavoratrice e il lavoratore, in conformità con la Legge 53/2000, nel caso di grave infermità documentata, del coniuge o di un parente entro il secondo grado o del convivente, purché la convivenza risulti da certificazione anagrafica, potranno usufruire:

 

  1. Giorni 3 (tre) lavorativi all’anno;

 

  1. In alternativa ai 3 (tre) giorni, potranno concordare con il datore di lavoro, modalità di orario diverse, anche per periodi superiori a 3 (tre) giorni. Lo svolgimento della prestazione dovrà comunque comportare una riduzione di orario complessivamente non inferiore ai giorni di permesso che vengono sostituiti.

La richiesta dovrà essere fatta con lettera scritta indicando: l’evento che dà titolo al congedo e i giorni in cui si intende usufruirne, fermo restando che il godimento dovrà avvenire entro 7 (sette) giorni dalla data dell’evento o dell’accertamento dell’insorgenza della grave infermità o necessità.

Nell’ipotesi di fruizione dei congedi di cui al punto b), l’accordo dovrà essere formulato con lettera sottoscritta dalle parti e dovrà indicare: i giorni di congedo (3 o più di 3) e le modalità di espletamento dell’attività lavorativa.

I congedi di cui al presente articolo sono cumulabili con i congedi previsti agli altri articoli del presente contratto.

 

Art. 87 Permessi per handicap (Benefici ai genitori di figli handicappati minorenni)

 

La lavoratrice madre o, in alternativa, il lavoratore padre, anche adottivi, di minore con handicap, in situazione di gravità accertata, possono usufruire delle agevolazioni previste dall’art. 33, della Legge 5/2/1992, n. 104 e dell’art. 2, della Legge 27/10/1993, n. 423 e cioè:

 

  1. Prolungamento del periodo di astensione facoltativa fino a tre anni, con diritto all’indennità economica del 30% (trenta per cento) della retribuzione a carico dell’INPS; il periodo di prolungamento potrà essere richiesto anche se non si è beneficiato dell’intero periodo di astensione facoltativa entro gli otto (otto) anni di età del bambino, secondo le condizioni di legge.

 

  1. In alternativa alla lettera a), 2 (due) ore di permesso giornaliero retribuito fino a 3 (tre) anni di età del bambino, indennizzate a carico dell’INPS; Se l’orario di lavoro è inferiore a 6 (Sei) ore, le ore saranno ridotte a una.

 

  1. Dopo il terzo anno e fino al 18° anno di età del bambino, tre giorni di permesso ogni mese o in alternativa ad una riduzione di orario mensile corrispondente, indennizzati a carico dell’INPS. Questo beneficio può essere ripartito tra i genitori, anche con assenze contestuali dal rispettivo orario di lavoro e può essere utilizzato da un genitore anche quando l’altro si trova in astensione facoltativa.

Le agevolazioni di cui ai punti a), b) e c), sono fruibili a condizioni che il bambino o la persona con handicap non sia ricoverata a tempo pieno presso istituti specializzati e possono essere fruite anche quando l’altro genitore non ne ha diritto (casalinga/o, disoccupata/o, lavoratore autonomo/a, lavoratrice/ore, addetto ai servizi domestici, lavorante a domicilio).

Le presenti disposizioni si applicano anche a colui che assiste una persona con handicap in situazione di gravità, parente o affine entro il secondo ovvero terzo grado nei limiti previsti dall’art. 33, L. 104/1992.

I genitori di figli maggiorenni e familiari di persona handicappata possono fruire dei congedi giornalieri mensili di cui al punto c) del presente articolo, a condizione che l’assistenza sia continuativa ed esclusiva.

I genitori di figli maggiorenni e famigliari di persone handicappate possono fruire dei congedi giornalieri mensili a condizione che l’assistenza sia continuativa ed esclusiva e non debbono essere presenti nella famiglia altri soggetti che siano in grado di assistere la persona handicappata.

Il genitore, parente o affine entro il secondo ovvero terzo grado di persona portatrice di handicap, ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina e non può essere trasferito senza il proprio consenso, qualora provveda all’assistenza del disabile secondo le previsioni contenute nell’art. 33, L. n. 104/1992.

Le disposizioni di cui ai commi precedenti si applicano anche agli affidatari di persone portatrici di handicap in situazioni di gravità.

La persona maggiorenne con handicap in situazione di gravità documentata può usufruire alternativamente dei congedi a giorni o ad ore ,di cui alla lettera c). Il tipo di congedo può variare da un mese all’altro previa modifica della domanda precedentemente avanzata.

Per esigenze improvvise, non prevedibili e documentate, può essere consentita la variazione tra congedi giornalieri ad orari e viceversa, anche nell’ambito di ciascun mese, fermo restando che il monte ore giornaliero mensile non può eccedere i 3 (tre) giorni di congedo.

Per tutte le agevolazioni previste nel presente articolo si fa espresso riferimento alle condizioni ed alle modalità di cui alla legislazione in vigore.

 

[117] Art. 88 Permessi per donatori di sangue

 

Per i lavoratori che cedono il loro sangue gratuitamente per trasfusioni dirette o indirette o per l’elaborazione dei derivati del sangue ad uso terapeutico hanno diritto ad un riposo di 24 (ventiquattro) ore decorrente dal momento in cui si sono assentati dal lavoro (art. 1, L. n. 584/1967, artt. 1 e 3, DM 8/4/1968) ed alla corresponsione per la giornata del salasso, della normale retribuzione.

Ai fini del riconoscimento di tale diritto resta inteso l’obbligo del lavoratore di esibire al datore di lavoro la regolare documentazione.

 

[118] Art. 89 Aspettative per tossicodipendenza e dipendenza da alcool

 

I lavoratori di cui viene accertato lo stato di tossicodipendenza o dipendenza da alcool, i quali intendono accedere ai programmi terapeutici e di riabilitazione presso i servizi sanitari delle ASL o di altre strutture terapeutiche – riabilitative e socio – assistenziali, se assunti a tempo indeterminato hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro per il tempo in cui la sospensione delle prestazioni lavorative è dovuta all’esecuzione del trattamento riabilitativo e, comunque, per un periodo non superiore a 3 (tre) anni.

Tale periodo è considerato di aspettativa non retribuita.

I familiari di un tossicodipendente o dipendente da alcool possono essere posti, a domanda, in aspettativa non retribuita per concorrere al programma terapeutico, e socio – riabilitativo del tossicodipendente qualora il servizio per le tossicodipendenze o dipendenza da alcool ne attesti la necessità per un periodo massimo di 3 (tre) mesi non frazionabili e non ripetibile.

Il periodo di aspettativa non retribuita previsto al comma precedente potrà essere frazionato esclusivamente nel caso in cui l’autorità sanitaria competente (SERT) ne certifichi la necessità.

Le relative domande devono essere presentate al datore di lavoro, in forma scritta, dall’interessato, corredate da idonea documentazione redatta dai servizi sanitari o dalle altre strutture sopra indicate.

 

[119] Art. 90 Congedi familiari non retribuiti

 

In ottemperanza a quanto disciplinato in materia dalla Legge n. 53, dell’8/3/2000, il datore di lavoro concederà al lavoratore un periodo di congedo, continuativo o frazionato, comunque non superiore a 2 (due) anni, in presenza di gravi e documentati motivi famigliari qui sotto indicati:

 

Necessità familiari derivanti dal decesso di una delle persone:

 

Il coniuge; uno dei genitori; i figli legittimi o legittimati o naturali o adottivi; e, in loro mancanza, i discendenti prossimi, anche naturali; i generi e le nuore; il suocero e la suocera; i fratelli e le sorelle germani o unilaterali, con precedenza dei germani sugli unilaterali.

Situazioni che comportano un impegno particolare del dipendente o della propria famiglia nella cura o nella assistenza delle persone indicate al comma precedente.

Situazioni di grave disagio personale, ad esclusione della malattia, nella quali incorra il dipendente medesimo.

Situazioni, riferite ai soggetti di cui al presente comma ad esclusione del richiedente, derivanti da una delle seguenti patologie:

 

Patologie acute o croniche che determinano temporanea o permanente riduzione o perdita dell’autonomia personale, ivi incluse le affezioni croniche di natura congenita, neoplastica, infettiva, dismetabolica, post-traumatica neurologica, neuromuscolare, psichiatrica, derivanti da dipendenze, a carattere evolutivo o soggette a riacutizzazioni periodiche.

 

– Patologie acute o croniche che richiedono assistenza continuativa o frequenti monitoraggi clinici, ematochimici e strumentali.

 

– Patologie acute o croniche che richiedono la partecipazione attiva del famigliare nel trattamento sanitario.

 

– Patologie dell’infanzia e dell’età evolutiva aventi le caratteristiche per le quali il programma terapeutico richiede il coinvolgimento dei genitori o del soggetto che esercita la podestà.

I

l lavoratore dovrà formulare la richiesta per iscritto e, salvo casi oggettivamente urgenti e indifferibili, con un preavviso di almeno 30 (Trenta) giorni di calendario.

Nella lettera dovranno essere indicati: il motivo per il quale si richiede tale periodo, la durata del congedo con le rispettive date di decorrenza e scadenza, con allegata idonea documentazione comprovante il motivo dell’evento.

Il periodo dovrà comunque essere rapportato alle reali esigenze di assenza pertanto, qualora queste dovessero terminare, automaticamente decadrà il restante periodo di congedo e il lavoratore dovrà riprendere servizio entro e non oltre 7 (Sette) giorni dalla data di cessazione della motivazione.

Il lavoratore, durante l’intero periodo di congedo, non potrà svolgere altra attività lavorativa e manterrà il diritto alla conservazione del posto di lavoro; resta esclusa la maturazione della retribuzione, di tutti gli istituti contrattuali e di legge, ivi compresa l’anzianità di servizio.

Il congedo non sarà considerato utile ai fini previdenziali; il lavoratore potrà però procedere al riscatto, ovvero al versamento dei relativi contributi, calcolati secondo i criteri della prosecuzione volontaria. Il datore di lavoro, entro 20 (Venti) giorni dalla data della richiesta dovrà dare risposta affermativa al lavoratore; solo in caso di coincidenza di scadenze non prorogabili dell’attività della struttura lavorativa con l’impossibilità di sostituire con immediatezza il lavoratore, il datore di lavoro potrà differire la data di inizio del congedo prorogandola di 15 (Quindici) giorni di calendario.

 

[120] Art. 91 Giustificazione delle assenze

 

Salvo i casi di legittimo impedimento, il lavoratore ha l’obbligo di dare immediata notizia della propria assenza al datore di lavoro o a chi ne fa le veci; in caso di mancata giustificazione, trascorso un giorno dall’inizio dell’assenza, l’assenza stessa sarà considerata ingiustificata.

Nel caso di assenze non giustificate sarà operata la trattenuta di tante quote giornaliere della retribuzione di cui al Titolo XXVIII (Trattamento Economico), quante sono le giornate di assenza, fatta salva l’applicazione della sanzione prevista al successivo Titolo XXXI (Norme Disciplinari).

 

[121] Art. 92 Diritto allo studio

 

1) Lavoratori studenti – Diritto allo studio

 

Ai fine di contribuire al miglioramento culturale e professionale del lavoratori del settore, i datori di lavoro concederanno ai lavoratori non in prova, che intendano frequentare corsi di studio diversi dalla formazione e dall’aggiornamento professionale (in scuole di istruzione dell’obbligo e superiori statali, parificate o legalmente riconosciute o comunque abilitate a rilascio di titoli, legali di studio, nonché corsi regolari di studio per il conseguimento del diploma di scuola secondaria superiore, di laurea, ai laurea specialistica, di diplomi di specializzazione universitari e master universitari, nonché dottorati di ricerca), i seguenti benefici:

 

  1. concordare un orarlo di lavoro, compatibilmente con le esigenze della struttura lavorativa, che agevoli la frequenza ai corsi nonché alla preparazione agli esami;

 

  1. considerare la prestazione di lavoro straordinario non obbligatoria,

 

  1. considerare come permessi retribuiti i giorni delle prove di esame e i due giorni lavorativi precedenti la sessione di esami:

 

  1. concedere permessi retribuiti nella misura massima individuale pari a 40 (quaranta) ore annue

 

Nel caso di esami universitari che si articolino su più prove in giorni diversi, il diritto ai permessi per giorni precedenti resta fissato net numero di due. Non competono permessi retribuiti per gli esami universitari sostenuti per più di due volte nello stesso anno accademico:

 

  1. II numero massimo di lavoratori che possono usufruire di permessi di studio non può superare 1 dipendente per volta.

 

Ebipro interverrà fino a concorrenza di risorse come stabilito dall’allegato C con un contributo a favore del datore di lavoro pari al 50% della retribuzione derivante dalla concessione del permesso di cui alla lettera d) qualora lo stesso sia in regola con i versamenti alla bilateralità di settore da almeno 6 mesi.

 

2) Congedi per la formazione

 

Si applicano gli artt. 5 e 6 della legge n. 53 del 2000. Per usufruire dei congedi, i lavoratori interessati dovranno farne domanda al datore di lavoro con 30 (trenta) giorni di anticipo. Nella richiesta dovrà essere indicato il periodo (con le date di decorrenza e scadenza), con allegata documentazione idonea a comprovare le caratteristiche del corsi da frequentare. Il datore di lavoro entro 20 (venti) giorni dalla data della richiesta darà conferma dell’accoglimento della richiesta stessa.

 

I lavoratori che possono assentarsi contemporaneamente per tutti i congedi previsti e richiamati dal presente articolo non possono superare II 10% degli addetti occupali nella struttura lavorativa, con un minimo di una unità.

Per l’eventuale sostituzione di lavoratori in congedo, derivante dall’applicazione del presente articolo, valgono le norme previste al Titolo XI (Contraili a tempo determinato) art. 52 del presente CCNL.

 

3) Congedi per la Educazione Continua in Medicina (E.C.M.)

 

Allo scopo GÌ realizzare l’aggiornamento ed il miglioramento delle professionalità, le parti concordano nella necessità di agevolare la partecipazione dei lavoratori agli eventi formativi finalizzati agli obbiettivi stabiliti dalla “Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province Autonome”, validi ai fini dell’acquisizione certificata del crediti formativi e riconosciuti come crediti formativi in ambito Nazionale ed Europeo.

Per quante riguarda le ore di congedo retribuito, queste saranno riconosciute nella misura massima individuale pari a 40 (quaranta) ore annue

 

[122] TITOLO XX – Tutela della maternità e della paternità

 

[123] Art. 93 Normativa

 

  1. La lavoratrice è tenuta a presentare il certificato di gravidanza, rilasciato in tre copie, due delle quali dovranno essere prodotte a cura della lavoratrice rispettivamente al datore di lavoro e all’Istituto assicuratore.

Nel certificato medico di gravidanza devono essere riportate:

 

  1. le generalità della lavoratrice

 

  1. l’indicazione del datore di lavoro e della sede dove l’interessata presta il proprio lavoro, delle mansioni

alle quali è addetta;

 

  1. il mese di gestazione alla data della visita;

 

  1. la data presunta del parto;

 

Gli elementi di cui alle lettere a) e b) sono inseriti nel certificato sulla base delle dichiarazioni della lavoratrice, che ne risponde della veridicità,

Al rilascio del certificato medico suddetto sono abilitati gli ufficiali sanitari, i medici condotti, i medici dell’INPS e i medici del servizio sanitario nazionale, tuttavia, qualora i certificati siano redatti da medici diversi da quelli di cui sopra il datore di lavoro o l’INPS possono accettarli ugualmente o richiedere la regolarizzazione alla lavoratrice.

Il datore di lavoro è tenuto a rilasciare alla lavoratrice la ricevuta dei certificati e di ogni altra documentazione prodotta dalla lavoratrice stessa.

Il datore di lavoro è altresì tenuto a conservare le predette certificazioni a disposizione della Direzione Provinciale del Lavoro e dell’INPS per tutto il periodo in cui la lavoratrice è soggetta alla tutela della legge.

 

  1. La lavoratrice è tenuta a presentare, entro 30 (trenta) giorni, il certificato attestante la data del parto.

 

  1. Le disposizioni di cui al punto 2) valgono anche per il padre adottivo o affidatario nel caso in cui la moglie, in accordo con lui, vi abbia rinunciato;

 

3 bis. Il padre lavoratore dipendente, entro i 5 (cinque) mesi dalla nascita del figlio, ha l’obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di 1 (un) giorno. Tale congedo obbligatorio di 1 (un giorno) è fruibile dal padre anche durante il congedo di maternità della madre lavoratrice, in aggiunta ad esso. Il giorno di congedo obbligatorio è riconosciuto anche al padre che fruisce del congedo di paternità ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. n. 151 del 2001, ossia in caso di morte o di grave infermità della madre ovvero di abbandono, nonché in caso di affidamento esclusivo al padre.

 

3 ter. Il padre lavoratore dipendente, entro i 5 (cinque) mesi dalla nascita del figlio, può astenersi per un ulteriore periodo di 1 (uno) o 2 (due) giorni, anche continuativi, previo accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest’ultima.

 

3 quater. In relazione ai congedi di cui ai precedenti commi 3 bis e 3 ter il padre comunica in forma scritta al datore di lavoro i giorni in cui intende fruirne, con un anticipo non minore di quindici giorni, ove possibile in relazione all’evento nascita, sulla base della data presunta del parto. La forma scritta della comunicazione può essere sostituita dall’utilizzo, ove presente, del sistema informativo aziendale per la richiesta e la gestione delle assenze. Il datore di lavoro comunica all’INPS le giornate di congedo fruite, attraverso i canali telematici messi a disposizione dall’Istituto medesimo.

Nel caso di congedo facoltativo, il padre lavoratore allega alla richiesta una dichiarazione della madre di non fruizione del congedo di maternità a lei spettante per un numero di giorni equivalente a quello fruito dal padre, con conseguente riduzione del congedo medesimo. La predetta documentazione dovrà essere trasmessa anche al datore di lavoro della madre.

I congedi di cui di cui ai precedenti commi 3 bis e 3 ter non possono essere frazionati ad ore.

 

  1. Il coniuge che voglia avvalersi, in alternativa alla moglie lavoratrice, del diritto a fruire della astensione dal lavoro durante i primi tre mesi successivi all’effettivo ingresso del bambino nella famiglia affidataria, è tenuto a darne comunicazione al datore di lavoro ed all’INPS inoltrando:

 

  1. a) domanda corredata da dichiarazione del datore di lavoro della moglie lavoratrice da cui risulti l’avvenuta rinuncia della moglie stessa ad avvalersi del diritto di astensione dal lavoro, dichiarazione da presentare anche al datore di lavoro dello stesso coniuge affidatario;

 

  1. b) copia del provvedimento di affidamento, ovvero di adozione;

 

  1. c) copia del documento rilasciato dall’autorità competente, attestante la data dell’effettivo ingresso del bambino nella famiglia affidataria ovvero adottiva.

 

  1. E’ vietato adibire le donne al lavoro notturno, dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino.

 

  1. Le lavoratrici gestanti hanno diritto a permessi retribuiti per l’effettuazione di esami prenatali, accertamenti clinici o visite mediche specialistiche, nel caso in cui questi debbono essere eseguiti durante l’orario di lavoro. Per la fruizione di detti permessi la lavoratrice deve presentare al datore di lavoro apposita domanda e consegnare successivamente, la relativa documentazione giustificativa attestante la data e l’orario di effettuazione degli esami.

 

  1. Le dimissioni volontarie della lavoratrice presentate nel periodo in cui opera il divieto di licenziamento e fino a al compimento del terzo anno di età da parte del bambino, devono essere comunicate dalla lavoratrice stessa anche alla Direzione Territoriale del Lavoro, che le convalida. A tale convalida è condizionata la risoluzione del rapporto di lavoro. In tale caso la lavoratrice ha diritto al TFR e ad una indennità pari a quella spettante in caso di preavviso secondo le modalità previste al Titolo XXX (Risoluzione del rapporto di lavoro) del presente contratto, indipendentemente dal motivo delle dimissioni.

Tale diritto spetta anche alla lavoratrice/lavoratore adottivi o affidatari, qualora le dimissioni siano state rassegnate entro un anno dall’effettivo ingresso del bambino nella famiglia adottiva o affidataria. (Corte Costituzionale sentenza n. 332/1988).

 

7bis. Nel caso di cui al comma precedente, qualora la lavoratrice ometta di richiedere la convalida amministrativa, e sia stata a questa diffidata dal datore di lavoro con atto scritto, con espresso avvertimento in tal senso, il rapporto si intende risolto per mutuo consenso decorsi 60 giorni dalla diffida.

 

8.La lavoratrice che intende avvalersi del diritto all’astensione facoltativa deve darne comunicazione al datore di lavoro precisando il periodo in cui intende assentarsi.

 

9.Per le festività cadenti nel periodo di assenza obbligatoria per gravidanza e puerperio, la lavoratrice ha diritto ad una indennità integrativa, da corrispondersi a carico del datore di lavoro, in modo da raggiungere complessivamente il 100% (cento per cento) della retribuzione giornaliera, comprensiva degli eventuali superminimi, così come previsto dal presente contratto.

 

10.Per quanto non previsto dal presente contratto in materia di gravidanza e puerperio, valgono le norme di legge e i relativi regolamenti vigenti.

 

[124] Art. 94 Adozione e/o affidamento

 

I genitori adottivi o affidatari, o in affidamento preadottivo, hanno diritto di avvalersi delle disposizioni previste dalla legge sulla maternità e dalla legge sui congedi parentali, con le particolari norme espressamente sotto riportate:

 

  1. A) Congedo di maternità (ex Astensione Obbligatoria)

 

Potranno usufruire della astensione obbligatoria e del relativo trattamento economico così come previsto dal D.Lgs. 151/2001.

 

  1. B) Congedo obbligatorio di paternità

 

Entro 5 (cinque) mesi dall’ingresso del minore in famiglia il padre ha diritto ad usufruire congedo obbligatorio

di paternità alle medesime condizioni e con le stesse modalità previste per i genitori naturali.

 

  1. C) Congedo parentale (ex Astensione Facoltativa)

 

Entro 8 (otto) anni dall’ingresso del minore in famiglia e comunque non oltre il raggiungimento della maggiore età del bambino, hanno diritto ad usufruire della astensione facoltativa alle medesime condizioni e con le stesse modalità previste per i genitori naturali.

Per il trattamento economico e normativo trovano applicazione le disposizioni del D.Lgs. n. 151/2001 in materia di adozione nazionale e internazionale.

 

  1. D) Riposi orari e malattia del bambino

 

Trovano applicazione le disposizioni del D.Lgs. n. 151/2001 in materia di adozione nazionale e internazionale.

 

[125] Art. 95 Diritto alla conservazione del posto e divieto di licenziamento

 

1) La lavoratrice ha diritto alla conservazione del posto per tutto il periodo di gestazione attestato da regolare certificato medico, e fino al compimento di un anno di età del bambino, salvo le eccezioni previste dalla legge (esito negativo della prova, licenziamento per giusta causa, cessazione dell’attività dello studio o dell’impresa, ultimazione della prestazione per la quale la lavoratrice era stata assunta o cessazione del rapporto di lavoro per scadenza del termine previsto dal contratto).

Tale diritto spetta anche alla lavoratrice/lavoratore adottivi o affidatari.

 

2) Il divieto di licenziamento opera in connessione con lo stato oggettivo di gravidanza e puerperio e la lavoratrice licenziata nel corso del periodo in cui opera il divieto, ha diritto di ottenere il ripristino del rapporto di lavoro mediante presentazione entro novanta giorni dal licenziamento, di idonea certificazione dalla quale risulti l’esistenza all’epoca del licenziamento, delle condizioni che lo vietavano.

 

[126] Art. 96 Astensione dal lavoro e permessi per assistenza al bambino

 

Durante e dopo lo stato di gravidanza e puerperio la lavoratrice/lavoratore ha diritto di astenersi dal lavoro per le causali, per le durate e per i periodi sotto elencati, riportati, unitamente ai rispettivi trattamenti retributivi e previdenziali, nelle specifiche tabelle:

 

CONGEDO DI MATERNITA’ (EX ASTENSIONE OBBLIGATORIA)

 

Genitore Durata Periodo Godimento Retribuzione Previdenza
Madre 5 mesi più

eventuali altri

periodi che

siano

autorizzati

dalla

Direzione

Provinciale

del Lavoro.

– Prima della data

presunta del parto: 2

o 1 mese (NOTA 1)

– Dopo il parto (la

nascita del bimbo):

3 o 4 mesi (NOTA 1),

più periodo non goduto

prima del parto quando

questo è prematuro;

– a seguito della

sentenza n. 116/2011

della Corte Costituzionale

e del msg. INPS

n. 14448/2011 per un

periodo flessibile

nell’ipotesi di parto

prematuro con

conseguente ricovero

del neonato in struttura

ospedaliera, dove la

lavoratrice madre ha

la possibilità di fruire

del congedo di

maternità

spettante dopo il

parto (ex art. 16,

lett. c e d,

D.Lgs. 151/2001)

Dalla data di ingresso

del neonato nella

casa familiare

(coincidente con

la data delle

dimissioni del

neonato

stesso)

Indennità economica

pari all’80% della

retribuzione spettante,

posta a carico

dell’INPS dall’art. 74

della Legge 23/12/1978,

n. 833, secondo le

modalità stabilite, e

anticipata dal datore di

lavoro ai sensi dell’art. 1

della Legge 29/2/1980,

n.33. L’importo anticipato

dal datore di lavoro è

posto a conguaglio con i

contributi dovuti all’INPS,

secondo le modalità di cui

agli artt. 1 e 2 della

Legge 28/2/1980, n. 33.

I periodi di astensione

obbligatoria devono

essere computati

nell’anzianità di

servizio a tutti gli effetti

contrattualmente

previsti, compresi quelli

relativi alle mensilità

supplementari e ferie.

Nessuna indennità

Integrativa è dovuta

dal datore di lavoro

per tutto il periodo

di assenza per

gravidanza e puerperio,

fatto salvo quanto

previsto ai punti

7) e 9) del

precedente art. 120.

Copertura al 100%
Padre (NOTA2) Fino a 3 mesi

(4 mesi se la

madre usufruisce

della maternità

flessibile)

Dopo la nascita del bimbo Indennità economica pari

all’80% della retribuzione

spettante, con le stesse

modalità sopra previste

per la madre.

Copertura al 100%

 

– Nota 1 –

La lavoratrice può scegliere, nell’ambito dei 5 (cinque) mesi di astensione obbligatoria, se andare in gravidanza 1 (uno) o 2 (due) mesi prima della data presunta del parto.

Nel caso di scelta di 1 mese, usufruirà di 4 (quattro) mesi di astensione obbligatoria per puerperio.

Nel caso di scelta di 2 (due) mesi usufruirà di 3 (tre) mesi di astensione obbligatoria per puerperio.

Quando il parto è prematuro, i giorni di astensione non goduti vanno aggiunti al periodo di astensione dopo il parto.

 

– Nota 2 –

L’astensione spetta al padre in questi casi: morte della madre, grave infermità della madre, abbandono, affidamento esclusivo al padre.

 

CONGEDO OBBLIGATORIO DI PATERNITA’

 

Genitore Durata Periodo Godimento Retribuzione Previdenza
PADRE 1 giorno – Entro i 5 mesi

dalla nascita

del bimbo

Indennità

economica pari

al 100% della

retribuzione

spettante, posta

a carico dell’INPS

L’importo

anticipato dal

datore di lavoro è

posto a conguaglio

con i contributi

dovuti all’INPS,

secondo le modalità

di cui agli artt. 1 e 2

della Legge 28/2/1980,

n. 33.

I periodi di astensione

obbligatoria devono

essere computati

nell’anzianità di

servizio a tutti

gli effetti

contrattualmente

previsti, compresi

quelli relativi alle

mensilità

supplementari

e ferie.

Copertura al 100%

 

CONGEDO FACOLTATIVO DI PATERNITA’

 

Genitore Durata Periodo Godimento Retribuzione Previdenza
PADRE 1 o 2 giorni anche

continuativi, previo

accordo con la

madre e in sua

sostituzione in

relazione al

periodo di

astensione

obbligatoria

spettante a

quest’ultima.

– Entro i 5 mesi dalla

nascita del bimbo

Indennità economica pari al 100%

della retribuzione spettante, posta

a carico dell’INPS

L’importo anticipato dal datore di

lavoro è posto a conguaglio con i

contributi dovuti all’INPS, secondo

le modalità di cui agli artt. 1 e 2

della Legge 28/2/1980, n. 33.

I periodi di astensione facoltativa

devono essere computati

nell’anzianità di servizio esclusi

gli effetti relativi alle mensilità

supplementari e ferie.

Copertura al 100%

 

CONGEDO PARENTALE (EX ASTENSIONE FACOLTATIVA)

 

Genitore Durata Periodo Godimento Retribuzione Previdenza
Madre 6 mesi

(NOTA 3)

continuativi

o frazionati

Nei primi 8 anni di

vita del bambino

Indennità economica

pari al 30% della

retribuzione spettante,

per un periodo massimo

di 6 mesi quando goduti

fino al terzo anno di età

del bambino. Per i

periodi successivi, la

stessa prestazione spetta

se risulta soddisfatta la

condizione di reddito

richiesta.

(NOTA 4).

Per l’erogazione

dell’importo e

l’anticipazione dello

stesso, valgono le stesse

leggi e le stesse modalità

previste per l’astensione

obbligatoria. Il periodo di

astensione facoltativa è

computato nell’anzianità

di servizio, esclusi gli

effetti relativi alle ferie e

alle mensilità

supplementari.

Copertura al 100%

per i mesi goduti

fino al terzo anno di

età del bambino.

Per i periodi

successivi copertura

commisurata al 200%

dell’assegno sociale,

con possibilità

d’integrazione da

parte dell’interessato.

Padre 6 mesi

(NOTA 3)

Nei primi 8 anni di vita

del bambino

Documentazione da

Presentare

Una dichiarazione da

cui risulti la rinuncia

dell’altro genitore ad

avvalersi della

astensione facoltativa

entro 10 giorni dalla

dichiarazione

suddetta, una

dichiarazione del

datore di lavoro

dell’altro genitore

da cui risulti

l’avvenuta

rinuncia.

Indennità

economica pari

al 30% della

retribuzione

spettante, per un

periodo massimo

di 6 mesi quando

goduti fino al terzo

anno di vita del

bambino.

Per i periodi

successivi, la

stessa prestazione

spetta se risulta

soddisfatta la

condizione di reddito

richiesta (NOTA 4).

Per l’erogazione

dell’importo e

l’anticipazione dello

stesso, valgono le

stesse leggi e le

stesse modalità

previste per

l’astensione

obbligatoria.

Copertura al 100%

per i mesi goduti

fino al terzo anno di

vita del bambino.

Per i periodi

successivi copertura

commisurata al 200%

dell’assegno sociale,

con possibilità

d’integrazione da

parte dell’interessato.

 

– Nota 3 –

La durata di 10 (dieci) mesi, nel caso di un solo genitore. Le astensioni complessive (quelle della madre più quelle del padre) non possono eccedere i 10 (dieci) mesi. Qualora il padre usufruisca per più di 3 mesi d’astensione, il limite massimo complessivo salirà a 11 (undici) mesi (un mese in più al padre). Il periodo di astensione facoltativa è frazionabile per consentire alla lavoratrice/ lavoratore di scegliere i periodi più idonei a sua discrezione.

 

– Nota 4 –

Il reddito individuale dell’interessato deve essere inferiore a 2,5 volte il trattamento minimo di pensione.

La madre lavoratrice, al termine del periodo di congedo di maternità e negli 11 (undici) mesi successivi, ha la facoltà di richiedere, in luogo del congedo parentale, un contributo utilizzabile alternativamente per il servizio di baby-sitting o per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati, ai sensi dell’art. 4, comma 24, lettera b), della legge n. 92 del 2012. La richiesta può essere presentata anche dalla lavoratrice che abbia già usufruito in parte del congedo parentale. Le modalità di fruizione, erogazione, ammissione e le procedure sono disciplinate dal Decreto del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali del 22/12/2012, “Introduzione, in via sperimentale per gli anni 2013-2015, del congedo obbligatorio e del congedo facoltativo del padre, oltre a forme di contributi economici alla madre, per favorire il rientro nel mondo del lavoro al termine del congedo”.

 

ALLATTAMENTO (RIPOSI ORARI)

 

Genitore Durata Periodo Godimento Retribuzione Previdenza
Madre 2 ore (4 ore per

i parti plurimi)

riposi di 1 ora

ciascuno

cumulabili.

Tali riposi

comportano il

diritto della

lavoratrice ad

uscire dalla

sede di lavoro.

Nel primo anno

di vita del

bambino.

Per detti riposi è

dovuta dall’INPS

una indennità pari

all’intero ammontare

della retribuzione

relativa ai riposi

medesimi.

L’indennità è

anticipata dal

datore di lavoro ed

è portata a conguaglio

con gli importi

contributivi dovuti

all’Ente assicuratore,

ai sensi dell’art. 8 della

Legge 9/12/1977, n. 903.

Copertura commisurata

al 200% dell’assegno

sociale, con possibilità

d’integrazione da parte

dell’interessato.

Padre (NOTA 5) 2 ore (4 ore per

i parti plurimi)

riposi di 1 ora

ciascuno

cumulabili.

Tali riposi,

comportano il

diritto del

lavoratore

padre ad

uscire dalla

sede di

lavoro.

Nel primo anno

di vita del

bambino.

 Per detti riposi,

valgono le stesse

norme di legge e

le stesse modalità

sopra previste per

la lavoratrice

madre.

 Copertura commisurata

al 200% dell’assegno

sociale, con possibilità

d’integrazione da parte

dell’interessato.

 

– Nota 5 –

Il diritto all’astensione per allattamento spetta al padre in alternativa alla madre lavoratrice dipendente o anche casalinga che non se ne avvalga, ovvero nel caso in cui i figli siano affidati al solo padre.

 

MALATTIA DEL BIMBO

 

Genitore Durata e Periodo Godimento Retribuzione Previdenza
Madre

(NOTA 6)

Senza limiti fino ai 3 anni

del bambino, dietro

presentazione di certificato

medico.

5 giorni l’anno dai 3 agli

8 anni del bambino, dietro

presentazione di certificato

medico.

La malattia del bimbo con

ricovero ospedaliero

interrompe le ferie del

genitore.

Nessuna.

Tali periodi danno

diritto a quanto

previsto all’art. 7,

comma 1, della

L. 8/3/2000, n. 53

Copertura al 100%

per i periodi goduti

fino al terzo anno di

età del bambino.

Per i periodi

successivi copertura

commisurata al 200%

dell’assegno sociale,

con possibilità

d’integrazione da

parte dell’interessato.

Padre

(NOTA 6)

Senza limiti fino ai 3 anni

del bambino, dietro

presentazione di

certificato medico.

5 giorni l’anno dai 3 agli

8 anni del bambino,

dietro presentazione di

certificato medico.

La malattia del bimbo

con ricovero

interrompe le

ferie del genitore.

Nessuna.

Tali periodi danno

diritto a quanto

previsto all’art. 7

comma 1 della

L. 8/3/2000, n. 53 .

Copertura al 100%

fino ai 3 anni del

bimbo.

Per i periodi successivi

copertura commisurata

al 200% dell’assegno

sociale, salvo

integrazione

dell’interessato.

 

– Nota 6 –

Il diritto all’astensione per la malattia dei bimbi spetta alternativamente al padre o alla madre.

 

[127] Art. 97 Congedo parentale a ore

 

Ai fini di conciliare i tempi di lavoro e quelli famigliari, le parti – con il presente articolo – intendono dare attuazione alla disposizione di cui al D.Lgs. 151/2001 per definire la modalità di fruizione del congedo parentale disciplinato dall’articolo 96 in modalità a ore, indistintamente per i lavoratori a tempo pieno o parziale.

 

In particolare:

 

– la volontà di avvalersi del congedo in ossequio alla predetta articolazione dovrà essere comunicata al datore di lavoro con almeno 15 giorni di preavviso, indicando il numero di mesi di congedo parentale (spettante ai sensi del D.Lgs. 151/2001) che intende usufruire, l’arco temporale entro il quale le ore di congedo saranno fruite (inizio e fine), la programmazione mensile delle ore di congedo.

Quest’ultima dovrà essere concordata con il datore di lavoro, compatibilmente con le esigenze organizzative;

 

– non sono comunque ammissibili richieste che prevedano l’effettuazione di prestazioni lavorative inferiori a 4 ore giornaliere;

 

– per ogni mese di congedo parentale, al genitore lavoratore saranno riconosciute, a richiesta, 174 ore di congedo;

 

– il calcolo dell’indennità economica prevista dalla legge e da erogare per ogni ora di congedo viene effettuato prendendo come base di computo il monte ore di cui al punto precedente;

 

– la possibilità di convertire uno o più mesi di congedo parentale a ore è ammessa anche a più riprese, fino ad esaurimento del periodo massimo riconosciuto dalla legge;

 

– il congedo a ore di cui al presente articolo è cumulabile, anche nell’ambito della stessa giornata, con altri riposi e permessi previsti dalla legge o dal CCNL

 

– sono fatti salvi gli obblighi di legge a carico del lavoratore con riferimento all’apposita istanza di congedo parentale che lo stesso devo presentare all’Inps.

 

[128] TITOLO XXI – Trasferte e Trasferimenti

 

[129] Art. 98 Missioni e/o trasferte

 

Il datore di lavoro ha facoltà di inviare il personale in missione temporanea fuori dal comune della propria residenza e dalla sede di lavoro stabilita nella lettera di assunzione o contratto di lavoro. In tale caso al personale compete:

 

1) Il rimborso delle spese effettive documentate di viaggio.

 

2) Il rimborso delle spese effettive documentate per il trasporto del bagaglio.

 

3) Il rimborso delle spese effettive documentate di vitto e alloggio, postali, telegrafiche ed altre sostenute in esecuzione del mandato e nell’interesse del datore di lavoro.

 

4) Una diaria di euro 15 (quindici) giornaliere per missioni eccedenti le 8 (otto) ore e fino alle 24 (ventiquattro) ore e di euro 30 (trenta) giornaliere per missioni eccedenti le 24 (ventiquattro) ore.

 

Per missioni di durata superiore al mese verrà corrisposta una diaria ridotta del 10% (dieci per cento).

Analogamente si procederà quando le attribuzioni del lavoratore comportino viaggi abituali.

Per missioni e/o trasferte di durata inferiore alle 8 (otto) ore compete il rimborso di cui al punto 3) del presente articolo.

Per tutte le missioni effettuate da dipendente con l’utilizzo del mezzo proprio, queste saranno considerate come spese di viaggio e il montante chilometrico utilizzato sarà liquidato sulla base dei valori economici previsti dalle tabelle ACI.

 

[130] Art. 99 Trasferimenti

 

I trasferimenti del lavoratore ad altro luogo di lavoro che avranno come conseguenza anche il cambio di residenza del lavoratore danno diritto alle seguenti indennità:

 

  1. A) al lavoratore che non sia capo famiglia:

 

  1. Il rimborso delle spese effettive documentate di vitto, alloggio, di viaggio (per la via più breve).

 

  1. Il rimborso delle spese effettive documentate per il trasporto del mobilio e del bagaglio.

 

  1. Il rimborso dell’eventuale pigione pagata senza godimento dell’alloggio qualora non sia stato possibile sciogliere la locazione o far luogo al subaffitto, tale rimborso va corrisposto per un massimo di sei mesi.

 

  1. Una diaria nella misura fissata per il personale in missione temporanea pari a quella prevista al precedente art. 98 punto 4) del presente contratto.

 

  1. B) Al lavoratore che sia capo famiglia e cioè abbia famiglia propria o conviva con parenti verso cui abbia obblighi di alimenti:

 

  1. Il rimborso delle spese effettive documentate di vitto, alloggio, di viaggio (per la via più breve), sostenute per sé e per ciascun convivente a carico, componente il nucleo famigliare.

 

  1. Il rimborso delle spese effettive documentate, per il trasporto del mobilio e del bagaglio.

 

  1. Il rimborso dell’eventuale pigione pagata senza godimento dell’alloggio, qualora non sia stato possibile sciogliere la locazione o far luogo al subaffitto, tale rimborso va corrisposto per un massimo di sei mesi.

 

  1. Una diaria nella misura fissata per il personale in missione temporanea pari a quella prevista al precedente art. 98 punto 4) del presente contratto, per sé e per ciascun convivente a carico. Per i figli conviventi a carico, la diaria è ridotta a tre quinti.

 

Le diarie o rimborsi di cui al presente articolo saranno corrisposti per il tempo strettamente necessario al trasloco. Quando il trasferimento comporta anche il trasporto del mobilio, il lavoratore avrà diritto a percepire le diarie o i rimborsi di cui al presente articolo fino a 8 (otto) giorni dopo l’arrivo del mobilio.

Il provvedimento di trasferimento dovrà rispettare un periodo di preavviso non inferiore a 15 (quindici) giorni.

 

[131] TITOLO XXII – Malattie e infortuni

 

[132] Art. 100 Malattia

 

Nell’ambito della normativa del Servizio sanitario nazionale il datore di lavoro ha l’obbligo di rilasciare ai propri dipendenti a loro richiesta, all’atto dell’assunzione, la certificazione eventualmente prescritta delle vigenti disposizioni di legge o di regolamento ai fini dell’iscrizione del lavoratore stesso al Servizio sanitario nazionale.

 

[133] Art. 101 Normativa

 

Salvo il caso di giustificato e comprovato impedimento il lavoratore ha l’obbligo di dare immediata notizia della propria malattia allo studio professionale da cui dipende; in caso di mancata comunicazione, trascorso un giorno dall’inizio dell’assenza, l’assenza stessa sarà considerata ingiustificata con le conseguenze previste dal presente contratto. Resta inoltre fermo l’obbligo del lavoratore di segnalare tempestivamente al datore di lavoro la propria assenza e l’indirizzo di reperibilità, qualora diverso dalla residenza o domicilio abituale, per i successivi controlli medico-fiscali.

Si applica anche al settore degli Studi professionali quanto previsto dall’art. 55-septies del D.Lgs. n. 165/2001 e dall’art. 25, L. n. 183/2010 dopo il pieno funzionamento delle procedure telematiche da parte dell’INPS (trasmissione telematica dell’attestazione di malattia e accessibilità degli stessi sul sito internet dell’istituto) e delle strutture sanitarie.

E’ fatto obbligo al lavoratore di fornire, qualora espressamente richiesto dal proprio datore di lavoro, il numero di protocollo identificativo del certificato di malattia comunicatogli dal medico, entro il giorno successivo all’invio telematico dello stesso.

In tale caso il datore di lavoro, dopo la notizia di malattia ricevuta dal lavoratore, dovrà consultare e stampare l’attestazione di malattia tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’INPS.

Nel caso in cui il medico non proceda all’invio online del certificato di malattia, ad esempio perché impossibilitato a utilizzare il sistema di trasmissione telematica, ma rilasci la certificazione di malattia in forma cartacea, il lavoratore presenta tale documentazione al proprio datore di lavoro secondo le modalità tradizionali.

L’assenza che dovesse risultare ingiustificata potrà essere contestata al lavoratore secondo quanto previsto dall’art. 91 e dal Titolo XXXI (Norme Disciplinari).

Il lavoratore può comunque presentare direttamente al proprio datore di lavoro copia dell’attestazione medica.

Al rientro in servizio il lavoratore deve consegnare quello indicante la data della ripresa del lavoro.

Il lavoratore ha l’obbligo di presentarsi in servizio alla data indicata dal certificato del medico curante ovvero, laddove siano esperiti i controlli sanitari previsti, alla data indicata dal certificato del medico di controllo. In caso di mancata presentazione o di ritardo ingiustificato, il rapporto di lavoro si intenderà risolto di pieno diritto con la corresponsione di quanto previsto al Titolo XXX (Risoluzione del rapporto di lavoro), con l’esclusione dell’indennità di mancato preavviso.

Il datore di lavoro o chi ne fa le veci ha diritto di far effettuare il controllo delle assenze per infermità di malattia attraverso i servizi ispettivi degli istituti competenti nonché dai medici dei servizi sanitari indicati dalla Regione. Il datore di lavoro o chi ne fa le veci ha inoltre la facoltà di far controllare la idoneità fisica del lavoratore da parte degli Enti Pubblici ed Istituti specializzati di diritto pubblico.

 

[134] Art. 102 Obblighi del lavoratore

 

Il lavoratore assente per malattia è tenuto a rispettare scrupolosamente le prescrizioni mediche inerenti la permanenza presso il proprio domicilio.

Il lavoratore è altresì tenuto a trovarsi nel proprio domicilio dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 17,00 alle ore 19,00, al fine di consentire l’effettuazione delle visite di controllo, richieste dal datore di lavoro.

Nel caso in cui a livello nazionale o territoriale le visite di controllo siano effettuate a seguito di un provvedimento amministrativo o su decisione dell’ente preposto ai controlli di malattia, in orari diversi da quelli indicati al secondo comma del presente articolo, questi ultimi saranno adeguati ai nuovi criteri organizzativi.

Salvo i casi di giustificata e comprovata necessità di assentarsi dal domicilio per le visite, le prestazioni e gli accertamenti specialistici, nonché le visite ambulatoriali di controllo, e salvo i casi di forza maggiore, dei quali il lavoratore ha l’obbligo di dare immediata notizia al datore di lavoro, il mancato rispetto da parte del lavoratore dell’obbligo di cui al secondo comma del presente articolo comporta comunque l’applicazione delle sanzioni previste dall’art. 5 della legge 11/11/1983, n. 638, 14° comma, nonché l’obbligo dell’immediato rientro nella sede di lavoro. In caso di mancato rientro, l’assenza sarà considerata ingiustificata, con le conseguenze previste all’articolo 91 del presente contratto.

 

[135] Art. 103 Periodo di comporto per malattia

 

Durante la malattia i lavoratori non in prova hanno diritto alla conservazione del posto per un periodo massimo di 180 (centottanta) giorni decorrenti dal giorno di inizio di malattia e comunque cumulando nell’anno solare i periodi di malattia inferiori a 180 (centottanta) giorni. Ai fini del calcolo per la determinazione del periodo di comporto, per anno solare si intende un periodo di 365 giorni partendo a ritroso dell’ultimo evento morboso.

Nei casi di assenze dovute a patologie oncologiche di rilevante gravità, ictus o sclerosi multipla gravemente invalidanti, distrofia muscolare, morbo di Cooley ovvero periodi di degenza ospedaliera determinati da trapianti chirurgici di organi vitali, il periodo di comporto di cui al precedente capoverso sarà elevato di ulteriori 90 (novanta) giorni, a condizione che il lavoratore fornisca documentazione sanitaria che attesti la patologia sofferta, e che rilasci dichiarazione di consenso al trattamento dei dati contenuti nella suddetta documentazione, ai fini dell’inoltro della domanda di rimborso all’ente bilaterale, di cui all’art.104 (trattamento economico di malattia).

Le giornate di day hospital e quelle usufruite per la somministrazione di terapie salvavita come la chemioterapia o l’emodialisi non sono computati ai fini della determinazione del suddetto periodo di comporto.

In assenza della richiesta di aspettativa di cui all’art. 108 del presente Contratto e trascorsi i periodi di cui ai commi precedenti e perdurando la malattia, il datore di lavoro potrà procedere al licenziamento con la corresponsione delle indennità di cui al presente contratto.

Il periodo di malattia è considerato utile al fine dell’anzianità di servizio a tutti gli effetti.

Nei confronti dei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato le norme relative alla conservazione del posto ed al trattamento economico di cui al successivo art. 104 e del Titolo XXVIII (Trattamento Economico) sono applicabili nei limiti di scadenza del contratto stesso.

 

[136] Art. 104 Trattamento economico di malattia

 

Durante il periodo di malattia previsto dall’articolo precedente i lavoratori avranno diritto alle prestazioni a carico dell’ INPS e ad un’integrazione da corrispondersi dal datore di lavoro e a suo carico, in modo da raggiungere complessivamente le seguenti misure:

 

– 100% (cento per cento) della retribuzione di fatto per i primi tre giorni (periodi di carenza);

 

– 75% (settantacinque per cento) della retribuzione di fatto dal 4º al 20º giorno;

 

– 100% (cento per cento) della retribuzione di fatto dal 21º giorno in poi.

 

Per i lavoratori di cui all’art. 98 nei casi di assenze dovute a patologie oncologiche di rilevante gravità, ictus o sclerosi multipla gravemente invalidanti, distrofia muscolare, morbo di Cooley ovvero periodi di degenza ospedaliera determinati da trapianti chirurgici di organi vitali, per il periodo aggiuntivo di comporto di 90 giorni, successivo a quello di 180 giorni di cui all’art. 98, c.1, il datore di lavoro dovrà effettuare un’integrazione tale da raggiungere:

 

-per il 7°e 8° mese: 100% della retribuzione,

 

-per il 9° mese: 70% della retribuzione. In questo caso, l’Ente Bilaterale Nazionale erogherà un rimborso al datore di lavoro fino ad un massimo del 50% di tale retribuzione.

 

Il datore di lavoro è tenuto ad anticipare ai lavoratori le indennità a carico dell’INPS. L’importo anticipato dal datore di lavoro è posto a conguaglio con i contributi dovuti all’INPS secondo le modalità di cui agli artt. 1 e 2 della legge 29/2/1980, n. 33.

Le indennità a carico del datore di lavoro non sono dovute se l’INPS non corrisponde per qualsiasi motivo l’indennità a carico dell’Istituto; se l’indennità stessa è corrisposta dall’INPS in misura ridotta il datore di lavoro non è tenuto a integrare la parte di indennità non corrisposta dall’Istituto.

Al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro è obbligato a rilasciare una dichiarazione di responsabilità, dalla quale risulti il numero delle giornate di malattia indennizzate nel periodo, precedente alla data di risoluzione del rapporto di lavoro, dell’anno di calendario in corso.

 

[137] Art. 105 Infortunio

 

Le attività lavorative di cui al presente contratto sono tenute ad assicurare presso l’INAIL contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali il personale dipendente soggetto all’obbligo assicurativo secondo le vigenti norme legislative e regolamentari.

Il lavoratore deve dare immediata notizia di qualsiasi infortunio, anche di lieve entità, al proprio datore di lavoro; quando il lavoratore abbia trascurato di ottemperare all’obbligo predetto e il datore di lavoro, non essendo venuto altrimenti a conoscenza dell’infortunio, non abbia potuto inoltrare la prescritta denuncia all’INAIL, il datore di lavoro resta esonerato da ogni e qualsiasi responsabilità derivante dal ritardo stesso.

 

[138] Art. 106 Trattamento economico di infortunio

 

Ai sensi dell’art. 73 del DPR 30/6/1965, n. 1124, il datore di lavoro è tenuto a corrispondere l’intera retribuzione per la giornata in cui avviene l’infortunio e una indennità pari al 60% (sessanta per cento) della normale retribuzione giornaliera per i tre giorni successivi (periodo di carenza).

A decorrere dal primo giorno successivo al periodo di carenza di cui al comma precedente, verrà corrisposta dal datore di lavoro al lavoratore assente per inabilità temporanea assoluta derivante da infortunio sul lavoro, una integrazione dell’indennità corrisposta dall’INAIL, fino a raggiungere il 75% (settantacinque per cento) della retribuzione media giornaliera, calcolata con le modalità stabilite dallo stesso INAIL

La normativa di cui al primo comma e l’integrazione dell’indennità corrisposta dall’INAIL, di cui al secondo comma del presente articolo si applica anche nei confronti dei lavoratori apprendisti.

L’indennità a carico del datore di lavoro non è dovuta se l’INAIL non corrisponde per qualsiasi motivo l’indennità prevista dalla legge.

 

[139] Art. 107 Quota giornaliera per malattia e infortunio – festività cadenti nel periodo di malattia o infortunio

 

Durante i periodi di malattia ed infortunio la quota giornaliera della retribuzione di fatto di cui al Titolo XXVIII (Trattamento Economico), stante la sua natura integrativa, si ottiene applicando i criteri adottati dall’INPS e dall’INAIL.

Ai sensi della Legge 31/3/1954 n. 90. per le festività cadenti nel periodo di malattia o infortunio, il lavoratore ha diritto ad una indennità integrativa di quella a carico rispettivamente dell’INPS e dell’INAIL. da corrispondersi a carico de datore di lavoro, in modo da raggiungere complessivamente il 100% (cento per cento) della retribuzione di cui al Titolo XXVIII (Trattamento Economico)

 

[140] Art. 108 Aspettativa non retribuita per malattia

 

Nei confronti dei lavoratori ammalati, la conservazione del posto, fissata nel periodo massimo di giorni 180 (centottanta), sarà prolungata, a richiesta del lavoratore, per un ulteriore periodo di aspettativa non retribuita e non superiore a 120 giorni (centoventi), alla condizione che siano esibiti dal lavoratore regolari certificati medici. Ai lavoratori affetti dalle particolari malattie di cui al comma due dell’art. 103 del presente Contratto, la conservazione del posto fissata nel periodo massimo di 270 (duocentosettanta) giorni, determinati dalla sommatoria dei periodi indennizzati e retribuiti sarà prolungata, a richiesta del lavoratore, per un ulteriore periodo di aspettativa non retribuita di 8 (otto) mesi in aggiunta al periodo di conservazione del posto, in relazione al perdurare della malattia debitamente certificata.

I lavoratori che intendano beneficiare del periodo di aspettativa di cui al precedente comma, dovranno presentare richiesta a mezzo raccomandata A/R prima della scadenza del centottantesimo giorno di assenza per malattia o infortunio e firmare espressa accettazione delle suddette condizioni.

ll datore di lavora darà riscontro alla richiesta di cui al precedente comma, comunicando per iscritto la scadenza del periodo di aspettativa

Al termine del periodo di aspettativa il datore di lavoro potrà procedere al licenziamento ai sensi dell’art. 103 del presente contratto; il periodo stesso sarà considerato utile ai fini dell’anzianità di servizio in caso di prosecuzione del rapporto.

 

[141] Art. 109 Periodo di comporto – aspettativa non retribuita per infortunio

 

Per la conservazione del posto e per la risoluzione del rapporto di lavoro Valgono le stesse norme d cui agli artt. 103 a 108 del presente contralto

I periodi di comporto per infortunio e/o malattia agli effetti del raggiungimento del termine massima di conservazione del posto sono distinti ed hanno fa durata di 180 (centoottanta) giorni cadauno.

 

[142] Art. 110 Rinvio alle leggi

 

Per quanto non previsto dal presente contratto in materia di malattia e o infortuni valgono le norme di legge e relativi regolamenti vigenti.

Restano ferme le norme previste dagli ordinamenti speciali regionali.

Gli artt. dal 100 al 110 si applicano anche ai lavoratori assunti con contratto di apprendistato.

 

[143] TITOLO XXIII – Sospensione del lavoro

 

[144] Art. 111 Sospensione

 

In caso di sospensione del lavoro per fatto dipendente dal datore di lavoro e indipendente dalla volontà del lavoratore, questi ha diritto alla ordinaria retribuzione per tutto il periodo della sospensione.

La norma di cui al precedente comma non si applica nel caso di pubbliche calamità, eventi atmosferici straordinari e altri casi di forza maggiore non imputabili al datore di lavoro.

 

[145] TITOLO XXIV – Anzianità di servizio

 

[146] Art. 112 Decorrenza anzianità di servizio

 

L’anzianità di servizio decorre dal giorno in cui il lavoratore è stato assunto quali che siano le mansioni a lui affidate.

 

[147] Art. 113 Computo anzianità frazione annua

 

Ad eccezione degli effetti derivanti dalla normativa sugli scatti di anzianità, le frazioni di anno saranno computate a tutti gli effetti contrattuali, per dodicesimi, computandosi come mese intero le frazioni di mese superiore o uguali a 15 (quindici) giorni.

Per mese si intendono quelli del calendario civile (Gennaio. Febbraio, Marzo, ecc.)

 

[148] TITOLO XXV – Anzianità convenzionate

 

[149] Art. 114 Anzianità convenzionale

 

Ai lavoratori che si trovino nelle condizioni appresso indicate verrà riconosciuta, agli effetti del preavviso, o della relativa indennità sostitutiva, nonché del TFR n caso di licenziamento una maggiore anzianità convenzionale commisurata come segue:

 

  1. a) mutilati ed invalidi di guerra un anno,

 

  1. b) decorati al valore e insigniti di ordini miliari, promossi per meriti di guerra e feriti di guerra: 6 (sei) mesi per ogni titolo di benemerenza:

 

  1. c) ex combattenti e ad essi equiparati a norma di legge che abbiano prestato servizio presso reparti mobilitali in zona di operazione: 6 (sei) mesi per ogni anno di campagna e 3 (tre) mesi per le frazioni di anno superiori ad almeno 6 (sei) mesi.

Le prodotte anzianità sono cumulabili fino ai limite di 36 (trentasei) mesi.

L’anzianità convenzionale non può essere fatta valere che una sola volta nella camera del lavoratore anche nel caso di prestazioni presso più datori di lavoro II datore di lavora ha pertanto il diritto di assumere informazioni ed esperire indagini al riguardo.

Il lavoratore di nuova assunzione dovrà, a pena di decadenza, comunicare al datore di lavoro i propri titoli validi ad ottenere il diritto alle predette anzianità all’atto dell’assunzione stessa, impegnandosi a fornire la relativa documentazione entro 6 (sei) mesi dal termine del periodo di prova.

I lavoratori m servizio alla data di entrata in vigore del presente contratto dovranno – a pena di decadenza – comunicare al datore di lavoro il possesso dei titoli suddetti entro 6 (sei) mesi dalla predetta data e fornire la relativa documentazione entro i 6 (sei) mesi successivi.

II datore di lavoro ricevuta la comunicazione e la documentazione dei titoli, dovrà computare a favore del lavoratore il periodo di anzianità convenzionale a cui egli ha diritto.

 

[150] Titolo XXVI – Passaggi di qualifica

 

[151] Art. 115 Mansioni promiscue

 

In caso di mansioni promiscue si farà riferimento all’attività prevalente.

Per attività prevalente si intende quella di maggior valore professionale, sempre che venga abitualmente prestata, non si tratti di un normale periodo di addestramento e non abbia carattere accessorio o complementare.

in tal caso, ferme restando le mansioni di fatto espletate, al lavoratore compete l’inquadramento al livello superiore.

 

[152] Art. 116 Passaggi di livello

 

Il lavoratore promosso a livello superiore ha diritto alla retribuzione contrattuale nel nuovo livello: qualora il lavoratore percepisca all’atto della promozione, una retribuzione superiore al minimo tabellare del nuovo livello, manterrà la relativa eccedenza residua come assegno “ad personam” avente lo stesso titolo e caratteristiche originarie. In ogni caso, tale eccedenza non potrà essere assorbita dagli scatti di anzianità e dall’indennità di contingenza.

 

[153] TITOLO XXVII – Scatti di anzianità

 

[154] Art. 117

 

Per l’anzianità di servizio maturata presso lo stesso studio professionale, il lavoratore avrà diritto, a 8 (otto) scatti triennali.

La data di riferimento per la maturazione degli scatti è fissata all’1/1/1978.

A decorrere dall’1/10/2011, gli importi degli scatti in cifra fissa sono determinati per ciascun livello di inquadramento, nelle seguenti misure:

 

Livelli Importi
Quadri 30
I 26
II 23
III Super 22
III 22
IV Super 20
IV 20
V 20

 

Gli importi relativi agli scatti di anzianità come sopra riportati, non potranno essere assorbiti da precedenti e successivi aumenti di merito, ne i futuri aumenti di merito potranno essere assorbiti dagli scatti maturati o da maturare.

Gli scatti triennali decorreranno dal primo giorno del mese immediatamente successivo a quello in cui si compie il triennio di anzianità

In occasione del nuovo scatto, l’importo degli scatti maturati successivamente alla data dell’1/10/2011, saranno ricalcolati in base ai valori indicati nella tabella suesposta.

Nel caso in cui, nel corso del triennio intercorrente tra l’uno e l’altro scatto intervengano passaggi di livello, da quel momento si applicherà il valore dello scatto del livello acquisito.

 

[155] TITOLO XXVIII – Trattamento economico

 

[156] Art. 118 Normale retribuzione

 

La normale retribuzione del lavoratore è costituita dalle voci sotto indicate alle lettere a), b), c) e d), nonché da tutti gli altri elementi retributivi aventi carattere continuativo ad esclusione dei rimborsi di spese, dei compensi per lavoro straordinario e/o supplementare, delle gratificazioni straordinarie o una tantum, e di ogni elemento espressamente escluso dalle parti dal calcolo dei singoli Istituti contrattuali ovvero esclusi dall’imponibile contributivo di legge:

 

  1. Paga base tabellare conglobata di cui agli artt. 121, 123 e art. 13 del presente contratto.

 

  1. Eventuali scatti di anzianità di cui all’art. 117 dei presente contratto.

 

  1. Eventuali assegni “ad personam”

 

  1. Eventuali Superminimi

 

La retribuzione globale annua di cui al presente articolo viene erogata in 14 (quattordici) mensilità.

 

[157] Art. 119 Retribuzione mensile

 

Eccettuate le prestazioni occasionali o saltuarie, la retribuzione mensile è in misura fissa e cioè non variabile in relazione alle festività, ai permessi retribuiti, alle giornate di riposo settimanale di legge, cadenti nel periodo di paga e fatte salve le condizioni di miglior favore, alla distribuzione dell’orario settimanale.

Essa si riferisce pertanto a tutte le giornate del mese di calendario.

La retribuzione corrisposta al lavoratore dovrà risultare dal libro unico del lavoro nel quale dovrà essere specificato il periodo di lavoro a cui la retribuzione si riferisce, l’importo della retribuzione, la misura e l’importo dell’eventuale lavoro straordinario e/o supplementare e di tutti gli altri elementi che concorrono a formare l’importo corrisposto nonché tutte le ritenute effettuate.

 

[158] Art. 120 Frazionamento della retribuzione

 

La quota giornaliera della retribuzione ed il computo dell’indennità sostitutiva delle ferie si ottiene dividendo l’importo mensile per il divisore convenzionale 26 (ventisei), fatto salvo quanto previsto al precedente art. 108.

La quota oraria della retribuzione si ottiene dividendo l’importo mensile per il divisore convenzionale 170 (centosettanta).

Quando si debba determinare la retribuzione spettante per frazione di mese (inizio o cessazione del lavoro nel corso del mese o assenza non retribuita), si procede alla corresponsione delle quote giornaliere (ventiseiesimi) corrispondente alle presenze effettive.

Le frazioni di anno saranno computate, a tutti gli effetti contrattuali per dodicesimi, computandosi come mese intero le frazioni di mese pari o superiori a quindici giorni.

 

[159] Art. 121 Conglobamento indennità di contingenza ed elemento distinto della retribuzione

 

Con riferimento a quanto definito in materia dal CCNL (Consilp – Confprofessioni e Cipa) del 10/12/1992 e 19/12/1996, dal CCNL (Confedertecnica) del 14/5/1996 e dal CCNL del 2006; le parti riconfermano, anche per effetto del presente contratto, che la retribuzione minima tabellare congloberà anche quanto maturato a titolo di indennità di contingenza fino alla data dell’1/5/1992, comprensiva dall’elemento distinto della retribuzione derivante all’Accordo Interconfederale del 31/7/1992.

Al riguardo e per opportunità vengono di seguito riportati, per ogni livello della classificazione, i valori economici relativi all’operazione di conglobamento:

 

Livello Indennità di

contingenza

all’1/5/1992

Elemento distinto

della retribuzione

Totale del valore

economico

conglobato

Quadri 452,48 10,33 462,81
452,48 10,33 462,81
445,63 10,33 455,96
3° Super 441,80 10,33 452,13
441,80 10,33 452,13
4° Super 439,73 10,33 450,06
439,73 10,33 450,06
437,17 10,33 447,50

 

Conseguentemente agli otto livelli previsti dalla classificazione del personale di cui all’art. 23 del presente contratto corrisponde una paga base tabellare conglobata nelle misure mensili indicate nel successivo art. 123.

 

[160] Art. 122 Aumenti retributivi mensili

 

  1. Le parti, per la vigenza del presente contratto, riconoscono un aumento salariale come risulta dai seguenti importi:

 

Livello Importo

Quadri (ex. 1°s) 123,50
109,31
95,20
3°s 88,31
87,50
4°s 84,87
84,22
76,13

 

[161] Art. 123 Minimi tabellari

 

Tabella retributiva unica Studi Professionali

 

Con aumento in vigore dall’1/4/2015

 

Tabella retributiva unica studi professionali Confedertecnica
Livelli

 

Minimo

tabellare in

vigore al

31/3/2015

Aumento

dall’1/4/2015

Minimo

tabellare

In vigore

dall’1/4/2015

Elemento

nazionale

allineamento

contrattuale

NOTA (*)

Minimo +

Elemento

nazionale

allineamento

contrattuale

dall’1/5/2008

Quadri (ex 1° S

Confedertecnica)

2.013,33 21,17 2.034,50
1.781,67 18,74 1.800,41 42,35 1.842,76
1.551,89 16,32 1 568,21 102,53 1.670,10
3° S 1.439,45 15,14 1.454,59 110,40 1.564,99
1.426,37 15 1.441,37
4° S 1.383,19 14,55 1.397,74
1333,64 14,02 1.347,66
1.241,16 13,05 1.254,21

 

Con aumento in vigore dall’1/1/2016

 

Tabella retributiva unica studi professionali Confedertecnica
Livelli Minimo

tabellare in

vigore al

31/12/2015

Aumento

dall’1/1/2016

Minimo

tabellare in

vigore

dall’1/1/2016

Elemento

nazionale

allineamento

contrattuale

NOTA (*)

Minimo +

Elemento

nazionale

allineamento

contrattuale

dall’1/5/2008

Quadri (ex 1° S

Confedertecnica)

2.034,50 21,17 2.055,68    
1.800,41 18,74 1.819,19 42,35 1.861,54
1.568,21 16,32 1.584,53 102,53 1.687,06
3° S 1.454,59 15,14 1.469,73 110,40 1.580,13
1.441,37 15 1.456,37
4° S 1.397,74 14,55 1.412,28
1.347,66 14,02 1.361,69
1.254,21 13,05 1.267,26

 

– Nota a Verbale –

Vista la decorrenza economica dall’1/10/2010 le parti stabiliscono che gli arretrati retributivi dovuti saranno corrisposti ai lavoratori in forza al 1/10/2011 in due rate nei seguenti periodi di paga:

– prima rata: con il periodo di paga del mese di novembre 2011 verrà erogato il 60% degli arretrati delle mensilità precedenti.

– seconda rata: con il periodo di paga del mese di febbraio 2012 verrà erogato il rimanente 40%;

Gli arretrati saranno calcolati assumendo come esclusivo riferimento la normale retribuzione mensile di cui all’art. 117 del presente CCNL.

 

Con aumento in vigore dall’1/9/2016

 

Tabella retributiva unica studi professionali Confedertecnica
Livelli Minimo

tabellare in

vigore al

31/8/2016

Aumento

dall’1/9/2016

Minimo

tabellare in

vigore

dall’1/9/2016

Elemento

nazionale

allineamento

contrattuale

NOTA (*)

Minimo +

Elemento

nazionale

allineamento

contrattuale

dall’1/5/2008 C

Quadri (ex 1° S

Confedertecnica)

2.055,68 21,17 2.076,85
1.819,19 18,74 1.837,88 42,35 1.880,23
1.584,53 16,32 1.600,85 102,53 1.703,38
3° S 1.469,73 15,14 1.484,86 110,40 1.595,26
1.456,37 15 1.471,37
4° S 1.412.28 14,55 1.426,83
1.361,69 14,02 1.375,71
1.267,26 13,05 1.280,32

 

Con aumento in vigore dall’1/3/2017

 

Tabella retributiva unica studi professionali

 

Confedertecnica
Livelli Minimo

tabellare in

vigore al

31/2/2017

Aumento

dall’1/3/2017

Minimo

tabellare in

vigore

dall’1/3/2017

Elemento

Nazionale

Allineamento

Contrattuale

NOTA (*)

Minimo +

Elemento

nazionale

allineamento

contrattuale

dall’1/5/2008

Quadri (ex 1° S

Confedertecnica)

2.076,85 28,23 2.105,08
1.837,88 24,98 1.862,86 42,35 1.905,21
1.600,85 21,76 1.622,61 102,53 1.725,14
3° S 1.484,86 20,18 1.505,05 110,40 1.615,45
1.471,37 20 1.491.37
4° S 1.426,83 19,39 1.446,22
1.375,71 18,70 1.394,41
1.280,32 17,40 1.297,72

 

Con aumento in vigore dall’1/9/2017

 

Tabella retributiva unica studi professionali Confedertecnica
Livelli Minimo

tabellare in

vigore al

31/8/2017

Aumento

Dall’1/9/2017

Minimo

tabellare in

vigore

dall’1/9/2017

Elemento

nazionale

allineamento

contrattuale

NOTA (*)

Minimo +

Elemento

nazionale

allineamento

contrattuale

dall’1/5/2008

Quadri (ex 1° S

Confedertecnica)

2.105,08 28,23 2.133,31
1.862,86 24,96 1.887,84 42,35 1.930,19
1.622,61 21,76 1.644,37 102,53 1.746,90
3° S 1.505.05 20,18 1.525,23 110,40 1.635,73
1.491.37 20 1.511,37
4° S 1.446,22 19,39 1.465,62
1.394,41 18,70 1.413,11
1.297,72 17,40 1.315,12

 

– Nota (*) –

Viene istituita la voce “Elemento Nazionale di Allineamento Contrattuale” quale voce non assorbibile, che dovrà considerarsi parte integrante del minimo tabellare valido a tutti gli effetti contrattuali.

Tale voce sarà valida per i soli lavoratori inquadrati nei livelli 1°, 2° e 3° Super, ai quali veniva applicato il CCNL stipulato da Confedertecnica, così come previsto nelle tabelle retributive sopraindicate.

L’elemento nazionale di Allineamento Contrattuale sopra indicato, viene determinato dall’eccedenza derivante dalla differenza della paga base conglobata stabilita nei precedenti CCNL sottoscritti da Confedertecnica e Consilp-Confprofessioni-Cipa.

Le parti i minimi tabellari risultanti dalla tabella retributiva unica, con l’esclusione della voce “Elemento Nazionale di Allineamento Contrattuale.

Possono essere assorbiti fino al loro controvalore solo gli importi già riconosciuti a titolo di acconto su futuri aumenti contrattuali.

In caso di aumento di tabelle gli aumenti di merito concessi dai datori di lavoro, nonché gli aumenti derivanti da scatti di anzianità, non possono essere assorbiti.

Per aumenti di merito devono intendersi gli assegni corrisposti con riferimento alle attitudini e al rendimento del lavoratore.

 

[162] Art. 124 Elemento Nazionale allineamento contrattuale

 

L’elemento nazionale di allineamento contrattuale derivante dalla differenza della paga base conglobata stabilita nel precedente CCNL sottoscritti da Confedertecnica e Consilp-Confprofessloni-CIPA rimane il medesimo e pari a euro 42,35 per il livello, euro 102,53 per il II livello, euro 110,40 per il IIIS livello.

 

[163] TITOLO XXIX – Mensilità supplementari

 

[164] Art. 125 Tredicesima mensilità

 

In coincidenza con la vigilia di Natale di ogni anno i datori di lavoro dovranno corrispondere al personale dipendente un importo pari a una mensilità della retribuzione in atto, esclusi gli assegni familiari.

Nel caso di inizio o cessazione del rapporto di lavoro durante il corso dell’anno, il lavoratore avrà diritto a tanti dodicesimi dell’ammontare della tredicesima mensilità per quanti seno i mesi di servizio prestati presso la struttura lavorativa cosi come previsto dall’art. 113.

Dall’ammontare della tredicesima mensilità saranno detratti i ratei relativi ai periodi in cui non sia stata corrisposta dal datore di lavoro la retribuzione per una delle cause previste dal presente contratto.

Per i periodi di assenza obbligatoria per gravidanza e puerperio di cui al precedente Titolo XXII del presente contratto la lavoratrice ha diritto a percepire dal datore di lavoro la tredicesima mensilità limitatamente alla aliquota corrispondente al 20 per cento (venti per cento) della retribuzione.

 

[165] Art. 126 Quattordicesima mensilità

 

In coincidenza con il periodo delle ferie e non oltre il 30 giugno di ogni anno verrà corrisposto a tutti i lavoratori una quattordicesima mensilità di importo pari a una mensilità della retribuzione globale mensile di fatto in atto allo stesso 30 giugno. Il pagamento della quattordicesima mensilità avverrà comunque anche nel rispetto dei tempi tecnici necessari per l’elaborazione del libro unico del lavoro Nel caso di inizio o cessazione del rapporto di lavoro nel corso dell’anno e in tutti gli altri casi valgono le disposizioni del precedente articolo.

Non hanno diritto alla quattordicesima mensilità tutti i lavoratori che alla data dell’entrata in vigore del presente contratto già percepiscono mensilità di retribuzione oltre la tredicesima, di importo almeno pari a quello del premio ferie d cui sopra; ove la parte di mensilità eccedente non raggiunga l’intero importo della quattordicesima mensilità di cui sopra, i lavoratori hanno diritto alla differenza tra l’ammontare del premio stesso e l’importo in atto percepito.

Non sono assorbibili nella quattordicesima mensilità le gratifiche, indennità o premi erogati a titolo di merito individuale o collettivo.

 

[166] TITOLO XXX – Risoluzione del rapporto di lavoro

 

[167] Art. 127 Comunicazione del recesso

 

La comunicazione del recesso intimato ai sensi dell’art. 2119 c.c. deve essere effettuata per iscritto a mezzo lettera raccomandata A/R con ricevuta di ritorno o consegna a mano con ricevuta. Nel caso di licenziamento ai sensi dell’art. 2119 c.c. la comunicazione deve contenere l’indicazione dei motivi.

Ciascuno dei contraenti può recedere dal contralto di lavoro a tempo indeterminato dando preavviso scritto a mezzo di lettera raccomandata A/R cori ricevuta di ritorno o consegna a mano con ricevuta.

 

[168] Art. 128 Licenziamento simulato

 

Il licenziamento del lavoratore seguito da nuova assunzione presso la stessa sede di lavoro deve considerarsi improduttivo di effetti giuridici quando sia rivolto alla violazione dei diritti del lavoratore e sempre che sia provata la simulazione.

Il licenziamento s presume comunque simulato – salvo prova del contrario se la nuova assunzione viene effettuata entro un mese dal licenziamento.

 

[169] Art. 129 Termini di preavviso

 

  1. A) I termini di preavviso intesi in giorni di calendario, in caso di licenziamento sono i seguenti:

 

Livelli Giorni di preavviso
  fino a 5 anni

di anzianità

oltre i 5 anni

di anzianità e

fino a 10 anni

oltre i 10 anni

di anzianità

Quadri 90 120 150
I 90 120 150
II 60 90 120
III Super 30 40 50
III 30 40 50
IV Super 20 30 40
IV 20 30 40
V 15 20 25

 

I termini di preavviso di cui sopra hanno inizio dal 1° o dal 16° giorno di ciascun mese.

 

  1. B) I termini di preavviso intesi in giorni di calendario, in caso di dimissioni sono i seguenti:

 

Livelli Giorni di preavviso
  fino a 5 anni

di anzianità

oltre i 5 anni

di anzianità e

fino a 10 anni

oltre i 10 anni

di anzianità

Quadri 75 105 135
I 75 105 135
II 60 90 120
III Super 28 35 42
III 28 35 42
IV Super 15 25 30
IV 15 25 30
V 10 15 25

 

I termini di preavviso di cui sopra hanno inizio dal 1° o dal 16° giorno di ciascun mese.

 

[170] Art. 130 Indennità sostitutiva del preavviso

 

Ai sensi del secondo comma dell’art. 2118 del c.c., in caso di mancato preavviso, la parte inadempiente dovrà corrispondere all’altra una indennità equivalente all’importo della retribuzione globale di fatto corrispondente al periodo di cui all’articolo precedente comprensiva dei ratei di tredicesima mensilità e quattordicesima mensilità

Su richiesta del lavoratore dimissionario il datore di lavoro può rinunciare al preavviso, facendo in tal caso cessare subito il rapporto di lavoro. Ove invece il datore di lavoro intenda di sua iniziativa far cessare II rapporto prima della scadenza del preavviso, ne avrà facoltà, ma dovrà corrispondere al lavoratore l’indennità sostitutiva per il periodo di anticipata risoluzione del rapporto di lavoro.

 

[171] Art. 131 Trattamento di fine rapporto

 

In ogni caso di risoluzione del rapporto di lavoro, al lavoratore compete il trattamento di fine rapporto, salvo che non sia destinato ad alimentare fondi di previdenza complementare cui il lavoratore aderisca o ad altre destinazioni di legge.

La retribuzione annua da prendere a base per la determinazione della quota di cui al primo comma del novellato art. 2120 c.c. è quella composta esclusivamente dalle somme erogate a specifico titolo di:

 

– paga base tabellare conglobata come prevista dal presente contratto;

 

– eventuali scatti di anzianità di cui all’art. 117 del presente contratto;

 

– assegni “ad personam”;

 

– aumenti di merito e/o superminimi;

 

– tredicesima mensilità e quattordicesima mensilità;

 

– eventuali indennità erogate con continuità;

 

– acconti su futuri aumenti contrattuali;

 

– somme comunque erogate al fine di garantire copertura economica in caso di rinnovo contrattuale.

 

Il periodo trascorso in servizio militare va computato nell’anzianità di servizio ai soli effetti dell’indennità di anzianità, in vigore alla data del 31/5/1982, e del preavviso.

A decorrere dall’1/6/1982, e fino al 31/3/1987, il periodo trascorso in servizio militare è considerato utile per il trattamento di fine rapporto, ai soli fini dell’applicazione del tasso di rivalutazione di cui all’art. 2120 c.c. come modificato dalla Legge Maggio 1982, n. 297.

Ai sensi e per gli effetti del secondo comma dell’art. 2120 c.c., come modificato dalla Legge Maggio 1982, n. 297, a decorrere dall’1/4/1987, durante il periodo trascorso in servizio militare deve essere computato nella retribuzione utile ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto l’equivalente della normale retribuzione di cui al Titolo XXVIII (Trattamento Economico), alla quale il lavoratore avrebbe avuto diritto in caso di normale svolgimento del rapporto di lavoro.

Non saranno invece, computati ad alcun effetto nell’anzianità i periodi di ferma volontaria eccedenti la durata normale del servizio di leva.

Nel caso di cessazione dell’attività della sede lavorativa, il periodo trascorso in servizio militare sarà computato nell’anzianità del lavoratore fino alla cessazione dell’attività stessa.

Le norme del presente articolo non si applicano nel caso di contratto a termine.

 

[172] Art. 132 Corresponsione del trattamento di fine rapporto

 

Il trattamento di fine rapporto deve essere corrisposto all’atto della cessazione dal servizio, dedotto quanto eventualmente fosse dovuto dal dipendente, nei tempi tecnici necessari alla elaborazione del tasso di rivalutazione, di cui alla Legge 29/5/1982, n. 297 e comunque non oltre 30 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.

In caso di ritardo dovuto a cause non imputabili al lavoratore, sarà corrisposto dalla scadenza di cui al precedente comma un interesse del 2% (due per cento) superiore al tasso ufficiale di sconto.

L’importo così determinato si intende comprensivo della rivalutazione monetaria per crediti da lavoro, relativa al trattamento di fine rapporto.

Il sistema di computo degli interessi di cui al presente articolo decorre dall’1/1/1978.

 

[173] Art. 133 Anticipazione del trattamento di fine rapporto

 

I lavoratori con anzianità di servizio di almeno 8 (otto) anni possono chiedere al datore di lavoro una anticipazione non superiore al 70% (settanta per cento) del trattamento cui avrebbero diritto in caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta, purché questa sia giustificata dalla necessità di effettuare:

 

– Spese sanitarie per interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche.

 

-· Spese per l’acquisto della prima casa di abitazione per il richiedente e per i figli.

 

– Spese durante l’astensione facoltativa per maternità.

 

– Spese durante i congedi per la formazione o per la formazione continua.

 

Il datore di lavoro deve soddisfare ogni anno tale richieste nei limiti del 10% (dieci per cento) degli addetti occupati nella struttura lavorativa e comunque con un minimo di una unità.

L’anticipazione può essere ottenuta una sola volta nel corso del rapporto.

Sono fatti salvi migliori trattamenti in uso.

 

[174] Art. 134 Dimissioni

 

In caso di dimissioni, sarà corrisposto al lavoratore dimissionario il trattamento di fine rapporto di cui al precedente art. 131.

Le dimissioni devono essere rassegnate in ogni caso per iscritto con lettera raccomandata A/R o altro mezzo idoneo a certificare la data di ricevimento e con rispetto dei termini di preavviso stabiliti dal precedente art. 129.

 

[175] Art. 135 Dimissioni per matrimonio

 

In conformità della norma contenuta nel quarto comma dell’art. 1 della legge 9/1/1963, n. 7, le dimissioni presentate dalla lavoratrice nel periodo intercorrente tra il giorno della richiesta di pubblicazione di matrimonio in quanto segua la celebrazione e la scadenza di un anno dalla celebrazione stessa, sono nulle se non risultino confermate entro un mese alla Direzione Provinciale del Lavoro.

La lavoratrice che rassegni le dimissioni per contrarre matrimonio ha diritto all’intero trattamento di fine rapporto previsto dall’art. 131 del presente contratto con esclusione dell’indennità sostitutiva del preavviso.

Anche in questo caso le dimissioni devono essere rassegnate per iscritto con l’osservanza dei termini di preavviso di cui all’art. 129 e confermate, a pena di nullità alla Direzione Provinciale del Lavoro, entro il termine di un mese.

Nel caso di cui ai commi precedenti, qualora la lavoratrice ometta di richiedere la convalida amministrativa, e sia stata a questo diffidata dal datore di lavoro con atto scritto, con espresso avvertimento in tal senso, il rapporto si intende risolto per mutuo consenso decorsi 60 (sessanta) giorni dalla diffida.

 

[176] TITOLO XXXI – Norme disciplinari

 

[177] Art. 136 Obblighi del prestatore di lavoro

 

Il lavoratore ha l’obbligo di osservare nel modo più scrupoloso i doveri e il segreto d’ufficio, di usare modi cortesi e di tenere una condotta conforme ai civici doveri.

Il lavoratore ha l’obbligo di conservare diligentemente i materiali e le attrezzature affidategli.

 

[178] Art. 137 Divieti

 

E’ vietato al personale ritornare nei locali della sede di lavoro e trattenersi oltre l’orario prescritto, se non per ragioni di servizio e con l’autorizzazione del titolare. Non è consentito al personale di allontanarsi dal servizio durante l’orario se non per ragioni di lavoro e con permesso esplicito.

Il datore di lavoro, a sua volta, non potrà trattenere il proprio personale oltre l’orario normale, salvo nel caso di prestazioni di lavoro straordinario e/o supplementare.

Il lavoratore, previa espressa autorizzazione, può allontanarsi dal lavoro anche per ragioni estranee al servizio. In tal caso è in facoltà del datore di lavoro di richiedere il recupero delle ore di assenza con altrettante ore di lavoro normale nella misura massima di un’ora al giorno e senza diritto ad alcuna maggiorazione.

 

[179] Art. 138 Rispetto orario di lavoro

 

Non sono ammesse tolleranze nell’orario di lavoro. Nei confronti dei ritardatari sarà operata una trattenuta pari all’importo delle spettanze corrispondenti al ritardo, maggiorato di una multa pari all’ammontare della trattenuta previa procedimento disciplinare.

La trattenuta dovrà figurare sul prospetto paga. In caso di recidiva nel ritardo per la terza volta nell’anno solare, il datore di lavoro potrà raddoppiare l’importo della multa.

Persistendo il lavoratore nei ritardi potranno essere adottati provvedimenti disciplinari più severi e, dopo formale diffida per iscritto, anche quello della risoluzione del rapporto di lavoro senza preavviso.

Sono fatti salvi eventuali accordi presi in materia di flessibilità dell’orario di lavoro.

 

[180] Art. 139 Comunicazione mutamento di domicilio

 

E’ dovere del personale di comunicare immediatamente al datore di lavoro ogni mutamento del proprio domicilio, anche temporaneo, sia durante il servizio che durante i congedi.

Il personale ha altresì l’obbligo di rispettare ogni altra disposizioni emanata dal datore di lavoro per regolare il servizio interno alla sede di lavoro, in quanto non contrasti con le norme del presente contratto e con le leggi vigenti e rientri nelle normali attribuzioni del datore di lavoro.

Tali norme dovranno essere rese note al personale con idonea comunicazione.

 

[181] Art. 140 Provvedimenti disciplinari

 

Fermo restando quanto previsto dall’art. 91 del presente contratto sulle assenze ingiustificate e del presente contratto per i ritardi, l’inosservanza dei doveri da parte del personale comporta i seguenti provvedimenti, che saranno presi dal datore di lavoro in relazione all’entità delle mancanze e alle circostanze che le accompagnano:

 

  1. biasimo inflitto verbalmente per le mancanze più lievi;

 

  1. biasimo inflitto per iscritto nei casi di recidiva;

 

  1. multa in misura non eccedente l’importo di 4 (quattro) ore di retribuzione;

 

  1. sospensione della retribuzione e dal servizio per un massimo di giorni 10 (dieci);

 

  1. licenziamento disciplinare per giustificato motivo soggettivo;

 

  1. licenziamento disciplinare per giusta causa senza preavviso e con le altre conseguenze di ragione e di legge (licenziamento in tronco).

 

Secondo quanto previsto dall’art. 2119 del c.c. e fatta salva ogni altra azione legale, il provvedimento di cui al punto 6 (licenziamento per giusta causa) si applica alle mancanze più gravi che non consentono la prosecuzione, neppure provvisoria, del rapporto di lavoro. Le parti del presente contratto individuano come tali:

 

– quelle per ragioni di fedeltà verso il datore di lavoro in armonia con le norme di cui all’art. 2105 del c.c.: violazione del vincolo fiduciario, la concorrenza, la grave violazione del segreto d’ufficio, nonché nel caso previsto dall’art. 91 (giustificazione delle assenze) del presente Contratto;

 

– grave violazione degli obblighi in materia di sicurezza del lavoro come il rifiuto del lavoratore di utilizzare i dispositivi di protezione individuali, il rifiuto di partecipare alle visite mediche disposte dal datore di lavoro oppure dal medico competente, l’assenza ingiustificata dagli obblighi formativi;

 

– assenza ingiustificata dalle visite di controllo in caso di malattia;

 

– aver commesso reati contro la persona, il patrimonio e la pubblica amministrazione fuori dal rapporto di lavoro;

 

Ove il dipendente sia privato della libertà personale in conseguenza di procedimento penale, il datore di lavoro lo sospenderà dal servizio e dalla paga e da ogni altro emolumento e compenso fino al giudicato definitivo.

In caso di procedimento penale per reato non colposo, ove il lavoratore abbia ottenuto la libertà provvisoria, il datore di lavoro ha facoltà di sospenderlo dal servizio e dalla paga e da ogni altro emolumento o compenso fino alla sentenza di primo grado oppure patteggiamento della pena.

Salva l’ipotesi di cui al successivo comma, dopo il passaggio in giudicato di sentenza penale di condanna, anche quando questa sia stata applicata su richiesta delle parti (c.d. Patteggiamento), il datore di lavoro deciderà sull’eventuale riammissione in servizio, fermo restando che comunque il periodo di sospensione non sarà computato agli effetti dell’anzianità del lavoratore.

Nell’ipotesi di sentenza definitiva di assoluzione con formula piena il lavoratore ha diritto in ogni caso alla riammissione in servizio.

In caso di condanna per delitto non colposo commesso fuori dalla sede di lavoro al lavoratore che non sia riammesso in servizio spetterà il trattamento previsto dal presente contratto per il caso di dimissioni.

Il rapporto di lavoro si intenderà, invece, risolto di pieno diritto e con gli effetti del licenziamento in tronco, qualora la condanna risulti motivata da reato commesso nei riguardi del datore di lavoro o in servizio.

 

[182] TITOLO XXXII – Condizioni di miglior favore

 

[183] Art. 141 Condizioni di miglior favore

 

Sono fatte salve, in ogni caso e per tutti gli istituti contrattuali, le condizioni di miglior favore di fatto acquisite dal singolo lavoratore qualunque sia il titolo da cui le stesse derivino.

 

[184] TITOLO XXXIII – Archivio contratti

 

[185] Art. 142 Archivio contratti

 

In ottemperanza a quanto previsto dalle direttive sull’organizzazione dell’archivio della contrattazione collettiva e ai sensi dell’art. 17. legge 963/1988, le parti contraenti il presente contratto si impegnano a inviare al CNEL (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) – Archivio contratti – via Lubin – Roma.

 

[186] ALLEGATO 1

 

Decreto 10/10/2005 – Approvazione del Modello di Libretto Formativo del Cittadino, ai sensi del D.Lgs. 10/9/2003, n. 276, art. 2, comma 1, lettera i). (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 256 il 3/11/2005)

 

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

 

– Vista la legge 14/2/2003, n. 30, in materia di occupazione e mercato del lavoro;

 

– Visto l’art. 2, comma 1, lettera i), del D.Lgs. 10/9/2003, n. 276, attuativo delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro di cui alla legge n. 30 del 2003, che definisce il “Libretto Formativo del Cittadino”;

 

– Visto l’allegato B dell’Accordo Stato – Regioni del 18/2/2000;

 

– Visto il decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale del 31/5/2001, n. 174/2001, sul sistema di certificazione delle competenze nella formazione professionale;

 

– Visto il documento tecnico allegato all’”Accordo tra il Ministro dell’Istruzione della Università e della Ricerca, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, le Regioni, le Province Autonome di Trento e Bolzano per la definizione degli standard formativi, in attuazione dell’Accordo quadro sancito in Conferenza unificata il 19/6/2003″ del 15/1/2004;

 

– Visto l’Accordo intervenuto in sede di Conferenza unificata di cui all’art. 8 del D.Lgs 28/8/1997, n. 281, nella riunione del 28/10/2004;

 

– Vista la decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea del 15/12/2004, n. 2241/2004/CE inerente fa definizione di un “Quadro comunitario unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze – Europass”;

 

– Vista l’intesa sullo schema di libretto formativo del cittadino intervenuta in sede di Conferenza unificata nella riunione del 14/7/2005:

 

Sentite le Parti Sociali;

 

Decreta:

 

Art. 1

 

  1. Ai sensi del D.Lgs. 10/9/2003, n. 276, art. 2, comma 1, lettera i), è approvato il modello di libretto formativo del cittadino di cui all’allegato A che fa parte integrante del presente decreto.

 

Roma 10/10/2005

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Maroni

Il Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

Moratti

 

Allegato A

 

Fac-Simile – Libretto formativo del cittadino

 

Rilasciato da ________________ (soggetto abilitato/autorizzato)

Nella Regione/Provincia ___________________

Data del primo rilascio ____________________

Data di ultimo aggiornamento _____________________

 

SEZIONE I

 

  1. Informazioni Personali

 

Nome e Cognome _____________________

Codice Fiscale _____________________

Sesso _____________________

Data di nascita _____________________

Comune (o Stato estero di nascita) _____________________

Provincia _____________________

Nazionalità _____________________

Comune di Residenza CAP Provincia _____________________

Indirizzo di Residenza _____________________

Comune di domicilio CAP Provincia _____________________

Indirizzo di domicilio _____________________

Numero di telefono cellulare _____________________

Numero di telefono _____________________

Numero di fax _____________________

Indirizzo di posta elettronica _____________________

 

  1. Esperienza lavorativa/professionale NOTA (*)

 

Tipologia contrattuale

 

Data di inizio del rapporto di lavoro ___/___/___

Data di cessazione del rapporto di lavoro ___/___/___

Mansione svolta (qualifica SIL) _____________________

Settore economico (Codice ISTAT) _____________________

Principali attività svolte _____________________

Nome del datore di lavoro _____________________

Indirizzo del datore di lavoro _____________________

 

– Nota (*) –

da ripetersi per ogni esperienza citata

 

  1. Titoli di Istruzione e formazione NOTA (*)

 

Titolo di studio _____________________

 

se apprendista indicare se:

 

– apprendistato per diritto dovere NOTA (*)

 

– apprendistato per alta formazione NOTA (*)

 

Anno di conseguimento _____________________

 

Nome dell’Istituto scolastico/Ente/Università _____________________

 

Sede dell’Istituto scolastico/Ente/Università _____________________

 

Votazione conseguita (numero/denominatore) _______/__________ Cum laude ____________

 

Ultimo anno frequentato (se abbandonato) _____________________

 

Anno di frequenza (se in corso) _____________________

 

Numero esami sostenuti (se abbandonato o in corso) _____________________

 

Tirocinio/Stage ( ) durata _____________________

 

Ente/Azienda ospitante _____________________

 

– Nota (*) –

da ripetersi per ogni esperienza citata

 

  1. Esperienze formative

 

Titolo attività formative _____________________

 

Se ottenuto in apprendistato indicare:

 

– apprendistato per il diritto dovere NOTA (*)

 

– apprendistato professionalizzante NOTA (*)

 

apprendistato per l’alta formazione

 

– indicare se ottenuto in contratto di inserimento NOTA (*)

 

Soggetto che ha erogato l’attività formativa _____________________

 

Sede soggetto erogatore (comune o Stato estero) _____________________

 

Concluso nel _____________________

 

Durata (specificare se in ore/giorni/mesi) _____________________

 

Attestazione/certificazione rilasciata o valida dall’Ente Pubblico _____________________

 

Altre attestazioni _____________________

 

Tirocinio/Stage NOTA (*) durata _____________________

Ente/azienda ospitante _____________________

 

– Nota (*) –

da ripetersi per ogni esperienza citata

 

Sezione 2

 

Competenze acquisite in percorsi di apprendimento

 

Tipologia (*) Descrizione Contesto di acquisizione (in quale percorso/situazione sono state sviluppate le competenze indicate)

 

Periodo di acquisizione (anno in cui sono state sviluppate le competenze indicate)

Tipo di evidenze

Documentali a supporto deM’avvenuta acquisizione delle competenze descritte

 

[187] ALLEGATO 2

 

FACSIMILE – All’Organizzazione Sindacale

 

Il sottoscritto ___________________

Qualifica ___________________ Livello ___________________ Struttura lavorativa ___________________

Via (indirizzo privato) ___________________ Comune ___________________

Tel ___________________

 

Il sottoscritto delega codesta Amministrazione a trattenere sulla retribuzione lorda la percentuale dell’1% per 14 mensilità, quale contributo associativo da versarsi alla

 

FILCAMS-CGIL di ___________________

FISASCAT-CISL di ___________________

UILTUCS-UIL di ___________________

 

La presente delega ha validità annuale per cui in caso di risoluzione del rapporto di lavoro nel corso dell‘anno, l’Amministrazione provvederà a trattenere in unica soluzione le quote restanti sulla indennità di fine rapporto.

La delega s’intende tacitamente rinnovata qualora nel mese di dicembre di ciascun anno, non venga data formale disdetta all’Amministrazione e all’Organizzazione Sindacale.

 

Data ___________________

 

Firma ___________________

 

FACSIMILE – All’Amministrazione della sede di lavoro

Il sottoscritto ___________________

Qualifica ___________________ Livello ___________________ Struttura Lavorativa ___________________

Il sottoscritto delega codesta Amministrazione a trattenere sulla retribuzione lorda la percentuale dell’1% per 14 mensilità, quale contributo associativo da versarsi alla

 

FILCAMS-CGIL di ___________________

FISASCAT-CISL di ___________________

UILTUCS-UIL di ___________________

 

La presente delega ha validità annuale per cui in caso di risoluzione del rapporto di lavoro nel corso dell’anno. l’Amministrazione provvederà a trattenere in unica soluzione le quote restanti sulla indennità di fine rapporto.

La delega s’intende tacitamente rinnovata qualora nel mese di dicembre di ciascun anno, non venga

 

[188] Contratto di apprendistato

 

Tra la sig.ra/il sig. ___________ nata/o il ___________ a ___________, titolare dello studio/rappresentante legale della ditta ___________ con sede a ___________ via ___________ attività aziendale ___________ codice fiscale

Area professionale (barrare la casella corrispondente):

– economico-amministrativa

– giuridica

– tecnica

– medico-sanitaria e odontoiatrica

– altre attività professionali

 

– Come datore di lavoro –

 

e la sig.ra/il sig. _____________ nata/o il _____________ a _____________ residente a _____________

via _____________ codice fiscale _____________

 

Titolo studio:

(Es. diploma di scuola media, diploma di scuola o istituto professionale, diploma di scuola superiore, diploma di laurea, ecc.) _____________

 

Crediti formativi:

(es.: nei percorsi universitari, attestati riguardo ad altre competenze ed esperienze lavorative acquisite, ecc.)

_____________

 

– Come apprendista –

 

  1. Il datore di lavoro si impegna ad istruire approfonditamente, anche tramite collaboratori qualificati,

l’apprendista: nell’attività professionale/qualifica di _____________

Nome del tutor interno: sig.ra/sig. _____________

 

  1. La durata dell’apprendistato corrisponde a quella prevista dal contratto collettivo per i dipendenti degli studi professionali ed è di _____________ mesi complessivi.

 

2.1 La durata del periodo di apprendistato è ridotta:

 

  1. a) di _____________ mesi per un periodo di apprendistato già svolto nella stessa professione/qualifica;

 

  1. b) di _____________ mesi in considerazione delle specifiche conoscenze professionali già acquisite dall’apprendista attraverso esperienze lavorative o la frequenza di scuole o corsi. Il periodo di apprendistato rimanente è di _____________ mesi

 

  1. Il rapporto di apprendistato inizia il _____________ e si concluderà presumibilmente il _____________.

In caso di malattia, infortunio, maternità e paternità, aspettative per motivi familiari o personali documentati, superiore a trenta giorni di calendario, il periodo di apprendistato è prolungato per una durata pari al periodo dell’evento.

 

  1. Il quadro formativo vigente per la formazione nella professione oggetto del presente rapporto di apprendistato è vincolante per entrambe le parti.

Il piano formativo individuale è allegato al presente contratto di apprendistato e costituisce parte integrante dello stesso.

 

  1. La sede lavorativa dell’apprendista è sita in _____________ via _____________ n. ________

 

  1. Il periodo di prova è di _____________ giorni di lavoro effettivo. Durante tale periodo il rapporto di apprendistato può essere risolto da entrambe le parti senza obbligo di preavviso.

 

  1. All’apprendista spetta una retribuzione secondo quanto previsto dal contratto collettivo per gli studi professionali. L’inquadramento e la retribuzione dell’apprendista è nella qualifica professionale/categoria. La retribuzione lorda mensile iniziale è pari a euro _____________ (per 14 mensilità)

 

  1. Per tutti gli aspetti del rapporto dì apprendistato (in particolare ferie e permessi, orario di lavoro, periodo di preavviso, ecc.) non regolati dalla legge o dal vigente CCNL, si applicano le disposizioni del contratto collettivo per i dipendenti degli studi professionali. In materia di “welfare” contrattuale e del sistema di bilateralità del settore si rinvia alle informative pubblicate sui siti Internet di: Cadiprof, FON.TE., Fondoprofessioni ed Ente bilaterale nazionale di settore (EBIPRO).

 

  1. L’apprendista prende atto di essere obbligato per legge:

 

  1. a) a seguire le istruzioni impartitegli dal datore di lavoro o risp. da collaboratori incaricati dell’addestramento e ad eseguire coscienziosamente i lavori affidatigli nell’ambito dell’addestramento;

 

  1. b) a frequentare regolarmente tutti i percorsi di formazione teorica ed a presentare puntualmente al datore di lavoro i relativi attestati e le comunicazioni;

 

  1. c) ad avvertire tempestivamente il datore di lavoro in caso di assenza dei percorsi di formazione teorica adducendone il motivo:

 

  1. d) a rispettare i segreti aziendali e professionali.

 

________ li ________

 

Il datore di lavoro ________________

 

L’apprendista ________________

 

Piano formativo individuale

 

Relativo all’assunzione apprendistato ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. n. 167/2011

 

Del sig./sig.ra

 

  1. Dati relativi al datore di lavoro

 

Denominazione datore di lavoro  
P.iva  
Indirizzo della sede legale  
Indirizzo dell’unità operativa interessata  
Recapito telefonico/fax/e-mail Tel: Fax:
Legale rappresentante  
CCNL applicato  

 

  1. Dati relativi all’apprendista

 

Nome e cognome  
Codice Fiscale  
Data e luogo di nascita  
Residenza  
Recapito telefonico/fax/e-mail  
Cittadinanza  

 

  1. Contenuti contrattuali

 

Data di assunzione  
Qualifica da conseguire  
Durata del periodo di formazione  
Livello finale di inquadramento  

 

  1. Tutor

 

Tutor aziendale  
Codice Fiscale  
Livello inquadramento  

 

  1. Caratteristiche del percorso formativo

 

Area professionale di

inserimento (NOTA 1)

– Area professionale economico- amministrativa

– Area professionale giuridica

– Area professionale tecnica

– Area professionale medico-sanitaria e odontoiatrica

– Altro (indicare) ____________

Profilo professionale

di riferimento

– Quadro ____________

– I Livello ____________

– II Livello ____________

  – III Livello S ____________

– III Livello ____________

– IV Livello S ____________

– IV Livello ____________

 

  1. Formazione Professionalizzante

 

  Formazione professionalizzante e di mestiere Ore
A Conoscenza dei servizi e delle attività di consulenza dell’organizzazione  
B Conoscenza delle basi tecniche e teoriche della professionalità e delle attività

seguite, nonché della loro concreta applicazione all’interno dell’organizzazione

 
C Conoscenza e utilizzo delle tecniche e dei metodi di lavoro dell’organizzazione  
D Conoscenza e utilizzo degli strumenti e delle tecnologie di lavoro  
E Conoscenza e utilizzo delle misure e dei mezzi di sicurezza individuali e di tutela

ambientale specifiche nel settore

 
G Conoscenze specifiche di eventuali seconde o terze lingue che sono richieste nel

contesto e nell’attività dell’organizzazione

 
TOTALE  

 

  1. Modalità per l’erogazione della formazione professionalizzante (NOTA 2) (barrare le caselle corrispondenti)

 

– Formazione teorica in aula

– Action learning

– Affiancamento

– On thè job

– E-Learning

– Altro ____________

 

Luogo e data ____________

 

Firma Tutor ____________

 

Firma Apprendista ____________

 

– Nota 1 –

  1. A) Area professionale Economico – Amministrativa: Consulenti del Lavoro, Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Revisori Contabili, altre professioni di valore equivalente ed omogenee all’area professionale non espressamente comprese nella predetta elencazione; B) Area Professionale Giuridica: Avvocati, Notai, altre professioni di valore equivalente ed omogenee all’area professionale non espressamente comprese nella predetta elencazione; C) Area professionale Tecnica: ingegneri, Architetti, Geometri, Periti Industriali, Geologi, Agronomi e Forestali, Periti agrari, Agrotecnici, altre professioni di valore equivalente ed omogenee all’area professionale non espressamente comprese nella predetta elencazione, D) Area professionale Medico – Sanitaria e Odontoiatrica: Medici. Medici Specialisti. Medici Dentisti, Odontoiatri, Medici Veterinari e Psicologici, Operatori Sanitari, abilitati all’esercizio autonomo della professione di cui alla specifica Decretazione Ministeriale, ad esclusione dei Laboratori Odontotecnici, altre professioni di valore equivalente ed omogenee all’area professionale non espressamente comprese nella predetta elencazione: E) Altre attività professionali intellettuali: attività non rientranti nelle prime quattro aree, con o senza Albo professionale.

 

– Nota 2 –

Action Learning e una metodologia di sviluppo delle persone, basata sull’assunto che si “impara facendo”, pertanto secondo questo approccio apprendere significa imparare ad agire efficacemente sperimentandosi nell’azione. Affiancamelo è una forma di apprendimento che si realizza attraverso un processo continuo di interazione con il tutor (o con un collega esperto) nell’ambiente lavorativo: On thè Job: si basa sul principio secondo il quale la persona apprende di continuo sul luogo di lavoro attraverso l’osservazione e l’applicazione pratica: E-Learning è la formazione tramite una piattaforma multimediale, che avviene in autoformazione o con il supporto del tutor.

 

[189] ALLEGATO B

 

  1. a) Apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale

 

Tabella 1 – Tabella retributiva apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale

 

Per i primi 12 mesi 45% La percentuale è calcolata sulla retribuzione

tabellare del corrispondente livello di

inquadramento (profilo professionale per il

quale viene svolto l’apprendistato)

Per i mesi successivi

e fino a 24 mesi

55%
Per i mesi successivi 65%

 

  1. b) Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere

 

Tabella 2 – Profili professionali, durata e ore di formazione

 

Profilo professionale Durata del

periodo di

apprendistato

Ore complessive

di formazione

Quadri, livello primo (I)

e livello secondo (II)

30 mesi 260
Livello terzo super (III super)

e livello terzo(III))

36 mesi 270
Livello quarto super (IV super)

e livello quarto (IV)

36 mesi 280

 

Tabella3 -Tabella retributiva per l’apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere

 

Per i primi 12 mesi 70% La percentuale è calcolata sulla retribuzione

tabellare del corrispondente livello di

inquadramento (profilo professionale per il

quale viene svolto l’apprendistato)

Per i mesi successivi

e fino a 24 mesi

85%
Per i mesi successivi 93%

 

  1. c) Apprendistato di alta formazione e ricerca

 

Tabella 4 – Tabella retributiva per l’apprendistato di alta formazione e ricerca

 

Per i primi 12 mesi 40% La percentuale è calcolata sulla retribuzione

tabellare del corrispondente livello di

inquadramento (profilo professionale per il

quale viene svolto l’apprendistato)

Per i mesi successivi

e fino a 24 mesi

50%
Per i mesi successivi 60%

 

[190] ALLEGATO – Secondo livello di contrattazione

 

Considerato che il CCNL Studi Professionali all’art. 3 prevede che al secondo livello le Parti firmatane possano definire intese temporaneamente modificative degli istituti del CCNL volti all’incremento della qualità e produttività del lavoro, alla gestione di crisi settoriali, nonché all’emersione del lavoro sommerso e riguardanti le modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, l’orario e l’organizzazione del lavoro al fine di favorire la contrattazione regionale.

L’art. 3 CCNL prevede le modalità di presentazione delle piattaforme e degli accordi al fine di avviare al meglio le relazioni a livello decentrato

 

Convengono

 

Di costituire la commissione di cui all’articolo presso l’ente bilaterale EBIPRO e che opererà secondo i seguenti principi:

 

  1. La commissione è composta da un rappresentante per ciascuna delle parti firmatarie del CCNL

 

  1. La commissione viene attivata entro 5 giorni dal ricevimento della documentazione di cui all’art 3

del CCNL anche ad iniziativa di una delle organizzazioni sindacali nazionali Filcams Cgil, Fisascat CisI, Uiltucs, o di Confprofessioni.

 

  1. La commissione redigerà apposito verbale contente le osservazioni di ciascuna delle parti che sarà inviato a cura di EBIPRO alle organizzazioni sindacali territoriali e alle Confprofessioni territoriali nei termini indicati nel CCNL.

 

[191] ALLEGATO – Telelavoro

 

Considerato che il CCNL in un’ottica di promozione della conciliazione dei tempi di vita e lavoro ha inteso rilanciare il telelavoro quale strumento strategico per realizzare un equilibrio tra le esigenze dei datori di lavoro e dei lavoratori.

Ebipro, ente bilaterale nazionale studi professionali, è l’organismo paritetico di settore costituito per realizzare una migliore gestione e organizzazione della vita lavorativa.

Il CCNL ha affidato ad Ebipro il compito di applicare quanto previsto riguardo il telelavoro mediante il riconoscimento di contributi per le spese sostenute per l’avvio di tale modalità di svolgimento dell’attività lavorativa.

Convengono di dettare le seguenti linee guida per l’intervento di ebipro:

 

  1. Ebipro interviene con un rimborso a favore dei datori di lavoro che devono sostenere le spese per dotare i lavoratori dei mezzi tecnici necessari secondo quanto disposto dal CCNL.

 

  1. Le prestazioni verranno erogate agli studi professionali che sono in regola con i versamenti ad ebipro da almeno 6 mesi

 

  1. Il rimborso di ebipro sarà pari al 50% delle spese sostenute per il comodato o l’acquisto delle strumentazioni. La lista di tali strumentazioni ed i relativi massimali, nonché le eventuali convenzioni che ebipro stipulerà con le aziende produttrici saranno definiti da ebipro entro il 31/12/2015.

 

[192] ALLEGATO – Sostegno al diritto allo studio

 

L’art. 10 della I. n. 300/1970 riconosce il diritto allo studio dei prestatori di lavoro, stabilendo che i lavoratori studenti, iscritti e frequentanti corsi regolari di studio in scuole di istruzione primaria, secondaria e di qualificazione professionale, statali, pareggiate o legalmente riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali, hanno diritto a turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami e non sono obbligati a prestazioni di lavoro straordinario durante i riposi settimanali, nonché a fruire di permessi giornalieri retribuiti per sostenere le prove di esame;

Il CCNL Studi Professionali all’art. 92, num 1 prevede che, al fine di contribuire al miglioramento culturale e professionale dei lavoratori del settore, i datori di lavoro concordino con t lavoratori non in prova che intendano frequentare corsi di studio diversi dalla formazione e dall’aggiornamento professionale un orario di lavoro, compatibilmente con le esigenze della struttura lavorativa, che agevoli la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami;

Le lettere b) e c) dell’art. 92, n. 1 del CCNL degli studi professionali stabiliscono che il lavoro straordinario non sia obbligatorio per i lavoratori studenti e siano considerati permessi retribuiti i giorni delle prove di esame e i due giorni lavorativi precedenti la sessione di esami;

La lettera d) dell’art. 92, n. 1 del CCNL attribuisce ai lavoratori studenti il diritto a ulteriori permessi retribuiti nella misura massima individuale pari a 40 (quaranta) ore annue;

 

Convengono che EBIPRO eroghi un contributo a favore del datore di lavoro pari al 50% della retribuzione derivante dalla concessione dei permessi di cui alla lettera d) qualora lo stesso sia in regola con i versamenti alla bilateralità di settore da almeno 6 mesi.

contributo sarà annuale per anno civile (01 gennaio-31 dicembre). Al fine di ottenere tale contributo il datore di lavoro dovrà:

 

  1. a) Inoltrare a EBIPRO la richiesta utilizzando il modulo presente sul sito www.ebipro.it, entro il mese di gennaio successivo all’anno di riferimento;

 

  1. b) Allegare copia del certificato di iscrizione al corso di studio;

 

  1. c) Allegare copia dei prospetti di paga e dei fogli presenze attestanti la fruizione da parte del lavoratore studente dei suddetti permessi.

 

[193] ALLEGATO – Bilateralità di settore al CCNL di lavoro degli Studi Professionali

 

Considerato che il CCNL disciplina agli artt. 15 e 16 le finalità e le funzioni degli enti bilaterali del settore CADIPROF ed

EBIPRO affidando ad essi la gestione di una pluralità di prestazioni di fondamentale rilevanza per lo sviluppo dei lavoratori del settore;

 

le parti intendono estendere forme di assistenza anche ai liberi professionisti;

 

le parti danno atto che CONFPROFESSIONI è la Confederazione maggiormente rappresentativa della parte datoriale , anche ai fini della valutazione delle opportune forme di tutela assistenziale a favore dei liberi professionisti;

 

le parti intendono disciplinare la gestione dei contributi e delle prestazioni della bilateralità;

 

Convengono quanto segue:

 

  1. La somma che il datore di lavoro dovrà versare per ciascun lavoratore per i servizi della bilateralità ammonta complessivamente a 22 euro per numero 12 mensilità.

 

  1. Il suddetto importo è cosi ripartito:

 

  1. 15 euro a CADIPROF

 

  1. 7 euro ad EBIPRO

 

  1. 4 euro sono utilizzati da EBIPRO per il conseguimento delle finalità ad esso affidate dal CCNL.

 

  1. 3 euro sono destinati a finanziare l’assistenza integrativa per i liberi professionisti datori di lavoro, al netto degli oneri di riscossione e gestione.

 

  1. EBIPRO costituisce, per l’amministrazione delle somme di cui al punto 4, una gestione separata dalle altre attività istituzionali, assicurando l’equilibrio economico-finanziario della suddetta gestione.

Tale gestione viene svolta sotto la vigilanza e la direzione di CONFPROFESSIONÌ, la quale selezionerà le coperture assistenziali e le eventuali Compagnie assicurative di riferimento, con decisioni che verranno attuate da EBIPRO.

 

6 CADIPROF, già incaricata dell’incasso della quota unitaria in base al CCNL, riscuoterà altresì le quote per conto di EBIPRO.

 

  1. CADIPROF verserà ad EBIPRO l’intera quota di sua spettanza, come indicata al precedente punto 2 b., e presterà, per la necessaria fase di start up, l’apporto tecnico opportuno ai fini della operatività della gestione di cui al punto 5.

 

8 Le prestazioni ai professionisti saranno attivate entro il termine massimo di 180 giorni dalla data di entrata in vigore del CCNL ed entro lo stesso termine sarà approvato da CONFPROFESSIONÌ e recepito da EBIPRO il regolamento che disciplina modalità dì adesione, contribuzione, prestazioni e cessazione dalla copertura per i professionisti.

 

9 Le parti entro lo stesso termine di 180 giorni dalla data di entrata in vigore del CCNL definiranno con le opportune modalità forme di tutela anche a favore dei professionisti non datori di lavoro.

 

[194] ALLEGATO – Profilo Professionale di Tecnico-Assistente veterinario

 

PREMESSO

 

Che la professione veterinaria richiede il supporto di figure professionali altamente specializzate,

 

Che il CCNL studi professionali ha confermato tra le figure professionali dell’area sanitaria quella del tecnico veterinario collocandolo nei livelli.

 

SI CONVIENE

 

Di definire il profilo professionale del tecnico veterinario come segue: il tecnico-assistente veterinario è il lavoratore in grado di assistere il Medico Veterinario, secondo le sue istruzioni, durante l’erogazione delle prestazioni medico-chirurgiche, nell’organizzazione della struttura e nella gestione del rapporto con il cliente ed il suo animale mettendo in atto le linee organizzative dettate dal Medico Veterinario relative all’andamento generale della struttura, coadiuvando lo stesso nell’attività professionale.

Di individuare come da tabella allegata le unità di competenza e le capacità del tecnico veterinario al fine di articolare idonei percorsi formativi per la figura

 

Unità di competenza Capacità

(essere in grado di)

Conoscenze

(conoscere)

Accoglienza Assumere comportamenti volti a

trasmettere serenità, sicurezza

ed Instaurare un rapporto di

fiducia con il cliente

– Cenni di anatomia e fisiologia

generale degli animali

Applicare i protocolli predisposti

dal Medico Veterinario, nel fornire

al cliente le informazioni utili.

– Elementi di chimica, biochimica,

biologia e microbiologia

Adottare misure idonee alla

gestione del cliente e del

suo animale.

– Principi di etica e deontologia

professionale

Adottare comportamenti e modalità

predefinite dal Medico Veterinario

finalizzate a creare un ambiente

sicuro, accogliente e volto alla

soddisfazione del cliente

– Procedure di segreteria e Practice

management

Approntamento spazi e

strumentazioni di trattamento

Applicare metodologie e procedure

per la prevenzione delle infezioni e

la sterilizzazione degli strumenti,

attrezzature di lavoro e area

operativa, su indicazione del

Medico Veterinario

 
Preparare e comporre lo strumentario

e il materiale necessario alle diverse

prestazioni veterinarie ed il successivo

riordino degli stessi

Principi di pronto soccorso

veterinario

Conoscere ed utilizzare tecniche di

sanificazione dell’ambiente, raccolta

e smaltimento dei rifiuti sanitari e

non della struttura, che richiedono

particolari attenzioni

Procedure infermieristiche

di base e preparazione

del paziente chirurgico

Rilevare il livello dei consumi di tutti

i materiali e la loro validità, provvedendo

a segnalarli al Medico Veterinario

Elementi di radiologia

e normative di

radioprotezione

Assistenza alle

procedure

clinico-chirurgiche

Conoscere le metodiche di assistenza al

Medico Veterinario nelle diverse terapie

mediche e chirurgiche

– Cenni di patologia generale,

patologia medica e chirurgica

e malattie infettive

Distinguere gli strumenti di lavoro

necessari al Medico Veterinario

– Legislazione e norme di

sicurezza dell’ambiente

di lavoro

Conoscere le modalità di affiancamento

e di lavoro in equipe,

Riconoscere i segni clinici di sofferenza

dell’animale

 
Trattamento

documenti

clinici e

amministrativo

contabili

Conoscere strumenti informativi e

pacchetti applicativi per la gestione

automatizzata della struttura.

 
Su indicazione del Medico Veterinario,

mantenere i contatti con i fornitori dei

materiali ed attrezzature.

 
Applicare tecniche di gestione,

registrazione e aggiornamento di

documenti contabili, amministrativi

e sanitari

 
Conoscere ed applicare disposizioni

e procedure per il trattamento dei

dati sensibili del cliente.

 

 

[195] ALLEGATO – Accordo per il sostegno al reddito nel settore degli studi professionali

 

In data _______ è stipulato il seguente accordo:

Tra

– la Confprofessioni;

e

– la Filcams-CGIL;

– la Fisascat-CISL;

– la Uiltucs – UIL;

 

Premesso che:

 

– la crisi occupazionale ha investito in maniera significativa anche il settore degli studi professionali:

 

– il settore degli studi professionali non ha mai goduto di un sistema di ammortizzatori sociali a regime potendo beneficiare in taluni territori solamente in tempi recenti della cassa integrazione straordinaria in deroga;

 

Sono intervenute modifiche normative, quali l’art. 3 della Legge n. 92/2012 (cd. Riforma Fornero), che al fine di assicurare ai lavoratori dipendenti di settori, non coperti da CIG, una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per le cause individuate dalla normativa in materia di integrazione salariale, ha previsto la costituzione obbligatoria di due modelli di fondi bilaterali di solidarietà per le imprese operanti in settori che occupano mediamente più di 15 dipendenti;

Le Parti intendono assicurare tutele di sostegno al reddito a tutto il comparto caratterizzato dalla presenza di studi, società, aziende collegate (di seguito “strutture”) nella maggior parte con meno di 15 dipendenti;

E’ stato sottoscritto in data 22/10/2013 un Accordo per il Sostegno al reddito nel settore degli studi professionali dalle parti sociali che aveva delineato un sistema di prestazioni sperimentali a favore degli studi professionali

E’ intervenuto il Decreto del Ministero del Lavoro dell’1/8/2014 che ha escluso gli studi professionali dal beneficio degli ammortizzatori sociali in deroga fino all’adozione della nota della Direzione Generale Ammortizzatori Sociali del Ministero del lavoro del 25/3/2015

Nel settore degli studi professionali opera, da tempo, un articolato sistema bilaterale composto da 3 organismi nazionali paritetici: Fondoprofessioni, Cadiprof ed Ebipro;

Il fine istituzionale di tali enti è quello di fornire servizi e tutele ai lavoratori e agli studi professionali sulle politiche sociali, la formazione e il mercato del lavoro;

Lo sviluppo di questi strumenti ha consentito la creazione di nuove forme di protezione integrata attraverso l’erogazione di prestazioni di welfare contrattuale;

Che tra le specifiche attribuzioni attribuite all’ente bilaterale di settore (Ebipro) previste dal CCNL vi è lo sviluppo di “iniziative finalizzate al sostegno temporaneo, anche mediante lo strumento della bilateralità, in aggiunta a quanto corrisposto dal sistema pubblico, del reddito dei lavoratori coinvolti in processi che comportino la cessazione e/o temporanea sospensione dei rapporti di lavoro;

 

le Parti in Premessa considerato quanto sopra

 

Convengono

 

Di avviare tramite l’ente bilaterale di settore al livello nazionale un innovativo sistema di sostegno al reddito mediante la previsione di strumenti che tutelino i lavoratori che non possono beneficiare di ammortizzatori sociali perché esclusi dalla platea dei destinatari o per decorrenza delle prestazioni già ricevute in base a previsioni normative.

 

Intervento per riduzione di orario

 

Per le strutture che non possono beneficiare di ammortizzatori sociali in deroga a fronte di certificate situazioni di crisi della struttura dimostrabili dietro presentazione di adeguata documentazione (dichiarazioni iva che attestino un calo del fatturato di almeno il 30% negli ultimi due anni; documentazione di precedente accesso ad ammortizzatori sociali in deroga) mediante specifico accordo, realizzato secondo le modalità di seguito indicate, si potrà determinare un intervento di riduzione dell’orario di lavoro. In tal caso E.BI.PRO interverrà con un contributo pari al 30% della normale retribuzione oraria lorda persa conseguentemente alla riduzione di orario nel limite massimo del 50% dell’orario settimanale originario fino ad un massimo di 520 ore (riproporzionate per i part-time) nell’arco di 12 mesi.

Nei periodi di riduzione dell’orario di lavoro maturano in misura intera a carico della struttura i ratei di 13.esima e 14.esima mensilità e TFR che verranno corrisposti alle naturali scadenze.

La struttura e i dipendenti devono essere in regola per poter accedere alla misura con i contributi alla bilateralità di settore (CADIPROF ed EBIPRO) da almeno 18 mesi continuativi.

I massimali di intervento sono quelli stabiliti per la Cassa integrazione.

Intervento in caso di intervento del fondo residuale

Per le strutture che possono beneficiare degli interventi del fondo residuale di cui alla legge n. 92 Ebipro riconoscerà in integrazione a ciascun lavoratore un contributo orario pari al 20% della normale retribuzione lorda persa per un massimo di tre mesi.

Al momento dell’accesso alle prestazioni Ebipro rimborserà altresì al datore di lavoro e al lavoratore i contributi versati al fondo residuale degli ultimi tre mesi.

 

Procedura di accesso

 

  1. Fatto salvo quanto previsto dalle vigenti leggi in materia, nei casi di crisi la struttura comunicherà alle Organizzazioni Sindacali Territoriali firmatarie del presente accordo lo stato di crisi, con il fine di valutare congiuntamente le reali necessità di ore di lavoro ed i requisiti per poter accedere agli strumenti sopra indicati

 

  1. L’incontro, che sarà richiesto entro 7 giorni dal ricevimento della comunicazione, si terrà alla presenza delle 00.SS., e all’Associazione Datoriale firmatarie del presente Accordo, nonché del titolare della struttura

 

  1. Detta fase potrà concludersi con accordo sindacale, sottoscritto dai soggetti individuati al punto 2, che sarà condizione necessaria per l’accesso agli strumenti di sostegno al reddito.

 

  1. Nel verbale di accordo le parti sopra specificate, verificheranno i requisiti dello studio per poter accedere agli strumenti previsti dal presene accordo previa verifica di adesione alla bilateralità (EBIPRO e CADIPROF).

 

  1. Le prestazioni potranno essere erogate fino a concorrenza di risorse disponibili secondo gli stanziamenti effettuati da ebipro.

Le parti concordano di valutare l’andamento del presente Accordo anche al fine di adeguare gli stanziamenti delle risorse da parte di Ebipro in base alle richieste pervenute dalle strutture.

 

Ulteriori prestazioni da parte del sistema della bilateralità

 

Le Parti convengono che, in aggiunta alle misure di intervento dell’Ente Bilaterale sopra descritte e durante il periodo di fruizione delle stesse, i lavoratori destinatari di tali prestazioni potranno usufruire di:

 

  1. risorse dedicate da Fondoprofessioni per la riqualificazione professionale quale politica attiva di lavoro

 

  1. continuità della copertura sanitaria e sociale prevista da Cadiprof

 

– Dichiarazione a verbale –

In considerazione della evoluzione normativa in atto, che inciderà anche sulle forme di sostegno al reddito nell’ambito del settore, le parti si impegnano a incontrarsi entro il mese di settembre del 2015 per valutare le modalità più idonee di intervento.

 

[196] ALLEGATO -Statuto FONDOPROFESSIONI

 

Statuto Fondoprofessioni

 

[197] ALLEGATO – Statuto E.BI.PRO.

 

Statuto E.BI.PRO.

 

[198] ALLEGATO – Statuto CADIPROF

 

Statuto CADIPROF

 

[199] ALLEGATO – Protocollo aggiuntivo 27/9/2011 sulla conciliazione ed arbitrato

 

Protocollo aggiuntivo 27/9/2011 sulla conciliazione ed arbitrato

 

[200] ALLEGATO – Protocollo recupero crediti UNIREC 5/11/2015

 

Il giorno 5/11/2015, tra UNIREC, Unione Nazionale imprese a tutela del credito e la FISASCAT-CISL nazionale, affiliata alla FIST-CISL nazionale, la FILCAMS-CGIL nazionale, la UILTUCS nazionale

 

Premesso che

 

  1. a) in data 3/12/2012 è stato stipulato tra le parti di cui sopra un Protocollo d’intesa che ha disciplinato l’utilizzo delle collaborazioni coordinate e continuative nella modalità a progetto nel settore della tutela del credito;

 

  1. b) il predetto Protocollo è stato aggiornato con accordo di revisione del 29/10/2014, alla luce delle mutate condizioni di mercato e dell’andamento del settore del recupero, fortemente condizionato dalla crisi economica che rende più difficile procedere al recupero presso i debitori;

 

  1. c) a fine 2014 il Parlamento ha approvato la legge 10/10/2014, n. 183, con cui ha stabilito alcuni criteri sulla base di cui ha delegato il Governo ad adottare una serie di decreti legislativi finalizzati ad attuare la riforma del mercato del lavoro denominata “Jobs Act”;

 

  1. d) in data 25/6/2015 è entrato in vigore il D.Lgs. 15/6/2015, n. 81, recante la disciplina organica dei contratti di lavoro e la revisione della normativa in tema di mansioni;

 

  1. e) L’art. 2, comma 1° del predetto decreto prevede che a far data dal 1/1/2016 si applichi la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretino in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro;

 

  1. f) il medesimo art. 2, ai commi 2, lett. a) e 3, tra le ipotesi in cui il predetto comma 1° non trova applicazione, prevede che restino salve sia le collaborazioni per le quali accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale prevedono discipline specifiche riguardanti il trattamento economico e normativo, in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore, sia i rapporti di collaborazione certificati ai sensi del titolo VIII, capo I, del D.Lgs. 10/9/2003, n. 276;

 

  1. g) l’art. 52, comma 1°, del predetto Decreto Legislativo prevede che le disposizioni degli artt. da 61 a 69-bis del D.Lgs. n. 276/2003, rimangono in vigore esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alla data del 25/6/2015 e sino alla loro scadenza;

 

  1. h) lo stesso art. 52, co. 2, del Decreto Legislativo prevede che resta salvo quanto disposto dall’art. 409 del cod. proc. civile, il quale disciplina i rapporti di collaborazione che si concretino in una prestazione di opera continuativa e coordinata, prevalentemente personale, anche se non a carattere subordinato;

 

  1. i) a seguito dei provvedimenti riconducibili al c.d. “Jobs Act” si rileva pertanto la variazione del quadro normativo, unitamente alle condizioni di mercato rispetto alla situazione previgente disciplinata dal Protocollo del 3/12/2012 e dalle successive modifiche;

 

  1. j) inoltre, considerato che sono abrogate le disposizioni degli artt. 61 e ss. del D.Lgs. 276/2003, si ritengono superati tutti gli atti di prassi amministrativa riferiti a tale quadro normativo e conseguentemente anche l’accordo di revisione del 29/102013;

 

  1. k) il Protocollo del 3/12/2012 deve essere aggiornato alla luce della nuova normativa, in particolare del superamento dell’art. 63 del D.Lgs. 276/2003 come rivisto dalla Legge 92/2012 (Legge Fornero), e che, per tale via, le parti intendono dare attuazione, tra l’altro, a quanto previsto all’interno dell’art. 2, comma 2, lett. a), del D.Lgs. n. 81/2015;

 

TUTTO CIO’ PREMESSO LE PARTI FIRMATARIE STABILISCONO QUANTO SEGUE:

 

[201] Art. 1 Principi generali

 

Le premesse costituiscono parte integrante del presente Protocollo.

Fermo restando quanto stabilito dal Protocollo siglato il 3/12/2012, la presente nota ha il fine di aggiornarne il contenuto alla luce delle evoluzioni normative.

Ogni norma disciplinata dal presente accordo sostituisce integralmente ogni disposizione previgente, laddove incompatibile.

 

[202] Art. 2 Nuova disciplina delle collaborazioni coordinate e continuative

 

In conformità con quanto stabilito dal Protocollo del 3/12/2012, le parti confermano che le attività telefoniche di tutela del credito sono svolte da personale il cui rapporto di lavoro è eseguibile anche per mezzo di collaborazioni coordinate e continuative ex art. 409 c.p.c., punto 3), con esclusione della disciplina della riconduzione al rapporto di lavoro subordinato prevista dall’art. 2, co. 1, del D.Lgs. n. 81/2015 recante testo organico delle tipologie contrattuali e revisione della disciplina delle mansioni.

Le parti, riconoscendo che il D.Lgs. n. 81/2015 prevede, con riguardo alle collaborazioni coordinate e continuative, il superamento del contratto a progetto, stabiliscono che – a maggior tutela del lavoratore – l’attività svolta dall’operatore telefonico deve essere individuata – anche successivamente alla entrata in vigore del D.Lgs. n. 81/2015 – in un apposito progetto, allegato al contratto di collaborazione coordinata e continuativa stipulato ex art. 409 c.p.c., punto 3), in moda da descrivere al meglio l’attività stessa svolta dal collaboratore ed il risultato cui essa è riferita.

Al fine di assicurare una maggiore flessibilità al rapporto di collaborazione, si ritiene che non sia necessario indicare nel progetto la denominazione della commessa, di riferimento.

Considerata l’evoluzione normativa, deve intendersi cassato all’interno del Protocollo ogni riferimento al contratto di collaborazione coordinata e continuativa nella modalità a progetto ed alla connessa normativa (artt. 61 – 69-bis del D.Lgs. 276/2003 e succ. mod. ed int.), di cui il D.Lgs. n. 81/2015 determina il superamento, e deve essere sostituito con analogo riferimento alla collaborazione coordinata e continuativa e alla disciplina ex art. 409 c.p.c., punto 3).

Nel testo raffrontato allegato sub A sono esplicitate le modifiche al Protocollo, unitamente al format contrattuale rivisto alla luce della nuova normativa e degli impegni di cui sopra.

 

[203] Art. 2/BIS Compenso e criteri di determinazione nelle collaborazioni coordinate e continuative degli operatori telefonici per la tutela del credito

 

L’art. 1 d) del Protocollo è cassato, considerato che la disciplina dei nuovi ingressi è interamente confluita nell’articolo sottostante che sostituisce integralmente l’art. 2 b.6.

I compensi degli operatori telefonici per la tutela del credito sono determinati in funzione dei risultati progettuali raggiunti ovvero:

 

  1. a) di percentuali sugli importi recuperati a seguito dell’attività telefonica;

 

  1. b) sulla base di un compenso variabile a pratica riconosciuto in funzione degli esiti della gestione.

 

I predetti compensi devono essere congrui rispetto a quelli riconosciuti dall’azienda mandante all’Agenzia e sono basati su criteri obiettivi e verificabili.

Al solo fine di determinare gli obiettivi minimi in termini di valore che gli operatori telefonici possono potenzialmente raggiungere, le parti assumono come livelli di riferimento:

 

– Livello V per i primi 12 mesi di collaborazione;

 

– Livello IV per gli ulteriori 12 mesi di collaborazione;

 

– Livello IV Super per gli operatori telefonici che collaborino con l’impresa di tutela del credito da più di 24 mesi.

 

L’agenzia committente si impegna ad affidare all’operatore un monte pratiche tale da consentire, sulla base della performance media attesa e della relativa provvigione o della diversa modalità di remunerazione riconosciuta, che l’operatore possa potenzialmente raggiungere un compenso mensile almeno pari al 30% del livello retributivo di riferimento (c.d. compenso minimo potenziale atteso). Resta inteso che l’agenzia committente prevederà sistemi provvigionali o di compensi aggiuntivi, collegati ai risultati conseguiti, che permetteranno al Collaboratore di poter potenzialmente raggiungere un compenso, sempre proporzionale al risultato quali-quantitativo conseguito, coerente con il livello retributivo di riferimento. Ne segue che il compenso individuale può risultare superiore al livello di riferimento.

Qualora non siano applicati i suindicati criteri, l’agenzia committente dovrà comunque garantire modalità di compenso analoghe a quelle indicate nel paragrafo precedente, purché sempre proporzionate alla qualità e quantità del lavoro svolto.

Tale regime seguirà l’andamento progressivo previsto per il livello V, IV e IV Super del CCNL Studi Professionali.

In aderenza alla formulazione del Protocollo (Allegato 1, art. 17, co. 2), può essere ritenuto inidoneo professionalmente il collaboratore che non sia in grado di raggiungere il compenso minimo potenziale atteso o comunque l’obiettivo in termini di performance, per il numero di lotti/mesi indicato nelle appendici allegate al contratto individuale in relazione alla tipologia di pratica.

In caso di malattia, infortunio, e maternità, con sospensione dell’attività superiore ai 20 giorni nel mese, non si procederà a valutazione circa l’idoneità professionale di cui al comma precedente.

Considerata l’estrema flessibilità delle commesse e l’interesse a conservare il rapporto con gli operatori anche in presenza di interruzione degli affidamenti o riduzione degli stessi, in tali casi, di comune accordo tra le parti, piuttosto che procedere alla risoluzione del rapporto, gli affidamenti potranno essere sospesi lasciando altresì il contratto attivo, in attesa di nuovi mandati o incrementi di affidamenti.

In caso di frequenza di percorsi informativi e/o di aggiornamento la Committente potrà riconoscere un incentivo in relazione ai risultati di performance raggiunti conseguenti alla frequenza dei predetti corsi.

 

[204] Art. 3 Normativa transitoria

 

Come stabilito ex art. 52 del D.Lgs. n. 81/2015 recante la disciplina organica dei contratti di lavoro e la revisione della normativa in tema di mansioni, ai contratti a progetto già in atto alla data del 25/6/2015 si applicano le disposizioni di cui agli artt. 61 – 69-bis del D.Lgs. n. 276/2003 e – con riguardo alla parte sindacale – il Protocollo UNIREC-OO.SS. nella formulazione originaria.

 

[205] Art. 4 Durata

 

Il presente accordo decorre dal 5/11/2015 e scade il 31/12/2018.

Il contratto continuerà a produrre i suoi effetti oltre la scadenza sino al rinnovo sottoscritto dalle parti contraenti.

 

Allegato sostituito dal Protocollo 5/11/2015

 

 

[206] Verbale di accordo 4/2/2016 – Unirec

 

Il giorno 4/2/2016, tra UNIREC e la FISASCAT-CISL, affiliata alla FIST-CISL, e la UILTUCS, si è sottoscritta la Nota esplicativa dell’Accordo di aggiornamento del 5/11/2015 del Protocollo di intesa stipulato il 3/12/2012.

 

 

Premesso che

 

  1. a) il settore della tutela del credito, per sua natura, è estremamente flessibile a causa della fluttuazione delle commesse, che non prevedono alcun affidamento minimo;

 

  1. b) le società di tutela del credito sono remunerate proporzionalmente ai risultati raggiunti, senza alcun compenso fisso, sganciato dagli esiti della gestione;

 

  1. c) conseguentemente i rapporti di lavoro attivati per svolgere i relativi servizi devono presentare elementi di flessibilità;

 

  1. d) le parti ravvisano che, nel settore della tutela del credito, sussistano le particolari esigenze produttive ed organizzative previste dall’art. 2, co. 2, del D.Lgs. n. 81/2015, tali da giustificare una disciplina specifica, riguardante il trattamento economico e normativo;

 

  1. e) il trattamento economico è stato definito nell’aggiornamento del 5/11/2015, unitamente ad un modello di contratto;

 

  1. f) le parti desiderano individuare con maggiore dettaglio il trattamento normativo da applicare alle collaborazioni coordinate e continuative nel settore della tutela del credito e fornire chiarimenti esplicativi del medesimo accordo;

 

 

Tutto ciò premesso e convenuto

 

[207] Art. 1 Definizione e ambito di applicazione delle collaborazioni coordinate e continuative di recupero crediti telefonico

 

Le premesse formano parte integrante dell’accordo, considerato che definiscono le esigenze produttive ed organizzative tali da giustificare una disciplina specifica, riguardante il trattamento economico e normativo delle collaborazioni coordinate e continuative nel settore della tutela del credito.

I rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, prevalentemente personale e senza vincolo di subordinazione, di cui all’art. 409, n. 3, c.p.c., volti a disciplinare il rapporto di lavoro degli operatori telefonici outbound per la tutela del credito, devono essere riconducibili ad un obiettivo o a fasi di un processo più ampio, i quali prevedano quale risultato finale il recupero telefonico delle somme dovute al creditore. Il collaboratore può essere chiamato a realizzare, specializzandosi, anche una sola specifica fase di lavoro finalizzata comunque al recupero telefonico delle somme dovute da un determinato debitore, di modo che più operatori possano operare sulla stessa pratica.

L’attività descritta nel contratto è gestita autonomamente dal collaboratore, nel rispetto del coordinamento con la organizzazione del committente e indipendentemente dal tempo impiegato per l’esecuzione della attività lavorativa.

L’attività, sulla base di una scelta volontaria delle parti, può essere svolta, anche in parte, in home-working, per mezzo di strumenti messi a disposizione dal medesimo collaboratore.

 

[208] Art. 2 Forma

 

II contratto di lavoro è stipulato in forma scritta e contiene i seguenti elementi:

 

  1. a) indicazione della durata del contratto;

 

  1. b) il corrispettivo e i criteri per la sua determinazione;

 

  1. c) la previsione di una postazione resa disponibile all’operatore sulla base di fasce di disponibilità oraria della stessa, fruibili in autonomia dal collaboratore;

 

  1. d) un obiettivo cui è finalizzata l’attività.

 

Non è necessario indicare nei contratti con gli operatori telefonici le commesse di riferimento.

 

[209] Art. 3 Durata

 

Fermi restando i contratti vigenti alla data del presente accordo, i contratti di collaborazione non possono avere durata superiore ai tre anni. Trascorsi tre anni, sarà possibile stipulare ulteriori contratti di collaborazione coordinata e continuativa senza necessità di interruzione tra un rapporto ed un altro.

 

[210] Art. 4 Trattamento economico

 

Il compenso corrisposto agli operatori telefonici, disciplinato dall’art. 2/Bis dell’accordo sindacale del 5/11/2015, deve essere proporzionato alla quantità e qualità del lavoro eseguito, ovvero agli importi recuperati o comunque agli esiti della gestione, misurabili anche in termini di conferma degli impegni al pagamento da parte del debitore.

Le parti precisano, a maggior chiarimento di quanto stabilito dall’art. 2/Bis dell’accordo di cui sopra, che è obbligo dell’agenzia committente prevedere sistemi provvigionali o di compensi ad esito di gestione, collegati ai risultati conseguiti, che permettano al Collaboratore di poter potenzialmente raggiungere un compenso, sempre proporzionale al risultato quali-quantitativo conseguito, coerente con il livello retributivo di riferimento, di modo che il compenso individuale possa risultare anche superiore al 100% del livello di riferimento.

Al fine di sottolineare l’autonomia del collaboratore in relazione alla gestione delle pratiche affidate, si precisa che, del risultato economico generabile dal montante affidato, il collaboratore è tenuto a raggiungere almeno il 30%.

Le parti di comune accordo dichiarano che la corretta interpretazione del comma 8 dell’art. 2 bis è la seguente (concetto di inidoneità): “In aderenza alla formulazione del Protocollo (art. 17, co. 2 del modello di contratto di cui all’allegato A dell’aggiornamento del 5/11/2015 al Protocollo d’intesa stipulato il 3/12/2012), può essere comunque ritenuto inidoneo professionalmente il collaboratore che, a consuntivo, non risulti essere stato in grado di soddisfare le performance minime di recupero sul singolo prodotto”. Le predette performance minime sono indipendenti rispetto alla soglia di cui al comma precedente, stabilita dalle parti al solo fine di confermare l’autonomia del collaboratore.

 

[211] Art. 5 Svolgimento del rapporto

 

La gravidanza, la malattia e l’infortunio del collaboratore non comportano l’estinzione del rapporto contrattuale, che rimane sospeso, senza erogazione del corrispettivo. In caso di malattia e infortunio la sospensione del rapporto non comporta una proroga della durata del contratto, che si estingue alla scadenza.

Nei casi di cui al comma precedente, qualora l’attività sia sospesa per più di 20 giorni nel mese, non si procede a valutazione circa l’inidoneità professionale.

In caso di gravidanza, la durata del rapporto è prorogata per un periodo di centottanta giorni.

Il collaboratore può svolgere la sua attività a favore di più committenti, purché non in concorrenza, salvo diverso accordo delle parti.

 

[212] Art. 6 Estinzione del contratto e preavviso

 

I contratti di lavoro di cui al presente capo si risolvono al momento della realizzazione dell’obiettivo o la fase che ne costituisce l’oggetto.

Le parti possono recedere, per giusta causa ovvero in casi che rendano intollerabile la prosecuzione della collaborazione, senza preavviso, prima della scadenza del termine.

Negli altri casi il Collaboratore può recedere liberamente, salvo il preavviso di 15 gg.

II Committente può recedere con preavviso di 15 giorni nelle ipotesi indicate nel modello di contratto allegato all’accordo del 5/11/2015 e nel caso di inidoneità professionale del collaboratore per mancato raggiungimento degli obiettivi di performance.

 

[213] Art. 7 Clausola interpretativa

 

La presente disciplina specifica prevale in caso di contrasto rispetto a quello prevista dall’accordo sindacale del 5/11/2015.

 

 

[214] Verbale di accordo – Detassazione 6/12/2016

 

Il giorno 6/12/2016, si sono riunite CONFPROFESSIONI e FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTUCS,

 

al fine di condividere un modello di “accordo territoriale”, da proporre alle proprie rappresentanze Regionali per l’applicazione, al personale dipendente degli studi professionali, della detassazione sulle componenti accessorie della retribuzione corrisposte in relazione ad incrementi di produttività e ad innovazione ed efficienza organizzativa.

 

Premesso

 

– che l’art. 1, comma 182, della 28/12/2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) ha rivisto che salva espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro, sono soggetti a una imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 10%, entro il limite di importo complessivo di 2.000 euro lordi, i premi di risultato di ammontare variabile la cui corresponsione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione misurabili e verificabili;

 

– che il comma 187 dello stesso articolo prevede che, ai fini dell’applicazione delle disposizioni, le somme e i valori devono essere erogati in esecuzione dei contratti aziendali e territoriali di cui all’art. 51 del D.Lgs. 15/6/2015, n. 81;

 

– che l’art. 51 del D.Lgs. 15/6/2015, n. 81 prevede che per contratti collettivi si intendono i contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i contratti collettivi aziendali stipulati dalle loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria;

 

– che il decreto interdisciplinare 25/3/2016 disciplina i criteri di misurazione degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione ai quali i contratti aziendali o territoriali legano la corresponsione di premi di risultato di ammontare variabile.

 

Si è concordato quanto segue:

 

l’allegato modello di accordo territoriale verrà utilizzato per dare attuazione alle finalità perseguite dalla legislazione in materia di imposta sostitutiva del 10% sulle componenti accessorie della retribuzione corrisposte in relazione ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, entro il limite massimo previsto dalla normativa vigente.

 

 

[215] Accordo territoriale attuativo della detassazione dei premi di produttività

 

Il giorno ___________________ del mese di  ___________________ dell’anno 2016, presso ___________________ ___________________ si sono riuniti:

 

CONFPROFESSIONI, rappresentata da ______________________________________

e

FILCAMS-CGIL, rappresentata da ___________________________________________

FISASCAT-CISL, rappresentata da __________________________________________

UILTUCS, rappresentata da ________________________________________________

 

 

PREMESSO

 

– che l’art. 1, comma 182, della legge 28/12/2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) ha previsto che, salva espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro, sono soggetti a una imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 10%, entro il limite di importo complessivo di 2.000 euro lordi (al netto dei contributi previdenziali), i premi di risultato di ammontare variabile la cui corresponsione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione misurabili e verificabili;

 

– che i commi da 183 a 186 dello stesso articolo prevedono la suddetta detassazione trovi applicazione per il settore privato e con riferimento ai titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore, nell’anno precedente a quello di percezione delle somme a titolo di premio di risultato, a euro 50.000;

 

– che il comma 187 dello stesso articolo prevede che, ai fini dell’applicazione delle disposizioni, le somme e i valori devono essere erogati in esecuzione dei contratti aziendali e territoriali di cui all’art. 51 del D.Lgs. 15/6/2015, n. 81;

 

– che l’art. 51 del D.Lgs. 15/6/2015, n. 81 prevede che per contratti collettivi si intendono i contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i contratti collettivi aziendali stipulati dalle loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero alla rappresentanza sindacale unitaria;

 

– che il decreto interdisciplinare 25/3/2016 disciplina i criteri di misurazione degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione ai quali i contratti aziendali o territoriali legano la corresponsione di premi di risultato di ammontare variabile;

 

– che l’art. 5 del decreto interministeriale 25/3/2016 stabilisce che, ai fini dell’applicazione dell’imposta sostitutiva, i contratti collettivi devono essere depositati in via telematica presso la Direzione territoriale del lavoro competente entro 30 giorni dalla sottoscrizione, unitamente alla dichiarazione di conformità del contratto alle disposizioni del decreto stresso;

 

– che l’art. 5, comma 1 del decreto interdisciplinare 25/3/2016 stabilisce che le disposizioni di cui all’art. 1, commi 182-191, Legge n. 208/2015 si applicano alle erogazioni effettuate nel periodo di imposta 2016 e in quelli successivi.

 

 

CONVENGONO:

 

Che a decorrere dalla data di sottoscrizione del presente accordo i datori di lavoro della Regione ___________________ che adottano il CCNL degli studi professionali sottoscritto in data 17/4/2015 all’interno delle proprie strutture possono applicare la citata normativa di agevolazione fiscale ai lavoratori per le voci retributive corrisposte in relazione ad incrementi di competitività e di produttività.

Pertanto, le strutture applicheranno le agevolazioni fiscali, nei limiti ed alle condizioni previste dalla normativa vigente, agli importi dei premi di risultato erogati a seguito del raggiungimento di un effettivo miglioramento dell’indicatore o degli indicatori di cui al decreto interministeriale del 25/3/2016, rispetto al risultato registrato dallo stesso indicatore o dagli stessi indicatori.

La struttura che applica il presente accordo è tenuta ad informare i lavoratori e le parti firmatarie del presente accordo circa:

 

– il periodo congruo preso a riferimento;

 

– gli indici di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione utilizzati;

 

– gli obiettivi al raggiungimento dei quali subordinare l’erogazione del premio;

 

– i criteri di misurazione;

 

– la stima del valore medio annuo pro capite del premio relativo al periodo di riferimento e le sue modalità di corresponsione, ivi compresa l’eventualità che il premio venga corrisposto, in tutto o in parte, per scelta del lavoratore, tramite prestazioni di welfare aziendale, ai sensi dell’art. 1, comma 184 della legge 28/12/2015, n. 208 e alle condizioni previste dalla circolare n. 28/E 2016.

 

Concluso il periodo di riferimento previsto, e nei tempi tecnicamente necessari per la verifica dei risultati, verrà data ai lavoratori informazione scritta sulle risultanze del premio.

Le voci retributive erogate a titolo di premio dovranno essere evidenziate in busta paga e l’imposta sostitutiva del 10% troverà applicazione nei limiti previsti dalla normativa vigente per ciascun anno di imposta.

Il lavoratore può scegliere di percepire il premio di produttività, interamente o parzialmente, sotto forma di welfare, prestazioni, beni, opere e servizi, erogati anche attraverso il sistema della bilateralità di settore. Le somme e i valori di cui al comma 2 e all’ultimo periodo del comma 3 dell’art. 51 del Decreto del Presidente della Repubblica 22/12/1986, n. 917, non concorrono, nel rispetto dei limiti ivi indicati, a formare il reddito di lavoro dipendente, né sono soggetti all’imposta sostitutiva.

Il presente accordo sarà depositato entro 30 giorni dalla sottoscrizione alla DTL di _________________ (capoluogo di Regione) a cura di una delle parti firmatarie.

Il datore di lavoro che intenda dare applicazione al presente accordo presso la propria struttura è tenuto a trasmettere alla DTL la dichiarazione di conformità anteriormente al momento dell’applicazione dell’imposta sostitutiva.

Le parti concordano che la vigenza del presente accordo decorra dall’1/1/2016, sino al 31/12/2018 e, se non disdetto entro 90 giorni dalla scadenza, si intenderà rinnovato tacitamente di anno in anno.

Le parti stipulanti dichiarano che il presente accordo è totalmente conforme alle finalità delle norme richiamate in premessa.

 

[216] Verbale di accordo 3/10/2017

 

Il giorno 3/10/2017, tra la CONFPROFESSIONI e la FILCAMS CGIL, la FISASCAT CISL, la Uiltucs, si è stipulato il seguente accordo di istituzione del Fondo di Solidarietà per il settore delle attività professionali.

 

Visto che

 

Il D.Lgs. 14/9/2015 n. 148, all’art. 26, comma 1, dispone che “le organizzazioni sindacali e imprenditoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale stipulano accordi e contratti collettivi aventi a oggetto la costituzione di fondi di solidarietà bilaterali per i settori che non rientrano nell’ambito di applicazione della disciplina delle integrazioni salariali ordinarie e straordinarie, con la finalità di assicurare ai lavoratori una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa”;

 

CONVENGONO

 

di costituire un fondo di solidarietà secondo le disposizioni seguenti:

 

[217] Art. 1 Costituzione del Fondo

 

  1. II “Fondo dì Solidarietà per le attività professionali” è istituito presso l’Istituto nazionale della previdenza sociale.

 

  1. Il Fondo non ha personalità giuridica e gode di autonoma gestione finanziaria e patrimoniale presso l’INPS, del quale costituisce gestione.

 

  1. Il Fondo ha obbligo di presentare il bilancio tecnico di previsione a otto anni basato sullo scenario macroeconomico coerente con il più recente Documento di Economia e Finanza e relativa Nota di aggiornamento, fermo restando l’obbligo di aggiornamento in corrispondenza della presentazione del bilancio preventivo annuale, al fine di garantire l’equilibrio dei saldi di bilancio.

 

[218] Art. 2 Finalità del Fondo

 

1.Il Fondo ha lo scopo di garantire ai dipendenti del settore delle attività professionali, che occupano mediamente più di 3 dipendenti, una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per le causali di cui all’art. 11 e 21 del D.Lgs. n. 148/2015.

 

  1. Viene istituito dalle parti firmatarie del presente accordo un comitato paritetico di monitoraggio sulle attività del Fondo, che si riunirà ogni sei mesi dalla costituzione dello stesso, per analizzare l’andamento delle prestazioni.

 

3.Decorsi due anni dalla data di costituzione del Fondo con Decreto Ministeriale, se l’andamento dello stesso è in equilibrio e sostenibile, verrà esteso il campo di applicazione alle strutture che occupano mediamente più di due dipendenti.

 

[219] Art. 3 Amministrazione del Fondo

 

  1. Il Fondo è amministrato da un Comitato composto da tre esperti designati da Confprofessioni e tre esperti designati dalle Organizzazioni Sindacali Nazionali dei lavoratori stipulanti il presente Accordo, in possesso di specifica competenza e pluriennale esperienza in materia di lavoro e occupazione, nominati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, nonché da due rappresentanti con qualifica non inferiore a dirigente, rispettivamente del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell’economia e delle finanze.

 

  1. Per la validità delle sedute è necessaria la presenza di almeno cinque componenti del Comitato, aventi diritto al voto deliberativo.

 

  1. Il Presidente del Comitato è eletto dal Comitato stesso tra i propri membri.

 

  1. Partecipa alle riunioni del Comitato amministratore del Fondo il collegio sindacale dell’INPS, nonché il direttore generale dell’Istituto o un suo delegato, con voto consultivo.

 

  1. I componenti del comitato durano in carica quattro anni, e, in ogni caso, fino al giorno d’insediamento del nuovo Comitato. La nomina non può essere effettuata per più di due volte consecutive. Nel caso in cui durante il mandato venga a cessare dalla carica, per qualunque causa, uno o più componenti del comitato stesso, si provvederà alla loro sostituzione, per il periodo residuo, con altro componente designato, secondo le modalità di cui al comma 1. Il periodo di carica svolto in sostituzione dal nuovo componente così designato, ove pari o superiore a 24 mesi, viene considerato come un mandato intero ai fini del raggiungimento del limite di quattro anni di cui al primo periodo del presente comma. Il periodo effettuato dal componente cessato, se superiore ai 24 mesi, sarà considerato come un mandato intero ai fini del limite di quatto anni e della consecutività della nomina di cui al primo periodo del presente comma.

 

  1. Ai componenti del Comitato non spetta alcun emolumento, indennità o rimborso spese.

 

  1. Le deliberazioni del Comitato amministratore sono assunte a maggioranza dei presenti e, in caso di parità nelle votazioni, prevale il voto del Presidente.

 

  1. L’esecuzione delle decisioni adottate dal comitato può essere sospesa, ove si evidenzino profili di illegittimità, da parte del Direttore Generale dell’INPS. Il provvedimento di sospensione deve essere adottato nel termine di cinque giorni ed essere sottoposto, con l’indicazione della norma che si ritiene violata, al Presidente dell’INPS nell’ambito delle funzioni di cui all’art. 3, comma 5, del D.Lgs. 30/6/1994, n. 479, e successive modificazioni; entro tre mesi, il Presidente stabilisce se dare ulteriore corso alla decisione o se annullarla. Trascorso tale termine la decisione diviene esecutiva.

 

  1. Il Fondo opera nel rispetto del principio del bilancio in pareggio.

 

[220] Art. 4 Compiti del Comitato amministratore del Fondo

 

  1. Ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. n. 148/2015 II Comitato amministratore del Fondo deve:

 

  1. a) predisporre, sulla base dei criteri stabiliti dal consiglio di indirizzo e vigilanza dell’INPS, i bilanci annuali della gestione, preventivo e consuntivo, corredati da una relazione, e deliberare sui bilanci tecnici relativi alla gestione stessa;

 

  1. b) presentare il bilancio tecnico di previsione a otto anni basato sullo scenario macroeconomico coerente con il più recente Documento di economia e finanza e relativa Nota di aggiornamento, fermo restando l’obbligo di aggiornamento in corrispondenza della presentazione del bilancio preventivo annuale, al fine di garantire l’equilibrio dei saldi di bilancio;

 

  1. c) sulla base del bilancio di previsione a otto anni, di cui alla precedente lettera b), con propria delibera proporre modifiche in relazione all’importo delle prestazioni o alla misura dell’aliquota di contribuzione tali da garantire risorse continuative ed adeguate. Le modifiche sono adottate, anche in corso d’anno, secondo la normativa vigente, verificate le compatibilità finanziarie interne al Fondo, sulla base della proposta del comitato;

 

  1. d) deliberare in ordine alla concessione degli interventi e delle prestazioni e compiere ogni altro atto richiesto per la gestione degli istituti previsti dal regolamento;

 

  1. e) fare proposte in materia di contributi, interventi e trattamenti, al fine di assicurare il pareggio di bilancio;

 

  1. f) vigilare sulla corretta affluenza dei contributi, sull’erogazione delle prestazioni e sull’ammissione agli interventi, nonché sull’andamento della gestione, studiando e proponendo i provvedimenti necessari per il miglior funzionamento del Fondo, nel rispetto del criterio di massima economicità;

 

  1. g) decidere, in unica istanza, sui ricorsi in materia di contributi, prestazioni e su ogni altra materia di competenza;

 

  1. h) assolvere ad ogni altro compito che sia ad esso demandato da leggi o regolamenti;

 

  1. i) non erogare prestazioni in carenza di disponibilità, concedere interventi solo previa costituzione di specifiche riserve finanziarie ed entro il limite delle risorse già acquisite, secondo quanto previsto dall’art. 35, comma 2, D.Lgs. n. 148/2015.

 

[221] Art. 5 Prestazioni

 

  1. Il Fondo provvede, nell’ambito dei processi di cui all’art. 2 al finanziamento di un assegno ordinario a favore dei lavoratori interessati da riduzione dell’orario di lavoro o da sospensione temporanea dell’attività lavorativa, secondo criteri e misure di cui al successivo art. 7, per cause previste dalla legislazione vigente in materia di integrazione salariale ordinaria o straordinaria.

 

  1. Il Fondo potrà prevedere altresì un assegno straordinario per il sostegno al reddito riconosciuto nel quadro dei processi di agevolazione all’esodo, a lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato nei successivi tre-cinque anni

 

  1. Entro un anno dall’avvio delle attività di cui al comma 1 le parti valuteranno l’introduzione di una disciplina per le prestazioni di cui al comma precedente.

 

  1. Alle prestazioni di cui al comma 1 vengono ammessi i soggetti di cui all’art. 2.

 

[222] Art. 6 Finanziamento

 

  1. Per le prestazioni di cui all’art. 5, comma 1, è dovuto al Fondo:

 

  1. a) un contributo ordinario dello 0,45% di cui due terzi a carico del datore di lavoro e un terzo a carico del lavoratore, calcolato sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali, per tutti i datori di lavoro che occupano mediamente più di tre dipendenti;

 

  1. b) un contributo ordinario dello 0,65%, di cui due terzi a carico del datore di lavoro e un terzo a carico del lavoratore, calcolato sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali, per tutti i datori di lavoro che occupano mediamente più di quindici dipendenti;

 

  1. c) un contributo addizionale, a carico del datore di lavoro, in caso di fruizione delle misure di cui all’art. 5, comma 1 nella misura del 4 % calcolato sulle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali sulla base delle ore perse dai lavoratori interessati dalle prestazioni.

 

  1. Ai contributi di finanziamento di cui al presente articolo, ordinari e addizionali, si applicano le disposizioni vigenti in materia di contribuzione previdenziale obbligatoria, ad eccezione di quelle relative agli sgravi contributivi, secondo quanto previsto dall’art. 33, comma 4, del D.Lgs. n. 148/2015 e l’art. 3, comma 9, della legge n. 335/1995.

 

[223] Art. 7 Prestazioni: criteri e misure

 

  1. L’importo dell’assegno ordinario è pari alla prestazione di integrazione salariale, con i relativi massimali. Alle prestazioni del Fondo si applicano per quanto compatibili le norme relative alla cassa integrazione guadagni ordinaria.

 

  1. Per l’accesso alle prestazioni di cui all’art. 5, comma 1, le riduzioni o le sospensioni temporanee dell’attività lavorativa possono avere una durata massima di 12 mesi in un biennio mobile. Per i datori di lavoro che impiegano mediamente più di 15 dipendenti è previsto un ulteriore intervento per un periodo massimo di 26 settimane in un biennio mobile.

 

  1. Le prestazioni del Fondo sono destinate ai lavoratori subordinati che abbiano un’anzianità di lavoro effettivo presso l’unità produttiva per la quale è richiesta la prestazione di almeno novanta giorni alla data della domanda di concessione del trattamento.

 

  1. Per ciascuna unità produttiva i trattamenti relativi alle prestazioni di cui al comma precedente non possono comunque superare la durata massima complessiva di 24 mesi in un quinquennio mobile.

 

  1. Durante il periodo di riduzione dell’orario o di sospensione temporanea del lavoro, l’erogazione degli assegni di cui al precedente comma 2 è subordinata alla condizione che il lavoratore destinatario non svolga attività lavorativa in favore di

soggetti terzi, e si impegni ad un percorso di riqualificazione.

 

  1. La retribuzione mensile dell’interessato utile per la determinazione dell’assegno ordinario e per la paga oraria di cui ai commi 1, 2 e 4 è la retribuzione imponibile ai fini previdenziali.

 

[224] Art 8 Procedura di accesso

 

  1. Nei casi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa il datore di lavoro è tenuto a comunicare preventivamente alle articolazioni territoriali e nazionali delle parti firmatarie del presente accordo le cause di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, l’entità e la durata prevedibile e il numero di lavoratori interessati.

 

  1. Successivamente a tale comunicazione segue un esame congiunto della situazione finalizzato al raggiungimento di un accordo tra le parti. L’intera procedura deve esaurirsi entro 30 giorni dalla data della comunicazione di cui al comma 1, ridotti a 20 per i datori di lavoro fino a 50 dipendenti.

 

  1. Nei casi di eventi oggettivamente non evitabili che rendano non differibile la sospensione o la riduzione dell’attività produttiva, il datore di lavoro è tenuto a comunicare ai soggetti di cui al comma 1 la durata prevedibile della sospensione o riduzione e il numero dei lavoratori interessati. Quando la sospensione o riduzione dell’orario di lavoro sia superiore a sedici ore settimanali si procede, a richiesta del datore di lavoro o dei soggetti di cui al comma 1, da presentarsi entro tre giorni dalla comunicazione di cui al primo periodo, a un esame congiunto in ordine alla ripresa della normale attività e ai criteri di distribuzione degli orari di lavoro. La procedura deve esaurirsi entro i cinque giorni successivi a quello della richiesta.

 

[225] Art. 9 Criteri di precedenza e turnazione

 

  1. L’accesso dei soggetti di cui all’art. 2 alle prestazioni di cui all’art. 5, avviene secondo criteri di precedenza e turnazione e nel rispetto del principio della proporzionalità delle erogazioni.

 

  1. Le domande di accesso alle prestazioni, formulate nel rispetto delle procedure e dei criteri individuati agli artt. 7 e 8 del presente accordo, sono prese in esame dal comitato amministratore deliberando gli interventi secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e tenuto conto delle disponibilità del Fondo.

 

[226] Art. 10 Politiche attive

 

  1. A seguito della comunicazione di cui all’art. 8 le parti contatteranno attraverso le strutture della bilateralità di settore i datori di lavoro interessati dalle misure del Fondo per proporre percorsi di riqualificazione e politica attiva.

 

– Dichiarazione finale –

Le parti si impegnano ad adeguare le disposizioni della presente intesa ad eventuali modifiche della normativa vigente.

Le Parti si impegnano a coordinare la propria azione in Ebipro al fine di garantire, nei limiti dì sostenibilità finanziaria dell’Ente, prestazioni di sostegno al reddito in via prioritaria a favore dei lavoratori non coperti dal campo di applicazione del presente accordo.

 

 

[227] VERBALE DI ACCORDO 27/11/2017

 

Il giorno 27/11/2017, tra la CONFPROFESSIONI e la FILCAMS-CGIL, la FISASCAT-CISL e la UILTUCS-UIL, si è stipulato l’accordo quadro per l’avvio della contrattazione di secondo livello e per l’attivazione degli sportelli regionali.

 

PREMESSO CHE

 

Il CCNL studi professionali prevede lo sviluppo del secondo livello di contrattazione secondo le regole individuate dall’art 3;

 

Le parti sottoscrittrici del CCNL del 17/4/2015 intendono affidare ad articolazioni regionali di Ebipro, Ente Bilaterale Nazionale per il settore studi professionali denominate sportelli, la cui costituzione avverrà all’interno della contrattazione decentrata, la gestione di alcune materie affidate alla bilateralità regionale.

 

CONVENGONO

 

  1. di fornire indicazioni alle parti sociali regionali al fine di concludere intese di secondo livello che mirino ad incentivare in particolare la produttività, il welfare, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, l’occupazione giovanile, la formazione, la flessibilità, I’organizzazione del lavoro e la protezione dei livelli occupazionali.

 

  1. Di procedere alla costituzione degli sportelli regionali di Ebipro, secondo i principi di seguito elencati:

 

  1. a) Le Parti sociali regionali che intendono costituire gli sportelli regionali attraverso accordi di secondo livello devono inviare formale richiesta a Confprofessioni e alle OO.SS. nazionali affinché valutino congiuntamente la sussistenza delle condizioni per l’attivazione degli stessi.

 

  1. b) Superata la fase di start up le parti regionali proporranno a Confprofessioni e alle OO.SS. nazionali un progetto di sostenibilità e attuabilità sulle materie per le quali lo sportello interviene nel territorio per la sua valutazione e validazione.

 

  1. c) Lo sportello territoriale, una volta costituito, è gestito da un Comitato di gestione composto da sei rappresentanti delle parti sottoscrittrici del CCNL del 17/4/2015 al livello regionale, tre in rappresentanza della parte sindacale e tre in rappresentanza della parte datoriale. Tra questi vengono nominati dal comitato stesso un Coordinatore ed un vice Coordinatore secondo i principi che regolano la governance degli enti bilaterali nazionali.

 

  1. d) Le parti convengono che l’attivazione di una piattaforma informatica per la gestione e l’erogazione dei servizi venga affidata all’Ente Bilaterale Nazionale Ebipro.

 

  1. e) Allo sportello territoriale sono affidate le funzioni previste dal CCNL. In fase di prima applicazione si prevede in particolare che lo sportello operi nei seguenti campi:

 

  1. Sostegno al reddito;

 

  1. Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;

 

III. Welfare e detassazione;

 

  1. Conciliazione tempi di vita e di lavoro.

 

[228] Verbale di accordo 11/1/2018 – UNIREC

 

Il giorno 11/1/2018, tra l’UNIREC, Unione Nazionale imprese a tutela del credito e la FISASCAT-CISL nazionale, affiliata alla FIST CISL nazionale, la UILTUCS, si è stipulato l’accordo quadro sull’utilizzo di sistemi di gestione delle chiamate nel settore della tutela del credito.

 

Premesso che

 

  1. a) a fronte delle specificità del settore della tutela del credito, caratterizzato da una estrema flessibilità delle commesse, le parti hanno ritenuto necessario intervenire con apposita regolamentazione per disciplinare diversi aspetti che riguardano la disciplina dei rapporti di lavoro degli operatori del settore;

 

  1. b) in data 3/12/2012 è stato stipulato tra le parti di cui sopra un Protocollo d’intesa che ha disciplinato i rapporti di lavoro nel settore della tutela del credito;

 

  1. c) il predetto Protocollo di Intesa, al punto 2) lett. b.1, prevede, tra l’altro, l’utilizzo di sistemi operativi di gestione delle chiamate atti a supportare il Collaboratore nella lavorazione delle pratiche, evitando lo svolgimento di attività ripetitive;
  2. d) i predetti sistemi – come detto nel precitato punto 2) lett. b.1 del Protocollo, sono utilizzabili purché l’operatore possa sempre disattivarli a proprio piacimento;

 

  1. e) l’art. 4 della L. 300/1970, come novellato dall’art. 23 co. 1 D.Lgs. 151/2015, dispone che gli strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza possano essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, previa stipula di accordo collettivo o, in mancanza di accordo, previa autorizzazione della Direzione territoriale del lavoro secondo le modalità ivi contemplate;

 

  1. f) Attualmente i sistemi di gestione delle chiamate sono utilizzati in due modalità predictive e preview, laddove nel predictive il debitore è contattato dal sistema telefonico e quindi è messo in collegamento con l’operatore, che lo desideri, nel quadro di una lavorazione di gruppo, con un notevole risparmio di tempo per lo stesso, il quale non deve digitare il singolo numero ed ha sempre in linea un interlocutore effettivo (poiché, se al telefono non risponde nessuno, la telefonata non viene nemmeno inoltrata); nel preview l’operatore si ritrova a video proposte delle pratiche che può scegliere se lavorare (lavorazione individuale), “sfogliando” pratiche informatizzate piuttosto che cartacee;

 

  1. g) le parti, viste le disposizioni normative di cui sopra e le indicazioni operative fornite dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro con circolare n. 4/2017, con il presente accordo quadro intendono precisare quali siano le esigenze organizzative e produttive che rendono necessario il ricorso ai predetti software;

 

  1. h) la predetta circolare n. 4/2017 è specificatamente rivolta ai software impiegati nell’attività di cali center, attività distinta per finalità e tipologia di destinatari da quella di tutela del credito, ma comunque le associate Unirec ne rispettano i principi e la ratio sottostante;

 

  1. i) per dare effettiva attuazione ai principi di cui sopra, il presente accordo Quadro dovrà essere perfezionato a livello aziendale con la stipula di apposito accordo sindacale da parte dell’impresa associata che intenda installare o abbia già installato i sistemi operativi di cui alla lettera c)

 

TUTTO CIO’ PREMESSO LE PARTI FIRMATARIE STABILISCONO QUANTO SEGUE:

 

[229] Art. 1 Principi generali

 

Le premesse costituiscono parte integrante del presente accordo.

 

[230] Art. 2 Sistemi di gestione delle chiamate (dialing)

 

Nel quadro del Protocollo d’Intesa di cui in premessa volto a disciplinare il settore della tutela del credito e nel rispetto delle disposizioni di cui all’art. 4 L. 300/1970, le esigenze organizzative e produttive che giustificano l’utilizzo di software in grado di garantire il monitoraggio dell’attività telefonica e/o dei carichi di pratiche in lavorazione di ciascun operatore telefonico outbound per la tutela del credito sono:

 

  1. a) supportare l’operatore nella prestazione lavorativa, evitando il compimento di alcune attività ripetitive quali la composizione manuale dei numeri di telefono: i predetti software devono poter previamente rilevare la disponibilità dell’operatore a ricevere in cuffia una chiamata “utile” (ossia con risposta da parte dell’utente/debitore), e pertanto importano che ne sia rilevata la presenza in postazione, anche nell’ambito delle fasce orarie autonomamente fruibili.

 

  1. b) ottemperare all’obbligo di affidamento minimo contemplato nell’accordo sindacale del 5/11/2015 ovvero garantire all’operatore un monte pratiche tale da consentire, sulla base della performance media attesa e della relativa provvigione o della diversa modalità di remunerazione riconosciuta, che il medesimo possa potenzialmente raggiungere un compenso mensile. I software devono poter rilevare il carico di pratiche in lavorazione in un dato arco temporale in funzione della disponibilità manifestata dallo stesso operatore;

 

  1. c) costituire un archivio informatico che sostituisce il fascicolo cartaceo del debitore-consumatore contattato, tali software, oltre a gestire l’anagrafica del debitore, consentono di tracciare tutti i contatti effettuati dall’operatore e le richieste avanzate dal debitore.

 

  1. d) Procedere alla registrazione delle conversazioni telefoniche intrattenute dagli operatori per la tutela del credito con i debitori, secondo le modalità che verranno impartite dal Garante per la Protezione dei Dati Personali. Qualora l’impresa di recupero intenda avvalersi di tale procedura di registrazione, è indispensabile che venga adottato ogni idoneo sistema a garanzia dei diritti degli interessati (in questo contesto gli operatori la cui voce sia oggetto di registrazione).

L’utilizzo dell’apparecchiatura di registrazione ha lo scopo di:

 

  1. a) tutelare i lavoratori in caso di contestazioni e/o denunce avanzate dagli utenti contattati;

 

  1. b) tutelare il patrimonio aziendale da eventuali danni che potrebbero derivare in caso di contestazioni in merito ai contatti telefonici;

 

  1. c) predisporre uno strumento per consentire il miglioramento delle competenze professionali del personale, attraverso un’attività formativa permanente nella quale si riconosca la centralità del lavoratore;

 

  1. d) consentire all’ufficio legale delle Società di rispondere in modo puntuale alle richieste della Autorità Giudiziaria.

 

I predetti software, considerato che le esigenze che ne giustificano il ricorso sussistono a prescindere dalle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, sono utilizzabili nel rispetto delle modalità sopra individuate sia in caso gli operatori siano inquadrati come lavoratori subordinati sia nel caso svolgano la prestazione in modo autonomo nell’ambito di forme di coordinamento predeterminate individuate dal Protocollo di cui in premessa.

 

[231] Art. 3 Modalità applicative: tutela dei lavoratori

 

L’utilizzo dei sistemi di gestione delle chiamate e le modalità applicative degli stessi rispettano pienamente quanto stabilito dall’art. 4 della legge n. 300/1970, così come novellato dall’art. 23, comma 1, del D.Lgs. 14/9/2015, n. 151, e dalla normativa di cui al D.Lgs. n. 196/2003, posta a tutela della privacy.

Le parti convengono che i dati e le informazioni ottenute non potranno in alcun modo rappresentare materia di contestazione disciplinare o motivo di risoluzione del rapporto, ma potranno essere utilizzati in caso di atti contro il patrimonio aziendale con le conseguenti iniziative giudiziarie e formale denuncia. In tal caso l’Azienda potrà utilizzare copia delle informazioni ai fini dell’attivazione delle iniziative giudiziarie previste dalla legge e quale elemento probatorio.

 

[232] Art. 4 Durata

 

Il presente accordo decorre dall’1/2/2018 e scade il 31/12/2020.

Il contratto continuerà a produrre i suoi effetti oltre la scadenza sino al rinnovo sottoscritto dalle parti contraenti, salvo disdetta di una delle parti firmatarie, con un preavviso di almeno sei mesi.

 

 

[233] REGOLAMENTO PER IL SOSTEGNO AL TELELAVORO E SMART WORKING

 

 

[234] Art. 1 Aspetti Generali

 

E.BI.PRO. sulla base del disposto contrattuale e dell’allegato al CCNL interviene con un contributo a favore dei datori di lavoro che devono sostenere le spese per dotare i lavoratori dei mezzi tecnici necessari.

Con deliberazione del 20/6/2018 il comitato esecutivo di E.BI.PRO ha inteso estendere la misura in oggetto anche all’attivazione dello Smart Working.

 

[235] Art. 2 Intervento di E.BI.PRO.

 

E.BI.PRO. interviene con un rimborso massimo di 500 euro per le spese sostenute per l’acquisto delle strumentazioni necessarie all’avvio del telelavoro e dello Smart Working (iva esclusa). Le prestazioni vengono erogate a favore dei datori di lavoro in regola con i versamenti alla bilateralità di settore (CA.DI.PROF / E.BI.PRO.) e con un’anzianità contributiva di almeno 6 mesi continuativi al momento dell’acquisto.

L’importo è da intendersi per dipendente.

E’ requisito fondamentale che il lavoratore per cui si fa domanda risulti regolarmente iscritto alla bilateralità al momento della richiesta.

La regolarità contributiva è condizione essenziale per l’erogazione del contributo.

 

[236] Art. 3 Modalità di presentazione della domanda ed erogazione del contributo

 

La domanda deve essere presentata ad E.BI.PRO., via email all’indirizzo telelavoro@ebipro.it entro 60 giorni dall’acquisto dei materiali e dalla stipula dell’accordo fra le parti di cui sotto. (modalità di invio provvisoria in attesa dell’attuazione della modalità di richiesta on-line)

Alla domanda devono essere allegati:

 

– Modulo di richiesta scaricabile dal sito www.ebipro.it. regolarmente compilato e sottoscritto dall’iscritto;

 

– Fatture d’acquisto (indicanti in modo univoco il bene acquistato);

 

– Accordo di espletamento della prestazione lavorativa tramite Telelavoro o Smart Working secondo le disposizioni

previste dal CCNL studi professionali;

 

In caso di incompletezza della documentazione trasmessa il datore di lavoro sarà invitato a regolarizzare la domanda entro 10 giorni dalla valutazione della stessa, termine decorso il quale la pratica verrà definita con esito negativo.

E.BI.PRO., previa verifica della regolarità contributiva dello studio/azienda richiedente, provvederà all’erogazione del contributo entro 4 mesi dalla presentazione della domanda completa di tutta la documentazione.

Per informazioni si può contattare E.BI.PRO. scrivendo all’indirizzo e-mail telelavoro@ebipro.it

 

[237] Art. 4 Condizioni generali

 

Sono beneficiari della prestazione gli studi/aziende in regola con i contributi alla bilateralità di settore (C.A.DI.PROF. ed E.BI.PRO). In caso di irregolarità contributive e/o amministrative le erogazioni verranno sospese in attesa di sistemazione, con conseguente assegnazione di un congruo termine ai fini della regolarizzazione, decorso il quale la pratica verrà definita con esito negativo.

E.BI.PRO. si riserva in qualsiasi momento la facoltà di richiedere documentazione in originale e/o integrativa e/o di verificare i dati e le dichiarazioni riportate nei documenti costituenti le pratiche. In caso di discordanza, fatte salve ulteriori azioni legali, decade il diritto alle prestazioni e l’iscritto sarà tenuto alla restituzione delle somme indebitamente ricevute.

 

 

[238] COD: TLV – MODULO RICHIESTA CONTRIBUTO TELELAVORO

 

 

Il/La sottoscritta __________________________________________

 

C.F. ___________________________________________

 

In qualità di legale rappresentante dello studio/azienda:

 

Nome/Ragione sociale  __________________________________  C.F. ____________________________________

 

P.I. __________________________________ con sede in _______________________________________________

 

Via __________________________________  n._________ Prov. ______________________ CAP ______________

 

Tel. _______________________________________________  Fax ________________________________________

 

Email _________________________________________________________________________________________

 

CHIEDE IL CONTRIBUTO IN FAVORE DEL LAVORATORE

 

Cognome __________________________________

 

Nome  __________________________________

 

C.F. __________________________________

 

A tal fine, alla presente domanda si allega la documentazione prevista dal regolamento;

 

Per l’accredito del contributo spettante si forniscono le seguenti coordinate bancarie:

 

IBAN:  ____________________________________________________________________

 

Il/La sottoscritto/a sotto la propria responsabilità, ai sensi dell’articolo 46 (dichiarazione sostitutiva di certificazione) e dell’articolo 47 (dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà) del DPR 445/2000:

 

– Di aver preso visione del regolamento per l’erogazione del contributo per l’avvio del telelavoro;

 

– Di essere consapevole delle sanzioni penali previste in caso di dichiarazioni non veritiere relative alle dichiarazioni

contenute nella presente richiesta e della conseguente decadenza dai benefici (artt. 75 e 76 del DPR 445/2000);

 

– Di aver preso visione dell’informativa sulla privacy presente sul sito www.ebipro.it;

 

– Di esprimere il consenso al trattamento dei dati personali per le finalità indicate nell’informativa secondo quanto disposto dal Regolamento UE n. 2016/679;

 

 

Luogo e data  __________________________________

 

Timbro e firma del Legale Rappresentante __________________________________

 

[239] Verbale di accordo 12/12/2018

 

Il giorno 12 del mese di dicembre dell’anno 2018 presso la sede di Confprofessioni, Confprofessioni, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs

 

Premesso che

 

– è stato emanato il Dpcm del 9.2.2018 sul riconoscimento dell’assistente di studio odontoiatrico;

 

– è necessario individuare degli strumenti che possano consentire la presenza nel mercato del lavoro odontoiatrico di personale qualificato che possa essere di valido supporto alle attività dell’odontoiatra;

 

– il riconoscimento dell’assistente di studio odontoiatrico e le normative regionali di attuazione comportano le necessità di realizzare un adeguamento della normativa contrattuale al fine di consentire una corretta applicazione delle stesse.

 

Convengono di

 

– valorizzare la figura dell’assistente di studio odontoiatrico (ASO) quale operatore di supporto alle attività tipiche dell’odontoiatra le cui attività e competenze sono definite dal dpcm e dalle normative regionali di attuazione.

 

– Impegnarsi a promuovere il conseguimento della qualifica professionale di ASO da parte dei profili professionali previsti dal presente accordo, al fine di realizzare un efficace sviluppo professionale del personale degli studi provvedendo, nello spirito del dpcm, affinchè i lavoratori possano iscriversi e prendere parte ai percorsi formativi. Conseguentemente verranno fornite indicazioni agli enti bilaterali del sistema affinchè sostengano la formazione necessaria al conseguimento della qualifica professionale di ASO.

 

– Individuare e valorizzare profili professionali che operino a sostegno dell’odontoiatra nello svolgimento di attività cliniche ed extracliniche in modo da promuovere ulteriormente l’occupazione nell’odontoiatria.

 

E per tale finalità stabiliscono quanto segue:

 

PROFILI PROFESSIONALI

 

Alla luce dell’emanazione del dpcm la figura dell’ASO è collocata all’interno dei profili professionali dell’area medico sanitaria ed odontoiatrica, previsti dal ccnl studi professionali vigente, nei seguenti livelli:

Livello IV (Appartengono al quarto livello i lavoratori che svolgono esclusivamente mansioni d’ordine con adeguate conoscenze tecniche e pratiche comunque acquisite) – Aso

 

Livello IV super (Appartengono al livello quarto super i lavoratori che svolgono mansioni d’ordine ed attività con autonomia esecutiva, che richiedono specifiche conoscenze e particolari capacità tecniche e pratiche acquisite per alcune figure professionali anche tramite specifici percorsi formativi) – Aso con esperienza di almeno ventiquattro mesi nello svolgimento delle mansioni di cui al livello IV.

 

Livello III (Appartengono al livello terzo i lavoratori che, nell’ambito di direttive ed istruzioni ricevute dal titolare dello studio professionale, svolgono attività che comportano di strumenti e di particolari sistemi informatici per i quali è richiesto il possesso di specifiche conoscenze ed esperienze tecnico-amministrative professionali comunque acquisite o mansioni di concetto operativamente autonome, ivi compreso il coordinamento esecutivo dell’attività di altri lavoratori e la gestione dei rapporti con la clientela) – Aso con esperienza di almeno ventiquattro mesi nello svolgimento delle mansioni di cui al livello IV super.

 

nel IV livello viene altresì inserita una figura di collaboratore di area odontoiatrica definita dal seguente profilo professionale “Collaboratore di settore odontoiatrico che sotto la responsabilità e le direttive dell’odontoiatra svolge funzioni di supporto alle attività tipiche e caratteristiche del medesimo” attraverso la quale le parti intendono favorire l’occupazione negli studi odontoiatrici.

 

Le parti, anche al fine di monitorare e tutelare lo sviluppo del mercato del lavoro del comparto, si impegnano a favorire l’acquisizione di adeguate competenze da parte di tale figura promuovendone la progressione professionale. Entro 60 gg dalla sottoscrizione dell’intesa sarà definito a questo scopo uno specifico percorso formativo.

 

FORMAZIONE 

 

Ai fini dell’acquisizione delle qualifiche sopra richiamate le parti intendono promuovere l’assunzione dei giovani attraverso l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale e l’apprendistato professionalizzante confermando quanto previsto dal ceni vigente in ordine alla durata dell’apprendistato, alle ore di formazione e alla retribuzione degli apprendisti.

Per consentire l’acquisizione e l’aggiornamento delle competenze Fondoprofessioni e la bilateralità di settore dedicheranno adeguate risorse al finanziamento dei percorsi formativi.

Per le medesime finalità le parti si impegnano affinché il rimborso della retribuzione derivante dalla concessione dei permessi per motivi di studio, erogato da Ebipro, attualmente previsto dall’art. 92 (Diritto allo studio) del ccnl venga incrementato fino all’80% per i lavoratori che intendono frequentare i percorsi formativi.

 

DICHIARAZIONE A VERBALE

 

In considerazione dell’attuazione del dpcm e delle relative normative regionali le parti ritengono, di promuovere un confronto con le istituzioni competenti, in ordine ai rapporti di lavoro, al fine di individuare soluzioni idonee a favorire lo sviluppo del mercato del lavoro del settore odontoiatrico.

 

DISPOSIZIONI FINALI

 

Le disposizioni contenute nel presente accordo hanno carattere sperimentale e in occasione del rinnovo del CCNL le parti regoleranno in modo definitivo la materia.

Il calcolo dei termini previsti dalla presente intesa decorre dalla data di sottoscrizione.

 

VERBALE DI ACCORDO 24/4/2020 –  Protocollo Sicurezza Covid-19

 

Il giorno 24/4/2020, Confprofessioni ha considerato le seguenti linee guida per la salute e sicurezza dei lavoratori negli Studi e nelle Attività Professionali.

 

Il 24/4/2020 è stato sottoscritto il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro” tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero del Lavoro, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero della Salute e le parti sociali più rappresentative, tra cui Confprofessioni, che ha aggiornato il precedente del 14/3/2020. L’intesa costituisce un passaggio fondamentale per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro di datori di lavoro e lavoratori.

Si ritiene pertanto utile fornire le linee guida per l’applicazione dei contenuti del Protocollo per gli studi professionali con riferimento alle aree economica, tecnica e giuridica che presentano i medesimi profili di rischio.

Per quanto riguarda le professioni sanitarie verranno predisposte, di intesa con le associazioni di riferimento, specifiche linee guida. Non sono state considerate nel testo le norme sulla sicurezza che i lavoratori degli studi professionali dell’area tecnica devono seguire per l’accesso nei cantieri in quanto oggetto di un protocollo ad hoc di carattere nazionale a cui per opportunità si rinvia.

Seguendo l’ordine dei principi individuati dal Protocollo si segnalano quindi le principali azioni che i professionisti sono tenuti a porre in essere per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro ed ottemperare efficacemente alle misure previste dall’Autorità.

 

[241] 1. Informazione

 

Il datore di lavoro è tenuto, attraverso le modalità più idonee ed efficaci quali l’affissione in un luogo visibile dello studio o la consegna di un documento informativo, ad informare tutti i lavoratori e chiunque entri in studio, circa le disposizioni delle Autorità. Le informazioni da fornire riguardano:

 

  1. a) l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in caso di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria competente per Regione (NOTA 1);

 

  1. b) la consapevolezza e l’accettazione del fatto da parte del lavoratore di non poter fare ingresso e/o permanere nello studio, con obbligo di comunicazione tempestiva, nel caso in cui, anche successivamente all’ingresso, emergano le condizioni di pericolo (sintomi di influenza, temperatura corporea > 37,5 C°, provenienza da zone a rischio o contatto con persone sicuramente positive al virus nei 14 giorni precedenti, soggetti già in sorveglianza attiva durante il periodo contumaciale da parte delle rispettive ASL, etc.). Condizioni che impongono, in base ai provvedimenti vigenti, di informare il medico di famiglia o l’Autorità sanitaria competente per Regione;

 

  1. c) l’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro nell’accesso allo studio (in particolare, mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene);

 

  1. d) l’impegno a informare tempestivamente il datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della prestazione lavorativa, avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti

 

E’ utile consegnare copia del documento ai lavoratori e far firmare la ricevuta per accettazione.

 

– Nota 1 –

Di regola il SISP-Servizio Igiene e Sanità Pubblica- all’interno del Dipartimento di Prevenzione- preposto per il controllo delle patologie infettive e diffusive.

 

[242] 2. Modalità di ingresso in studio

 

Il datore di lavoro può, prima dell’accesso al luogo di lavoro e nel rispetto della privacy, rilevare la temperatura corporea dei dipendenti. Qualora la temperatura risulti superiore ai 37,5, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione dovranno essere momentaneamente isolate e fornite di mascherine chirurgiche. Non dovranno recarsi al Pronto Soccorso, ma saranno tenute a contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni.

E’ necessario comunque che i lavoratori siano stati preventivamente informati con le modalità di cui al punto 1 delle situazioni di rischio e del comportamento da tenere, inclusa la preclusione all’accesso al luogo di lavoro, in caso di temperatura superiore ai 37,5 gradi, di sintomi, di recenti contatti con soggetti positivi e/o di provenienza da zone considerate a rischio. Si consiglia a tal proposito di inviare una email prima della ripresa dell’attività lavorativa a tutti i lavoratori.

L’ingresso in studio di lavoratori già risultati positivi all’infezione da COVID-19 deve essere preceduto da una preventiva comunicazione del lavoratore avente ad oggetto la certificazione medica da cui risulti la “avvenuta negativizzazione” del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza.

E’ bene ricordare che qualora, per prevenire l’attivazione di focolai epidemici, nelle aree maggiormente colpite dal virus, l’autorità sanitaria competente disponga misure aggiuntive specifiche, come ad esempio, l’esecuzione del tampone per i lavoratori, il datore di lavoro dovrà fornire la massima collaborazione.

 

[243] 3. Modalità di accesso di clienti, fornitori e visitatori esterni

 

Per l’accesso allo studio i clienti dovranno seguire tutte le indicazioni sopra riportate (dare quindi sempre evidenza dell’affissione delle informative) volte a limitare il contatto con il personale presente in studio.

E’ utile a tal proposito ricevere sempre per appuntamento, richiedere l’utilizzo di mascherine chirurgiche e guanti monouso e ridurre il tempo di attesa nelle sale di aspetto che possono essere attrezzate con appositi divisori mobili.

Tali indicazioni devono comunque riguardare l’accesso di tutti i soggetti esterni all’organizzazione dello studio (ad esempio addetti alla pulizia e manutentori)

Per l’accesso di fornitori è necessario individuare procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza negli uffici coinvolti. Si consiglia pertanto di concordare gli orari delle consegne in via preventiva e di limitare l’accesso dei corrieri nello studio professionale.

Il Protocollo prevede che per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno sia necessario individuare/installare servizi igienici dedicati, prevedendo il divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente e garantendo una adeguata pulizia giornaliera. Occorrerà pertanto valutare attentamente le richieste di tali soggetti ove non si disponga di servizi dedicati.

 

[244] 4. Pulizia e sanificazione dello studio

 

Nello studio va assicurata la pulizia giornaliera degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni. Si invita ad utilizzare detergenti a base di alcool.

Nel caso in cui si riscontri la presenza di una persona con COVID-19, si procede alla pulizia e sanificazione dei medesimi secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22/2/2020 del Ministero della Salute nonché alla loro ventilazione.

Occorre garantire la pulizia a fine giornata/turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, e negli uffici.

Il protocollo fa riferimento altresì alla necessità di una sanificazione periodica del luogo di lavoro. Si tratta di una pulizia approfondita effettuata con prodotti specifici di tutti gli spazi e strumenti di lavoro. Può essere utile tenere un registro di tali operazioni.

Nelle aree geografiche a maggiore endemia o negli studi professionali in cui si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle normali attività di pulizia, è necessario prevedere, alla riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della circolare 5443 del 22/2/2020.

 

[245] 5. Precauzioni igieniche personali

 

Il protocollo detta alcune regole di base per garantire l’igiene sul luogo di lavoro. In particolare:

 

  1. a) lo studio deve mettere a disposizione idonei mezzi detergenti a base di alcool per le mani che devono essere accessibili a tutti i lavoratori e ai soggetti esterni anche grazie a specifici dispenser collocati in punti facilmente individuabili;

 

  1. b) va raccomandata la frequente pulizia delle mani con acqua e sapone; in alternativa è consigliabile anche l’uso di guanti monouso da sostituire giornalmente. Si specifica che l’uso di detergenti gel a base di alcool può essere eseguita anche sopra i guanti monouso.

 

[246] 6. Dispositivi di protezione individuali

 

Il Protocollo individua quale strumento di base per la prevenzione del contagio la mascherina chirurgica . Al fine di individuare la tipologia adatta, anche in considerazione delle difficoltà di approvvigionamento che possono determinarsi, si fa riferimento alle indicazioni dell’Autorità sanitaria competente per Regione. L’utilizzo della mascherina chirurgica è sempre consigliato qualora la distanza tra lavoratori sia inferiore al metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative.

 

[247] 7. Gestione spazi comuni (distributori bevande e snack, aree fumatori etc…)

 

L’accesso agli spazi comuni (e titolo esemplificativo aree fumatori, locali per la preparazione e consumazione dei pasti e comunque, si ritiene, qualsiasi spazio di uso comune in cui non sia possibile il distanziamento di 1 metro) deve essere contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano.

Occorre garantire la pulizia giornaliera, con appositi detergenti, dei locali destinati alla consumazione dei pasti, qualora presenti, e delle tastiere dei distributori di bevande e snack, nonché la sanificazione periodica.

 

[248] 8. Organizzazione del lavoro

 

Il protocollo favorisce il lavoro a distanza anche nella fase di progressiva riattivazione del lavoro in quanto utile e modulabile strumento di prevenzione, ferma la necessità che il datore di lavoro garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua attività (assistenza nell’uso delle apparecchiature, modulazione dei tempi di lavoro e delle pause).

E’ necessario il rispetto del distanziamento sociale, anche attraverso una rimodulazione dei luoghi di lavoro e l’utilizzo, laddove possibile, anche di spazi inutilizzati (es. sale riunioni).

L’articolazione del lavoro potrà essere ridefinita con orari differenziati che favoriscano il distanziamento sociale riducendo il numero di presenze in contemporanea nel luogo di lavoro e prevenendo assembramenti all’entrata e all’uscita con flessibilità di orario.

È essenziale evitare aggregazioni sociali anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa (commuting), con particolare riferimento all’utilizzo del trasporto pubblico. Per tale motivo vanno incentivate forme di trasporto verso il luogo di lavoro con adeguato distanziamento fra i viaggiatori e favorendo l’uso del mezzo privato.

 

[249] 9. Gestione entrata e uscita dei dipendenti

 

E’ necessario favorire orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, locali di preparazione e consumazione dei pasti). Ove possibile occorre individuare una porta di ingresso e una di uscita.

 

[250] 10. Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione

 

Gli spostamenti all’interno dello studio professionale devono essere limitati al minimo indispensabile e nel rispetto delle indicazioni del datore di lavoro.

E’ preferibile non svolgere riunioni in presenza. Laddove le stesse fossero connotate dal carattere della necessità e urgenza, nell’impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale e un’adeguata pulizia/areazione dei locali. Eventuali riunioni dovranno essere effettuate quindi in locali ampi e con tavoli di congrue dimensioni che permettano il distanziamento a posti alternati dei partecipanti che dovranno comunque indossare mascherina chirurgica e guanti monouso.

Sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzati; è comunque possibile, qualora l’organizzazione dello studio lo permetta, effettuare la formazione a distanza, anche per i lavoratori in smart working.

Il mancato completamento dell’aggiornamento della formazione professionale e/o abilitante entro i termini previsti per tutti i ruoli/funzioni aziendali in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dovuto all’emergenza in corso e quindi per causa di forza maggiore, non comporta l’impossibilità a continuare lo svolgimento dello specifico ruolo/funzione (a titolo esemplificativo: l’addetto all’emergenza, sia antincendio, sia primo soccorso, può continuare ad intervenire in caso di necessità).

 

[251] 11. Gestione di una persona sintomatica in studio

 

Una persona presente in studio che sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, deve dichiararlo immediatamente al datore di lavoro e si dovrà procedere al suo isolamento in base alle disposizioni dell’Autorità sanitaria. Il datore di lavoro procede immediatamente ad avvertire le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute.

Il datore di lavoro collabora con le Autorità sanitarie per la definizione degli eventuali “contatti stretti” di una persona presente in studio che sia stata riscontrata positiva al tampone COVID-19. Ciò al fine di permettere alle autorità di applicare le necessarie e opportune misure di quarantena. Nel periodo dell’indagine, il datore di lavoro potrà chiedere agli eventuali possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente lo studio, secondo le indicazioni dell’Autorità sanitaria.

Il lavoratore al momento dell’isolamento, deve essere subito fornito, ove già non lo fosse, di mascherina chirurgica.

 

[252] 12. Sorveglianza sanitaria, medico competente/RLS

 

Per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria e il ruolo del medico competente il Protocollo prevede dei contenuti particolarmente importanti. Il protocollo non prevede una sorveglianza sanitaria specifica legata al virus COVID-19 ma si rammenta che negli studi professionali il medico competente viene nominato e la sorveglianza sanitaria viene effettuata generalmente in presenza di lavoratori videoterminalisti.

La sorveglianza sanitaria periodica, stabilisce il protocollo, non deve essere interrotta, perché rappresenta una ulteriore misura di prevenzione di carattere generale che può consentire di intercettare possibili casi e sintomi sospetti del contagio e permettere una ulteriore informazione e formazione ai lavoratori.

Nell’integrare e proporre tutte le misure di regolamentazione legate al COVID-19 il medico competente, ove nominato, collabora con il datore di lavoro e (se presenti) i RLS/RLST.

Lo stesso segnala al datore di lavoro, anche attraverso un suo coinvolgimento nella fase di riapertura dello studio, situazioni di particolare fragilità (anche legate all’età del lavoratore) e patologie attuali o pregresse dei dipendenti provvedendo alla loro tutela nel rispetto della privacy. Egli può altresì suggerire l’adozione di eventuali mezzi diagnostici qualora ritenuti utili al fine del contenimento della diffusione del virus e della salute dei lavoratori. Gli strumenti diagnostici consistono nell’esecuzione di specifica sierologia come da allegato al presente documento.

Particolare attenzione deve essere posta sul reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da COVID 19. Per il reintegro progressivo di questi ultimi il medico competente, previa presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione del tampone secondo le modalità previste dalle singole Regioni (certificato di avvenuta negativizzazione emesso dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica), effettua la visita medica precedente alla ripresa del lavoro, in caso di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l’idoneità alla mansione o per valutare profili specifici di rischiosità indipendentemente dalla durata dell’assenza per malattia.

 

 

[253] COME LAVORARE IN SICUREZZA NEL PERIODO EMERGENZA COVID-19

 

– Informare i lavoratori con la consegna e l’affissione di un documento contenente le regole per la gestione dell’emergenza (non recarsi al lavoro in caso di febbre oltre i 37,5 gradi; informare immediatamente il datore di lavoro in caso di sintomi; lavare frequentemente le mani ed utilizzare i detergenti; pulire le postazioni di lavoro; rispettare la distanza di sicurezza di un metro; utilizzare le mascherine chirurgiche; rispettare eventuali turni di lavoro e le regole per gli spazi comuni).

E’ utile far firmare al lavoratore per accettazione le indicazioni sopra riportate.

 

– Informare i clienti, i fornitori, gli addetti alle pulizie e i manutentori delle regole per la gestione dell’emergenza attraverso l’affissione o la consegna di documenti informativi.

 

– Pulire quotidianamente le postazioni e l’ufficio coinvolgendo nell’operazione gli stessi lavoratori.

 

– Sanificare periodicamente l’ambiente.

 

– Organizzare il luogo di lavoro in modo tale da evitare assembramenti e contatti ravvicinati e garantire la distanza di sicurezza (un metro). Ciò vale non solo per il luogo in cui si svolge l’attività lavorativa, ma anche per gli spazi comuni.

 

– Distribuire le mascherine chirurgiche e disporne l’utilizzo in caso di impossibilità di rispettare la distanza di sicurezza.

 

– Favorire lo smart working.

 

– Coinvolgere il medico competente, qualora nominato, nella fase di riapertura e di sorveglianza sanitaria (ad esempio nelle visite mediche per i lavoratori videoterminalisti) in modo da individuare situazioni di rischio.

 

– Contattare l’Autorità sanitaria in caso di lavoratori con sintomi o positivi al COVID-19.

 

[254] ALLEGATO

 

La sierologia dedicata al Virus Sars-Cov 2

 

L’esame sierologico ha come obiettivo l’individuazione di anticorpi neutralizzanti e protettivi a lungo termine contro il Sars-Cov 2 nel sangue del soggetto.

Si specifica che le IgM sono anticorpi che si formano nella prima fase della malattia -dopo 4-7 gg- e le IgG invece vengono a sintetizzazione dopo 10-14 gg. Le IgG sono solitamente permanenti ed in caso di nuovo contatto con lo stesso agente infettivo sono protettive in quanto la memoria immunologica del soggetto ne garantisce una pronta sintesi. Nel caso del Virus in questione la protezione verso nuovo contatto è “potenziale” in quanto solo un secondo ciclo epidemico potrà comprovarne l’efficacia. Comunque studi già pubblicati verificano l’efficacia dell’uso di plasma di pazienti guariti (quindi ricco in IgG) nella guarigione di pazienti in fase acuta.

 

Esecuzione dei test.

 

Vi sono due modalità di esecuzione di test sierologici:

 

Test quantitativo: è effettuato su prelievo di sangue venoso e permette di titolare gli anticorpi. Laddove la sola presenza di IgG superi il valore indicato dalla metodica scelta il soggetto può considerarsi potenzialmente immune. L’indagine solitamente è eseguita dai laboratori pubblici o dai laboratori privati accreditati con il pubblico

 

Test rapido: è un test qualitativo su sangue capillare di screening che permette di verificare la presenza o meno di anticorpi ma non la quantità. In caso di positività (presenza di IgM, di IgM e di IgG, di IgG ) va comunque confermato con un tampone naso faringeo.

 

L’analisi può avere tre esiti:

 

  1. Assenza di contatto con il virus (mancanza di IgM e di IgG): il soggetto è suscettibile all’infezione. Ciò non significa che il lavoratore è a rischio ma che deve solo monitorare il suo stato di salute (ad esempio la temperatura). Dovrà ripetere il test (anche rapido e a cura del medico competente) dopo un tempo congruo (ad esempio mensilmente) fino a sieroconversione o a somministrazione (quando disponibile) del vaccino specifico.

 

  1. Presenza di IgM : il soggetto ha avuto un contatto recente con il virus che va confermato con il tampone oro-faringeo e nasale. Se negativo il lavoratore non è a rischio e non è contagioso e dopo alcune settimane dovrà ripetere il test per verificare la siero conversione attraverso la presenza di IgG (può lavorare). Se il tampone fosse positivo il lavoratore deve essere messo in quarantena fino a negativizzazione. In caso di contemporanea presenza di IgM e di IgG si consiglia ugualmente l’esecuzione del tampone naso-faringeo per verificare l’eventuale infettività del soggetto.

 

  1. Presenza di sole IgG a livello neutralizzante (dipendente dalla metodica): il soggetto è venuto a contatto con il Virus, si è siero convertito ed ha sviluppato una potenziale immunità. Il soggetto può lavorare e non deve sottoporsi ad altre indagini.